Sabato 6 novembre Asolo Musica inizia la seconda parte con il concerto del Quartetto di Venezia e del flautista Massimo Mercelli

Dopo il successo della prima parte della stagione, la programmazione musicale di Asolo MusicaVeneto Musica all’Auditorium Lo Squero della Fondazione Giorgio Cini sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, riprende il 6 novembre (ore 16.30) con un concerto del Quartetto di Venezia.
Tra le compagini più note e apprezzate del panorama cameristico internazionale, la compagine, che ha appena festeggiato i quarant’anni di attività, si esibirà insieme al celebre flautista Massimo Mercelli in un programma dal sapore tutto settecentesco che comprende quartetti e quintetti per archi, con o senza flauto, di Luigi Boccherini e Wolfgang Amadeus Mozart.

Violoncellista e fondatore di uno dei primi quartetti stabili della storia, Luigi Boccherini fu un compositore raffinato e un musicista cosmopolita: avremo modo di apprezzare la leggerezza e la trasparenza delle sue trame nel Quartetto op. 52 n. 3, scritto per il re Federico Guglielmo II di Prussia, e nel Quintetto per flauto e archi G. 439 in cui due movimenti brillanti fanno da cornice ad un toccante dialogo tra flauto e violoncello.
Entrambe le composizioni furono realizzate da Boccherini mentre si trovava a Madrid, un luogo relativamente lontano dalle influenze mitteleuropee che gli permise di sviluppare il suo stile in modo personale e unico nel suo genere.

Sempre per flauto e archi è il dolce Quartetto in re maggiore K. 285 di Mozart, scritto su commissione e quasi controvoglia dal compositore salisburghese nel 1777 ma da allora apprezzatissimo dai flautisti, che riconoscono nel secondo movimento uno dei più bei soli per flauto di tutti i tempi.
A completare il programma ascolteremo infine l’Adagio e fuga in do minore K. 546, frutto del periodo in cui il salisburghese scopriva, nella biblioteca del barone van Swieten, il contrappunto rigoroso di Bach: un momento di maggior complessità all’interno di una scaletta tutta all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza.

La stagione musicale, organizzata da Asolo Musica in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini allo Squero, è realizzata con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Veneto e sostenuta dal GRUPPO PRO-GEST, CentroMarca Banca, Hausbrandt Caffè, Zanta Pianoforti e Zoogami.

La sicurezza

L’Auditorium Lo Squero sarà occupato per circa 35% della capienza, sarà obbligatorio avere il Green Pass, tenere la mascherina per tutto il tempo del concerto, mantenere il distanziamento e non creare assembramenti in entrata e in uscita.

Per tutti gli spettacoli è necessario acquistare il biglietto con anticipo sul sito www.boxol.it/auditoriumlosquero/ e ritirarlo il giorno del concerto presso la biglietteria de “Lo Squero” aperta dalle ore 15.30.

All’ingresso verrà eseguito il triage (misurazione temperatura, sanificazione mani).

Info Asolo Musica
0423 950150
info@asolomusica.com
www.asolomusica.com

La stagione musicale, organizzata da Asolo Musica in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini allo Squero, è realizzata con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Veneto e sostenuta dal GRUPPO PRO-GEST, CentroMarca Banca, Hausbrandt Caffè, Zanta Pianoforti e Zoogami.

Lo Squero dell’Isola di San Giorgio Maggiore, antica officina per la riparazione delle imbarcazioni risalente alla metà dell’Ottocento, è diventata un moderno e suggestivo auditorium grazie all’intervento di recupero della struttura promosso dalla Fondazione Giorgio Cini che ha trasformato questo spazio in una moderna concert hall con 200 posti a sedere; grazie alla sua eccezionale acustica e alla sua posizione privilegiata che si affaccia direttamente sulla laguna, “Lo Squero” è uno spazio unico che accorda perfettamente musica e immagine.
Di fronte alla platea le pareti di vetro – come quinte naturali – aprono uno straordinario scorcio sulla laguna offrendo allo spettatore la possibilità di vivere l’esperienza unica di un concerto “a bordo d’acqua”.

Ufficio Stampa Studio Pierrepi
Alessandra Canella
348-3423647
canella@studiopierrepi.it 
www.studiopierrepi.it

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Sabato 6 novembre, ore 16.30 – Auditorium “Lo Squero” (Isola di San Giorgio Maggiore)

Quartetto di Venezia
Andrea Vio, violino
Alberto Battiston, violino
Mario Paladin, viola
Angelo Zanin, violoncello

Massimo Mercelli, flauto

Programma

Luigi Boccherini: Quartetto in sol maggiore op. 52 n. 3

Wolfgang Amadeus Mozart: Quartetto per flauto ed archi in re maggiore K. 285

Wolfgang Amadeus Mozart: Adagio e fuga in do minore K. 546

Luigi Boccherini: Quintetto per flauto ed archi in do maggiore G. 439

Quartetto di Venezia

Della loro vocazione ai vertici più ardui del camerismo è testimone Bruno Giuranna: “È un complesso che spicca con risalto nel pur vario e vasto panorama musicale europeo. La perfetta padronanza tecnica e la forza delle interpretazioni, caratterizzate dalla spinta verso un valore assoluto propria dei veri interpreti, pongono il “Quartetto di Venezia” ai vertici della categoria e fra i pochissimi degni di coprire il ruolo dei grandi Quartetti del passato”.
Sfogliando il volume delle testimonianze critiche, l’elogio più bello sembra quello formulato sul “Los Angeles Times” da Daniel Cariaga:”questo quartetto è più che affascinante, è sincero e concreto”.
Rigore analitico e passio- ne sono i caratteri distintivi dell’ensemble veneziano, qualità ereditate da due scuole fondamentali dell’interpretazione quartettistica: quella del “Quartetto Italiano” sotto la guida del M° Piero Farulli e la Scuola Mitteleuropea del “Quartetto Vegh”, tramite i numerosi incontri avuti con Sandor Vegh e Paul Szabo.
Il “Quartetto di Venezia” ha suonato in alcuni tra i maggiori Festivals Internazionali in Italia e nel mondo tra cui la National Gallery a Washington, Palazzo delle Nazioni Unite a New York, Sala Unesco a Parigi, IUC e Accademia Filarmonica Romana a Roma, Serate Musicali – Società del Quartetto – Società dei Concerti di Milano, Kissinger Sommer, Ossiach/Villach, Klangbogen Vienna, Palau de la Musica Barcellona, Tivoli Copenhagen, Societè Philarmonique a Bruxelles, Konzerthaus Berlin, Gasteig Monaco, Beethovenfest Bonn, Laeiszhalle Hamburg, Buenos Aires – Teatro Colon e Teatro Coliseum, San Paolo, Montevideo. Ha avuto l’onore di suonare per Sua Santità Papa Giovanni Paolo II e per il Presidente della Repubbli- ca Italiana. Il repertorio del “Quartetto di Venezia” è estremamente ricco ed include, oltre al repertorio più noto, opere raramente eseguite come i quartetti di G.F. Malipiero (“Premio della Critica Italiana” quale migliore incisione cameristica). La vasta produzione discografica include 19 CD per la Decca, Naxos, Dynamic, Fonit Cetra, Unicef, Navona, Koch. Ultime produzioni sono l’uscita dell’integrale dei sei quartetti di Luigi Cherubini, registrati per la DECCA in tre cd e per la NAXOS con musiche di Casella e Turchi.
Il Quartetto di Venezia ha ottenuto la nomination ai Grammy Award per il CD Navona “Ritornello” con musiche di Curt Cacioppo.
Numerose sono anche le registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI & RAI International, Bayerischer Rundfunk, New York Times (WQXR), ORF1, Schweizer DRS2, Suisse Romande, Radio Clasica Espanola, MBC Sudcoreana.
Spinto dal piacere del suonare assieme, l’ensemble ha collaborato con artisti di fama mondiale tra i quali Bruno Giuranna, “Quartetto Borodin”, “Quartetto Prazak”, Piero Farulli, Paul Szabo, Oscar Ghiglia, Danilo Rossi, Pietro De Maria, Alberto Nosè, Andrea Lucchesini, Mario Brunello, Alessandro Carbonare.
Dal 2017 il Quartetto di Venezia è “Quartetto in Residenza” alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Massimo Mercelli

Massimo Mercelli è il flautista al mondo che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori: hanno scritto per lui o ha eseguito le prime assolute di personalità del calibro di Penderecki, Gubaidulina, Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Sollima.
Autodidatta e poi allievo dei celebri flautisti Maxence Larrieu ed André Jaunet, a diciannove anni diviene primo flauto al Teatro La Fenice di Venezia, vince il “Premio Francesco Cilea”, il “Concorso Internazionale Giornate Musicali” e due edizioni del “Concorso Internazionale di Stresa”.
Massimo suona regolarmente nelle maggiori sedi concertistiche del mondo: Carnegie Hall di New York, Herculessaal e Gasteig di Monaco, NCPA di Pechino, Teatro Colon di Buenos Aires, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala, Auditorium RAI di Torino, Victoria Hall di Ginevra, San Martin in the Fields e Wigmore Hall di Londra, Parco della Musica di Roma, Filarmonica di San Pietroburgo, Filarmonica di Varsavia, Čajkovskij Hall di Mosca, e nei Festival di Ljubljana, Berlino, Santander, Vilnius, San Pietroburgo, Bonn, Festival Cervantino, Rheingau, Jerusalem, Warsaw, collaborando con artisti quali Yuri Bashmet, Valery Gergiev, Krzysztof Penderecki, Philip Glass, Michael Nyman, Massimo Quarta, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Peter-Lukas Graf, Maxence Larrieu, Aurèle Nicolet, Anna Caterina Antonacci, Ramin Bahrami, Albrecht Mayer, Gabor Boldowsky, Jiri Belolhavec, Federico Mondelci, Jan Latham-Koenig, Catherine Spaak, Susanna Mildonian, e con orchestre come i Moscow Soloists, i Wiener Symphoniker, i Solisti della Scala, la Prague Philarmonia, la Filarmonica di San Pietroburgo, i Virtuosi Italiani, i Salzburg Soloists, la Moscow Chamber Orchestra, la Franz Liszt Chamber Orchestra, I Musici.
Ha eseguito in prima esecuzione “Façades” di Philip Glass col compositore al pianoforte, ha suonato alla Grande Sala del Mozarteum di Salisburgo e ha tenuto una masterclass per la Rostropovich Foundation. L’11 settembre 2006 ha suonato presso l’auditorium dell’ONU a New York. Nella stagione 2008 si è esibito alla Filarmonica di Berlino nella stagione ufficiale e alla Filarmonica di Mosca in un Galà con Yuri Bashmet e Gidon Kremer.
Nell’agosto 2008 si è esibito come solista nella prima assoluta della cantata di Ennio Morricone “Vuoto d’anima piena”diretta dal compositore stesso e ha partecipato, alla Filarmonica di Varsavia, al festival dedicato ai 75 anni di Krzysztof Penderecki.
Nella stagione 2009-10 ha suonato al MITO Festival di Milano, al Teatro Nazionale di Praga con Denice Graves, in Cina con Luis Bacalov all’Expo di Shanghai e ha effettuato la prima esecuzione mondiale del concerto per flauto ed orchestra di Michael Nyman a lui dedicato.
Nel gennaio 2011 ha suonato alla Čajkovskij Hall di Mosca sotto la direzione di Yuri Bashmet eseguendo “Contrafactus ” di Giovanni Sollima, a lui dedicato e si è esibito al MusikVerein di Vienna. Nel 2012 ha suonato in Russia, Cina, Europa e Sud America in importanti sedi come le Filarmoniche di Vilnius, Praga.
Nel mese di settembre 2012 è uscito il cd Massimo Mercelli performs Philip Glass con l’integrale della musica per flauto di Philip Glass edito da “Orange Mountain Record”, la casa discogradica di Philip Glass.
Apprezzato didatta ha tenuto masterclass e docenze presso: Oslo Norges Musikkhogskole (Norway);Sibelius Academy in Helsinki (Finland); Cleveland Institute of Music (USA); Akron University (USA); Trinity college of music (UK); Mannes School of New York (USA); Singapore Conservatory (Singapore) Oberlin Conservatory (USA); Bankok University (Thailand); North Carolina University (USA); Universitad of Santiago(Chile); Taiwan University (Taiwan); Matan Project –Tel Aviv (Israel); Rostropovich Foundation (Vilnius, Lithuania).
Negli anni a seguire ricordiamo l’uscita del cd Bach Flute Sonatas con Ramin Bahrami per DECCA, la prima mondiale del nuovo concerto a lui dedicato da Sofia Gubaidulina e la partecipazione al concerto di apertura del Festival per gli 80 anni di Krysztof Penderecki alla Filarmonica di Varsavia e al concerto dedicato all’Italia a Sochi durante le Olimpiadi.
Nel 2018 è uscito per DECCA il nuovo cd Bach SansSouci con Ramin Bahram, e su RAI5 sono stati trasmessi una serie di 5 documentari a loro dedicati sulle sonate di Bach. Ha eseguito in prima esecuzione Jade, concerto a lui dedicato da Richard Galliano al Festival di Izmir con la presenza sul palco del compositore.
Si è esibito inoltre in qualità di solista nel Puccini Festival a Torre del Lago e nell’agosto 2018 a Bratislava in un concerto con la presenza di John Malkovich come voce recitante.
Nel novembre 2018 è stato l’unico italiano invitato a partecipare al Festival per gli 85 anni di Krysztof Penderecki esibendosi in qualità di solista alla Filarmonica di Varsavia.
Tra gli impegni futuri è prevista in ottobre 2020 l’esecuzione al Teatro alla Scala di Milano di Notturno Passacaglia di Ennio Morricone Sempre nel 2020 sono inoltre previste esibizioni in qualità di solista con I Solisti Veneti e la Royal Philharmonic Orchestra.

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Sabato 6 novembre parte a Salerno la XIII edizione del Festival Internazionale PianoSolo nell’ambito di Salerno Classica

Monastero di San Benedetto – Salerno

Terzo appuntamento, sabato 6 novembre per Salerno Classica, ideata dalle Associazioni Gestione Musica e PianoSolo, un progetto articolato che ha visto le associazioni concorrere e ottenere il finanziamento dal Fondo unico per lo Spettacolo nella sezione Nuove Istanze 2021, con il progetto “Celebrazione, Tradizione, Innovazione”, 15 concerti che coinvolgono oltre il comune di Salerno, che ha sostenuto la kermesse, anche le città di Benevento, Amalfi e Brienza.
Il terzo appuntamento di Salerno Classica, è stato fissato nella chiesa di San Benedetto, alle ore 20.30 (ingresso tra i 7 e gli 8 euro, a seconda delle riduzioni), e saluterà il taglio del nastro della XIII edizione del Festival Internazionale PianoSolo, ideato e firmato da Paolo Francese.
Il direttore artistico ha scelto quale titolo della prima serata “Incontri di Stili”, affidandola al sentire musicale della pianista Moira Michelini, che si cimenterà con il Concerto per pianoforte e orchestra di Johann Sebastian Bach e con il Concerto in re minore, BVW 1052 e Marco Vergini, che suonerà al posto della Anna D’Errico, purtroppo, in quarantena preventiva impostale per essere stata a contatto con un presunto caso di covid, il quale eseguirà il concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 19 in Si bemolle maggiore di Ludwig van Beethoven nella trascrizione per ensemble d’archi.
Infatti, entrambi i concerti vedranno la partecipazione dell’Ensemble Lirico Italiano, in quintetto, con Annalaura Tortora e Ilario Ruopolo al violino, Mattia Cucillato alla viola, Francesco D’Arcangelo al cello e Luigi Lamberti al contrabbasso.
Degli otto concerti superstiti pervenuti fino a noi, il primo Concerto in re minore BWV 1052, certamente il più compiuto ed eseguito, è utilizzato per i primi due tempi nella Cantata Wir müssen durch viel Trübsal BWV 146, e per il terzo tempo nella Cantata Ich habe meine Zuversicht BWV 188, e sembra provenire dal Concerto per violino BWV 1052a: la versione originale potrebbe essere per viola d’amore, o addirittura per viola da gamba o viola di bordone.
A quanto è dato sapere, la fonte più antica del concerto risale al 1734 e il fatto che essa comprenda le parti dell’orchestra di mano di Carl Philipp Emanuel induce a supporre che essa fu approntata per un’esecuzione con lo stesso Carl Philipp Emanuel come solista alla tastiera (questa versione è nota con il numero di catalogo BWV 1052a).
L’intero concerto è costruito intorno a un registro espressivo severo, scuro e introspettivo reso tanto più evidente dalle tonalità minori; al re minore d’impianto dei movimenti mossi corrisponde infatti il sol minore del tempo lento centrale.
L’eco di Vivaldi, dal quale Bach iniziò ad assimilare negli anni di Weimar il concerto italiano attraverso le trascrizioni per tastiera soprattutto dall’Estro armonico, risuona nella vigoria ritmica dei ritornelli dei movimenti mossi.
E tuttavia, com’è tipico di Bach, il modello strutturale vivaldiano è ripensato così da sfumare il più possibile o addirittura cancellare la distinzione funzionale tra ritornelli orchestrali tematici da un lato ed episodi solistici figurali dall’altro in virtù di una fitta integrazione e coesione tra le diverse sezioni e di una continua trama contrappuntistica.
Inoltre, i movimenti mossi sono improntati a una grande forma ternaria col da capo in cui la parte centrale è sviluppata così da valorizzare l’estro virtuosistico e una condotta imprevedibile nel gioco concertante tra solista e orchestra.
Il movimento lento si basa su un basso ostinato, trattato liberamente, sul quale lo strumento a tastiera dipana una linea melodica florida e riccamente ornamentata, articolata in quattro episodi.
Risale al 1794 la stesura del Concerto in si bemolle maggiore di L. van Beethoven.
Il compositore aveva ventiquattro anni, ma da tempo stava lavorando in profondità sulle risorse espressive del pianoforte; fu lui il primo compositore ad archiviare definitivamente in cantina clavicembali, clavicordi e spinette.
Fin da giovanissimo aveva manifestato una grande attenzione per le tecniche costruttive, che proprio in quegli anni stavano contribuendo ad aumentare la sonorità e la versatilità dello strumento.
«Si può far cantare il pianoforte», scrisse proprio intorno al 1794, alludendo a una ricerca timbrica che si può toccare con mano in ogni pagina delle sue prime sonate per pianoforte.
Non a caso questo concerto, dopo essere stato eseguito per la prima volta il 29 marzo del 1795 al Burgtheater di Vienna con Beethoven al pianoforte, fu rimaneggiato fino al 1801.
L’esposizione del Concerto in si bemolle rivela la stessa esigenza di rinnovamento formale, che si legge anche nelle coeve sonate op. 10.
Nel momento in cui ci si aspetterebbe l’apparizione del secondo soggetto, l’orchestra improvvisamente modula verso un ambito totalmente inaspettato, iniziando ad elaborare alcuni spunti del primo tema; proprio come se la forma fosse già approdata alla sezione dedicata allo sviluppo.
L’intervento del pianoforte è altrettanto ricco di ambiguità: a presentarsi è un nuovo tema, mai citato nel corso dell’introduzione orchestrale.
L’idea era già stata sperimentata da Mozart nel Concerto in re minore KV 466, lavoro che lascia alcune tracce anche nel dialogo tra solista e insieme orchestrale.
Mentre nessuna eco settecentesca prende forma nella cadenza solistica, scritta dallo stesso Beethoven nel 1809, quasi quindici anni dopo la prima stesura del Concerto. La voglia di far cantare il pianoforte emerge nel secondo movimento, dove si fa largo un tema lineare e rassicurante come una parola materna; ma al centro della scena non c’è solo il pianoforte, perché l’orchestra assume un ruolo dialogante, capace di dare spessore emotivo alle riflessioni del solista: nell’apparizione del flauto che chiude il movimento si avvertono già i toni bucolici della Sinfonia Pastorale.
La prima versione del Concerto in si bemolle terminava con un Rondò dal sapore spiccatamente mozartiano, che Beethoven decise di sostituire in un secondo momento (il brano apparve come pezzo sciolto nel 1825 in una versione rimaneggiata da Carl Czerny).
Il movimento che venne pubblicato nel 1801 si allinea meglio alla fisionomia degli altri finali beethoveniani: un tema tutto ironia si combina con una serie di episodi estremamente variegati che non disdegnano alcune inflessioni zingaresche.

Info
ass.gestionemusica@gmail.com
cell.: 3928435584

L’ Ufficio Stampa di Salerno Classica
Olga Chieffi
cell.3478814172
olgachieffi@virgilio.it

 

Moira Michelini

Moira Michelini nasce a Terni ed intraprende gli studi musicali nel Conservatorio “G. Briccialdi” diplomandosi in pianoforte sotto la guida del M° Fausto Mastroianni ottenendo il massimo dei voti, lode e menzione.
Debutta al teatro “G. Verdi” di Terni nel 1987 e da allora svolge una intensa attività concertistica sia come solista che in formazioni cameristiche in Italia e all’estero.
Numerose le sue collaborazioni con orchestra, tra le quali ricordiamo: l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Malesia, l’Orchestra di Stato della Romania, l’Orchestra Sinfonica di Buenos Aires, l’Orchestra del Conservatorio di Liegi, l’Orchestra BonnerJugend di Bonn, l’Orchestra Sinfonica della Murcia, l’Orchestra da Camera “I Solisti di Perugia”.
Si è esibita in numerosi Festival Musicali, suonando in prestigiose sale tra le quali: Monaco, “Sala Gasteig”, Parigi “Eglise S. Merry”, Sala del Conservatorio di Liegi, Museo delle Belle Arti di Buenos Aires, sala “Leopold Mozart” e “Wiener Saal”, Mozarteum di Salisburgo.
Ha partecipato inoltre al Festival RAI Internazionale Umbriafiction TV, Festival Valentiniano 2001 dove ha inciso un Cd-Live del Concerto in fa di Gershwin per pianoforte e orchestra, registrazioni radiofoniche per la Radio Nazionale argentina. Da oltre dieci anni suona in Duo con il violoncellista Ivo Scarponi.
Ha registrato per la RAI-TV.
Nel 1998 ha inciso un CD con sonate di D. Scarlatti e dello spagnolo A. Soler esposto al Salone Internazionale della Musica di Parigi.
Ha registrato un CD-Live con le Quattro Stagioni di Astor Piazzolla accompagnata dall’Orchestra d’archi Ensemble Metamorfosi, recente l’incisione di un nuovo CD live interamente dedicato alla musica argentina con il violoncellista Ivo Scarponi dal titolo: “Anima Argentina”.
E’ Direttrice Artistica dell’Associazione Araba Fenice di Terni ed ha fatto parte del Consiglio di Indirizzo della Fondazione “A. Casagrande” per il Concorso Pianistico Internazionale.

Marco Vergini

Marco Vergini inizia la sua formazione musicale presso il Conservatorio Statale “G. Rossini” di Pesaro, dove debutta come solista con orchestra a soli dodici anni eseguendo il concerto in sol minore di Mendelssohn.
Studia da principio con il M° Ettore Peretti per poi proseguire dal 1996 con il M° Giovanni Valentini, con il quale si diploma nel duemila presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro con lode e menzione d’onore.
Dal ‘97 inizia a perfezionarsi all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola dove si diplomerà nel 2003.
Qui ha la possibilità di partecipare in veste di esecutore a master class di importanti musicisti quali A. Lonquich, L. Lortie, M. Dalberto, M. Béroff, L. Howard, B. Petrushansky, A. Jasinski, A. Weissenberg, A. Ciccolini.
Si è esibito in importanti sale sia in Italia che all’estero, tra le quali: “Le Muse” di Ancona, “G. B. Pergolesi” di Jesi, “D. Alighieri” di Ravenna, “G. Verdi” di Pisa, “Sala degli Affreschi” di Milano, “G. Rossini” per l’Ente Concerti di Pesaro, “Malibran” per l’associazione del teatro “La Fenice” di Venezia, nella sala “F. Liszt” di Budapest, nella Konzertsaale della Hochschule di Berlino, Carnegie Hall e presso l’Università di Musica di Syracuse New York (USA) e nella prestigiosa stagione pianistica della “Roque d’Anthéron” di Lourmarin, partecipando all’esecuzione integrale dei preludi e fuga di Shostakovich trasmessi in diretta dalla radio “France Culture”.
Ha partecipato recentemente all’integrale dei Makrokosmos di Gorge Crumb in prima esecuzione italiana per il Festival della Sagra Malatestiana di Rimini.
Ha collaborato con diverse orchestre tra le quali: l’Orchestra Sinfonica di Pesaro, nel 1998 con l’Orchestra del Conservatorio di Pesaro al teatro “G. Rossini” in occasione del meeting mondiale della F.A.O., l’Orchestra Sinfonica di Grosseto, l’Orchestra da Camera delle Marche, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese.
Alcune sue esecuzioni sono state trasmesse da RAI International, Radio 3 RAI, WCLV Classic Radio Cleveland (Ohio), radio France Culture.
È risultato vincitore assoluto di vari concorsi nazionali ed internazionali, quali la XVIII edizione del Premio Venezia, “A. Scriabin” di Grosseto, “A. B. Michelangeli” di Foligno.
Si è recentemente affermato alla XXVII edizione del prestigioso Concorso Internazionale “A. Casagrande” di Terni.

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Domenica 7 novembre la XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini si apre con “La Petite Écurie”

La Petite Écurie – Foto Franz Gleiß

Il “Grand Tour” dell’ensemble francese “La Petite Écurie” fa tappa a Napoli protagonista, domenica 7 novembre (ore 18, alla Chiesa di Santa Caterina da Siena) dell’apertura di “Note svelate”, titolo della XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini, presieduta da Federica Castaldo che con Paologiovanni Maione firma la direzione artistica.
Strumenti storici, per lo più appartenenti alla classe dei fiati ad ancia doppia, costituiscono la principale, quanto singolare, caratteristica di questo prestigioso gruppo formato da Miriam Jorde Hompanera (oboe), Marc Bonastre Riu (oboe tenore barocco), Valerie Colen (oboe), Giovanni Battista Graziadio (fagotto) e Philipp Lamprecht (percussioni).
Oboe e fagotto, tra composizioni del XVII e XVIII secolo, in scena per offrire al pubblico esempi significativi dell’importanza che questa classe di strumenti ha sempre rivestito nel tempo e, ancor più, nella sensibilità di tanti grandi compositori.
Un repertorio, scelto tra composizioni di Jean-Baptiste Lully, Joseph Bodin de Boismortier, James Paisible, Henry Purcell, Antonio Vivaldi, Johann Christian Schieferdecker, con il quale La Petite Écurie realizza un particolare “grand tour” in Europa, proponendo un percorso musicale che dalla Francia giunge in Germania, passando per Inghilterra e Italia.
Il nostro viaggio musicale inizia in Franciasi legge in una nota dell’ensembledove l’oboe ha avuto un ruolo importante alla corte di Luigi XIV. Dopo la Francia tocchiamo l’Inghilterra, Paese in cui divenne molto popolare e questo proprio grazie alle influenze che venivano dalla corte francese. Dall’Inghilterra all’Italia che, pur non documentando tracce significative dell’uso in ensemble di questo strumento, riserva all’oboe una funzione di strumento solista testimoniata soprattutto nella produzione di Antonio Vivaldi”.

Questo il motivo dell’inserimento nel programma ideato per il concerto a Napoli di un particolare arrangiamento per oboe e fagotto del celebre Concerto in sol minore, RV 153 originariamente composto da Antonio Vivaldi per archi e basso continuo.
Il nostro viaggioconcludono i musicistitermina in Germania dove, contrariamente all’Italia, l’oboe avrà un grande utilizzo, sia da solista che in ensemble, come si evince dalla notevole produzione musicale dedicata allo strumento”.

Il concerto è l’occasione per inaugurare, inoltre, l’installazione luminosa permanente “Luce d’autore” ideata e progettata da Davide Scognamiglio, con la collaborazione di Sebastiano Cautiero, realizzata dalla Fondazione attraverso uno specifico finanziamento della Regione Campania.

Biglietti:  euro 7.
Prenotazione obbligatoria per email a coordinamento@turchini.it
Info: www.turchini.it

Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini
via Santa Caterina da Siena, 38 – Napoli
T +39 081402395
info@turchini.it

Comunicazione e Ufficio Stampa
Renato Rizzardi – Studio Tema e Associati
Vico lungo del Gelso 44, Napoli
0815447945
mob.: 3393800826

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Sabato 6 novembre la rassegna di Dissonanzen “Bagliori” propone il duo Ceccarelli-Trovalusci

Luigi Ceccarelli e Gianni Trovalusci

Per il terzo appuntamento di Dissonanzen 2021 – Bagliori, sabato 6 novembre, alle ore 18.30, presso la Sala Maria Lorenza Longo (Refettorio) del Complesso monastico di Santa Maria di Gerusalemme, detto “Le Trentatré” (via Armanni, 16 – Napoli), un duo d’eccezione, Luigi Ceccarelli e Gianni Trovalusci, per un concerto che fin dal titolo, Gleam, si presenta come singolare.
Il concerto inaugura una delle 3 sezioni, Mystic Sounds.

Ceccarelli e Trovalusci elaborano un percorso di composizione/performance da compiere insieme, senza distinzione di ruoli creativi, ponendo in sinergia le loro esperienze di musicisti e lavorando insieme alla realizzazione del brano musicale, ognuno con la proprie competenze e in reciproca interazione.
Il lavoro di creazione ha inizio sempre ed esclusivamente da suoni concreti: l’elemento sonoro dominante è il soffio, il respiro, che Trovalusci declina con vari flauti e tubi sonori e Ceccarelli mescola e trasforma con un’elaborazione elettronica viva.

In inglese GLEAM ha il significato di bagliore, illuminazione. Questa significazione è alla base del concetto stesso di una ricerca capace di indicare e segnare una direzione precisa e definita: qualcosa si ‘accende’ internamente e l’avventura ha inizio. Composizione ed esecuzione si fondono in un tutt’uno, in una continua invenzione musicale. Tutto questo in virtù di un affiatamento che gli interpreti perseguono realizzando una ricerca continua, che solo nel momento del concerto e grazie alla partecipazione del pubblico, diviene Composizione Musicale Istantanea”, spiega Gianni Trovalusci – “GLEAM ama accendere! Il pubblico viene chiamato non solo all’ascolto, ma alla condivisione di uno spazio sonoro – che da interno prende forma verso l’esterno in tempo reale e sviluppa trame cangianti, ora dense ora sottili – e alla partecipazione ‘incantata’ a un rito sonoro e gestuale senza tempo.

Il concerto diviene così un’esperienza sugli infiniti possibili mondi sonori, un calarsi nell’ascolto di relazioni intrecciate, un composto e sfrenato gesto espressivo comune, in cui il Suono, l’Alito Vitale primordiale, si trasfigura e sottilizza.

Costo del biglietto: 10.00 euro
Prevendite Azzurro Service
Info: www.dissonanzen.it
mob. 350 945 67 06
Facebook: ensemble dissonanzen

Ufficio stampa:
Giusi Zippo
mail: giusizippo939@gmail.com
mob.: 3396276954

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Prossimi appuntamenti in calendario:
Sala Maria Lorenza Longo – ore 18.30

13 novembre
Progetto La porta dei giovani (2)
Quartetto Felix
Storie naturali
Musiche di Cosimo Abbate, Giuseppe Franza, Apollonio Maiello, Lorenzo Pone, Pasquale Punzo, Ugo Raimondi, Marco Salvio, Bernardo Maria Sannino

27 novembre
Progetto Mystic Sounds (2)
Eleonora Claps, voce
Giulio Colangelo, elettronica
Vox Nova
Musiche di Kaija Saariaho, Mauro Diciocia, Balandino Di Donato, David Bird

4 dicembre
Progetto La porta dei giovani (3)
Emiliana Cannavale, violino
Elisabetta Furio, pianoforte
Musiche di Robert Schumann, Maurice Ravel, Ottorino Respighi, Antonio Coiana

11 dicembre
Gli antichi e i moderni (1)
Gabriele Pro, violino
Matteo Rocchi, viola
Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Bohuslav Martinů, Maria Vittoria Agresti

18 dicembre
Gli antichi e i moderni (2)
Ensemble Barocco di Napoli
Tommaso Rossi, flauti
Manuela Albano, violoncello
Patrizia Varone, clavicembalo
Napoli vs Venezia
Musiche di Benedetto Marcello, Francesco Mancini, Tomaso Albinoni, Antonio Vivaldi, Alessandra Bellino, Claudio Ambrosini

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Domenica 7 novembre al Teatro dell’Antoniano di Bologna riprende Baby Bofe’ con “Pierino e il lupo” di Prokofiev

Domenica 7 novembre, alle ore 16, al Teatro dell’Antoniano, Baby Bofe’, il festival di musica classica per bambini, torna in scena con una nuova produzione: Pierino e il lupo, la celebre fiaba musicale di Prokof’ev che porta i bambini a diretto contatto con gli strumenti dell’orchestra.
Le delicate illustrazioni di Giovanni Manna, in video animazione, illustrano il racconto musicale, le avventure di Pierino e dei suoi simpatici amici animali alle prese con il Lupo “cattivo”.
In scena l’orchestra “La Nuova Musica” diretta da Angelo Baselli e la voce narrante di Gabriele Ferrara, pronto a coinvolgere i più piccoli nel vivo dello spettacolo.
La produzione si realizza con il sostegno di Marino e Paola Golinelli e in collaborazione con Fondazione La Nuova Musica- Ricordi Music School di Bologna.

Informazioni:
Bologna Festival
www.bolognafestival.it
051 6493397

Biglietteria:
Vendita online www.bolognafestival.it e Circuito Vivaticket;
Biglietteria Bologna Welcome (Piazza Maggiore 1/E).
Biglietteria del Teatro Antoniano il giorno stesso dello spettacolo un’ora prima dell’inizio.

Paola Soffià
Ufficio Stampa Bologna Festival
stampa@bolognafestival.it
tel. 051 6493397
cell. 3287076143

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Domenica 7 novembre 2021, ore 16 – Teatro Antoniano
Pierino e il lupo, fiaba con musiche di Prokof’ev

Ensemble “La Nuova Musica”
Angelo Baselli, direttore
Gabriele Ferrara, voce narrante
Giovanni Manna, illustrazioni
Umberto Saraceni, animazioni e videoproiezioni

La celebre fiaba musicale di Prokof’ev messa in scena con illustrazioni animate e con l’orchestra “La Nuova Musica”.
È un modo divertente per imparare a riconoscere gli strumenti e i timbri dell’orchestra, in compagnia di Pierino e dei suoi simpatici amici.
Ogni personaggio del racconto è rappresentato da uno strumento: l’Uccellino dal flauto, l’Anitra dall’oboe, il Gatto dal clarinetto, il Nonno dal fagotto, Pierino dal quartetto d’archi e gli spari dei fucili dei Cacciatori dai timpani e la grancassa.
Gran finale con un allegro corteo: tutti insieme marciano trionfanti, felici di esser riusciti a catturare il Lupo feroce che ha sempre suonato come tre corni in un sol colpo!

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Venerdì 5 novembre la stagione musicale della  Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” ospita la pianista Claire Huangci

Claire Huangci

Venerdì 5 novembre 2021, al Teatro Massimo di Pescara, con inizio alle ore 21, la stagione musicale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” prosegue con il recital pianistico di Claire Huangci, vincitrice del prestigioso Premio Geza Anda di Zurigo nel 2018.
La pianista eseguirà due capolavori assoluti della musica romantica, vale a dire la Sesta Sinfonia “Pastorale” di Ludwig van Beethoven, nella trascrizione per pianoforte di Franz Liszt, e la Sonata in Si bemolle maggiore D960 di Franz Schubert.

Il prezzo del biglietto di ingresso al concerto è di 20 euro.

Il recital pianistico di Claire Huangci è realizzato nell’ambito del “Progetto Circolazione Musicale in Italia” del CIDIM, Comitato Nazionale Italiano Musica.

Nel corso degli anni, la giovane pianista statunitense di origine cinese Claire Huangci si è pienamente affermata, lasciandosi alle spalle il ruolo di bambina prodigio.
Come scrive il Salzburger Nachrichten, «la pianista affascina il pubblico con il «radioso virtuosismo, la sensibilità artistica, l’empatia e la drammaturgia sonora.»

La carriera di Claire Huangci è iniziata all’età di nove anni ed è stata la più giovane ad ottenere il Secondo Premio al Concorso ARS di Monaco di Baviera (2011).
Ha studiato al Curtis Institute di Philadelphia, si è successivamente perfezionata con Arie Vardi all’Università di Hannover, dove dal 2016 lavora come sua assistente.
La musica di Chopin ha dato una svolta alla sua carriera nel 2009, quando vinse il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Chopin di Darmstadt, seguito nel 2010 dal Concorso Chopin di Miami.
Da allora ha dato prova di una inusuale versatilità affrontando un vasto repertorio che comprende anche molta musica contemporanea.
Si è esibita con importanti orchestre in tutto il mondo.
Il suo debutto discografico del 2013, con musiche di Ciaikovskij e Prokofiev, pubblicato per Berlin Classics, ha ottenuto importanti riconoscimenti dalla stampa specializzata mondiale.
Il secondo album è dedicato ad alcune delle Sonate di Domenico Scarlatti.
Il disco ha ottenuto il German Record Critics’ Award and “Editor’s Choice” da Grammophone Magazine.
Nel 2018 vince il Primo Premio al prestigioso Concorso Internazionale “Geza Anda” di Zurigo.

Il cartellone musicale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” presenta nella prossima settimana i tre concerti di Jazz ‘n Fall: la rassegna si aprirà martedì 9 novembre con Bruno Biriaco & Saxes Machine, mercoledì 10 novembre proseguirà con l’esibizione in duo di John Scofield e Dave Holland, due tra gli interpreti più significativi del panorama jazzistico internazionale di oggi, e si concluderà giovedì 11 novembre con la “Yardbird Suite for Pianos: A Parker Celebration”, il concerto del duo pianistico formato da Dado Moroni e Danny Grissett.

La stagione artistica della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” è accompagnata dal supporto del Main Partner Fondazione PescarAbruzzo e dell’Istituto Acustico Maico.

Contatti
Rapporti con i media
Fabio Ciminiera
e-mail: press@socteatromusica.it
mob: +39.347.4098632

Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” – Pescara
tel: +39.085.4221463
e-mail: info@socteatromusica.it
web: www.socteatromusica.it
facebook: facebook.com/socteatromusica
twitter: www.twitter.com/STMLuigiBarbara
instagram: www.instagram.com/STMLuigiBarbara

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Sabato 6 novembre al Teatro Bolivar “Doppio concerto” con quattro pianisti

Sabato 6 novembre, alle ore 18.30, al Teatro Bolivar (via Bartolomeo Caracciolo, 30 – Napoli), per la rassegna “Sabato in musica”, concerto dei pianisti Gianluca Blasio, Lisa Redorici, Davide Valluzzi e Lucia Veneziani.

Programma

I tempo
(Duo pianistico Gianluca Blasio – Lisa Redorici)

W.  A. Mozart: Sonata in do maggiore K. 521 (Allegro, Andante, Allegretto)

J. Brahms: Variazioni su un tema di Schumann op. 23

F. Schubert: Allegro in la minore D. 947 Lebensstürme

II tempo
(Duo pianistico Davide Valluzzi – Lucia Veneziani)

F. Mendelssohn-Bartholdy: Andante e Allegro op. 92

M. Ravel: Rapsodia Spagnola

C. Saint-Saëns: Acquarium, Swan e Final da Le carnaval des animaux

F. Liszt: Rapsodia Ungherese n. 2

Costo del biglietto: 17 Euro (comprensivo di prevendita)
Link: https://www.go2.it/evento/double_piano_duo_concert/4926

Per info e prenotazioni
0815442616
info@teatrobolivar.com

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Il 4 novembre “I Giovedì del Cersim” ospitano il musicista e studioso di musica antica Giovanni Borrelli

Giovedì 4 novembre, alle ore 19.00, in streaming (https://www.facebook.com/events/437824411191104?ref=newsfeed), “I Giovedì del Cersim” propongono un incontro con il maestro Giovanni Borrelli.

Tema principale della serata è la figura del compositore Giovanbattista Pergolesi, autore di celebri pagine come lo Stabat Mater e figura iconica della tanto celebrata ma poco conosciuta Scuola Napoletana.

All’intervista seguirà la condivisione di filmati di particolare interesse culturale.

Interverranno:
Giovanni Borrelli (musicista e studioso di musica antica )
Ferdinando de Martino (presidente del Cersim )

Giovanni Borrelli

Giovanni Borrelli ha studiato violino a Napoli con Carlo Giuntoli e poi a Roma con Georg Mönch. Diplomatosi brillantemente (1991) ha seguito vari corsi di perfezionamento alla Scuola di Musica di Fiesole, alla Accademia Chigiana di Siena con Uto Ughi, alla Accademia “O. Respighi” di Roma ed il corso di Alto Perfezionamento tecnico ed interpretativo con i Maestri Pavel Vernikov, Ilya Grubert e Zinaida Giles.
In seguito ha approfondito la prassi esecutiva ed interpretativa barocca seguendo corsi di musica antica ad Urbino e le lezioni di Enrico Gatti presso il Centro di Musica antica Pietà dé Turchini di Napoli.
Ha studiato composizione, musica corale e direzione di coro con Bruno Mazzotta.
Ha scritto diversi brani per formazioni cameristiche che sono eseguiti in concerti ed utilizzati per pièces teatrali.
Laureato in D.A.M.S., Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna.
Tesi in Storia della Musica, relatori: prof.ssa Giuseppina La Face Bianconi, e prof. Renato Di Benedetto. Conduce da anni una ricerca sui compositori della Scuola musicale napoletana del XVII e XVIII secolo.
Ha tenuto numerosi concerti sia in duo che in formazioni da Camera con importanti Associazioni Musicali quali: Fryderyk Chopin, l’Accademie de Musique et des Arts de la Parole di Bruxelles, Accademia Manuel de Falla, Rotary International, Institute Français de Université de Grenoble, A.Gi.mus., Associazione Scarlatti, Lions Club, Campania Felix, esibendosi sia in Italia che all’estero.
Da solista ha preso parte a numerose rassegne concertistiche e festival esibendosi, tra l’altro, al: Sydney Musical Festival (1995); Festival Internazionale “Les Allumées” di Nantes (1993); Braine l’Alleud e Braine le Château (Belgio); Conservatory de Musique di Kotka e di Helsinki (Finlandia), Théâtre Charles Dublin, Chambéry (Francia); Théâtre Les Ateliers, Lyon (Francia); Théâtre la Bastille, Parigi (Francia), Théâtre Tivoli di Utrecht (Olanda), Théâtre Les Cargo, Grenoble, (France). Théâtre dû Nice (Francia); Teatro Ateneo dell’Università di Roma “La Sapienza”, Villa Rufolo di Ravello (Sa), dove ha eseguito musiche inedite in prime esecuzioni assolute.
Ha tenuto tournée negli Stati Uniti e in Messico dove si è esibito, tra l’altro, alla Fordham University of New York – Department of Modern Languages and Literatures; Auditorium University at Stony Brook – New York; al Teatro Principal di Puebla (Mexico). Ha collaborato con Direttori d’Orchestra di fama internazionale ed ha tenuto concerti con importanti solisti.
Ha collaborato, sia come docente di violino che come concertista, con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con l’Università “l’ Orientale” di Napoli negli anni dal 1993 al 1996; ed, in qualità di docente ai seminari di storia della musica ed ai Laboratori musicali con la Facoltà di Ingegneria della Seconda Università degli Studi di Napoli. Direttore artistico di Rassegne culturali e concertistiche con la Seconda Università degli Studi di Napoli negli anni dal 1997 al 2010, ha curato come relatore e moderatore convegni musicologici universitari.
Ha curato e diretto il Coro e l’Orchestra della Seconda Università degli Studi di Napoli.
Nel 1993 ha fondato il gruppo da Camera “Orfeo Ensemble” con il quale , con il ruolo di direttore e violino solista, ha tenuto numerosi concerti riscuotendo calorosi consensi di critica e di pubblico, quali: “…’Orfeo Ensemble si pone come efficace messaggero, filologicamente aderente, del concerto strumentale del ‘700…”; (Luigi Costa – musicologo).
Nel 2008 ha costituito l’ensemble barocco Accademia Reale, di cui è direttore e violino solista, riunendo concertisti e professionisti già precedentemente impegnati nell’Orfeo ensemble e nel complesso barocco Accademia uniti dal desiderio, di dare vita ad un gruppo di ricerca storico-musicologico impegnato nel recupero e nell’esecuzione delle opere inedite di autori di Scuola Napoletana del Settecento.
Docente esterno di violino al Conservatorio di Musica di Salerno per gli esami di Violino.
Ha insegnato Violino e musica da camera al Liceo musicale “Puccini” di Isernia e presso l’Accademia musicale Nicola Zingarelli di Napoli.
Ha tenuto seminari di Storia della musica e di Guida all’ascolto della musica presso la Seconda Università degli Studi di Napoli.
Attualmente è docente di violino presso la SMS ad indirizzo musicale “C. E. Gadda” di Napoli e presso l’Accademia Maria Callas e l’Accademia Domenico Cimarosa di Napoli.
Ha pubblicato articoli, note critiche e storiche per prestigiose rassegne concertistiche e festival.
Attualmente sta curando l’edizione critica degli Opera Omnia di Nicola Fiorenza per le Ut Orpheus Edizioni nella serie Napoli e l’Europa presentata da Riccardo Muti. Collabora con riviste specializzate di arte, musica e cultura.
Ha registrato per la Televisione Tedesca T.D.F., per Radio France, per Canal+, TF1 e France 2 della Televisione francese, per la televisione australiana SBS e per la RAI Radio Televisione Italiana.
Ha inciso per la Casa Discografica francese “Last Call” e la Casa Discografica portoghese “Equilibrium Music”.

Centro di Musica da Camera CERSIM
L’associazione culturale CERSIM attiva da anni nel recupero e la valorizzazione del patrimonio, recentemente si è costituita quale nuovo centro di musica da camera adottando come sede concertistica principale la chiesa monumentale della Graziella, riaperta al pubblico grazie all’interessamento del M° de Martino e dei suoi collaboratori.
L’associazione conta sull’apporto di studiosi ed esperti in campo artistico e letterario ed ospita nelle sue sedi eventi e corsi di perfezionamento di alto profilo.
Molte le scuole ed associazioni che affiancano il CERSIM come partner, tra di esse: Miradois Onlus, Emme Musica, Associazione Malibran, Volontari Touring, Club Unesco di Napoli, Conservatorio di S. Pietro a Majella, Händel House di Londra ed Associazione Dissonanzen.

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Sabato 6 novembre a Villa di Donato “Filumena, in arte Titina”, su versi di Titina De Filippo e musiche di Brunello Canessa

Sabato 6 novembre 2021, alle ore 20.30, a Villa di Donato (piazza S. Eframo Vecchio –Napoli), nell’ambito della sesta stagione “La Musica ha trovato Casa”, in occasione del settantacinquesimo anniversario della prima rappresentazione di “Filumena Marturano”, si terrà il concerto-spettacolo “Filumena, in arte Titina” – Ricordo di una grande attrice e dei suoi talenti nascosti, basato sui versi di Titina De Filippo, musicati da Brunello Canessa (chitarra e voce), che sarà accompagnato da Marco Corcione (pianoforte), Roberto Giangrande (basso), Susanna Canessa (violoncello, voce e chitarra), Francesco De Laurentiis (violino), e con Ingrid Sansone e Giorgio Pinto nel ruolo di voci recitanti.

Prenotazione obbligatoria a prenotazioni@villadidonato.it e Greenpass obbligatori.
prevendita scontata del 10% per chi utilizza la forma di pagamento
con PayPal o carta di credito fino a tre giorni prima dello spettacolo.
Vai all’Evento Facebook: clicca qui

Dopo il ritiro dalle scene a causa del cuore malato, Titina De Filippo, “ Una dei tre” e celebre Filumena eduardiana, concentrò la sua creatività su altri aspetti dell’Arte, come la pittura e la poesia.
Proprio da qui, dai suoi versi malinconici e qualche volta ironici, nasce il concerto di Brunello Canessa “Filumena, in arte Titina”.

Lo spettacolo nasce dalla suggestione di un felice incontro fra musica e poesia: negli anni ’90 infatti, su commissione del figlio dell’Artista Augusto Carloni, Brunello Canessa musicò una ventina di poesie di Titina che furono raccolte in una compilation prodotta da Gino Aveta per le Edizioni Curci ed interpretate da artisti del calibro di Lina Sastri, Ron, Eugenio Bennato, Pietra Montecorvino, Nino Buonocore, Lino Vairetti, Leopoldo Mastelloni, Riccardo Pazzaglia e, più recentemente, Fiorella Mannoia.

Brunello Canessa – artista fra i più attivi della scena underground partenopea e nostro direttore della rassegna “La Musica ha trovato Casa” – fa di nuovo sua questa opera, interpretando i brani dal vivo con cinque musicisti tutti napoletani: Marco Corcione al piano, Roberto Giangrande al basso, Francesco De Laurentiis al violino, Susanna Canessa al violoncello ed alla voce e Leopoldo Brancaccio alla batteria.
Sul palco anche gli attori Ingrid Sansone e Giorgio Pinto ai quali sono affidate le letture defilippiane negli interventi recitati che si alternano alle canzoni, in un vero e proprio “concerto – racconto”.

L’evento si colloca, fra l’altro, in una data storica per il Teatro Napoletano e Nazionale, cadendo esattamente nel 75esimo anniversario della prima rappresentazione di “Filumena Marturano”.
Spiega Canessa: “Esattamente 75 anni fa, al Teatro Politeama, andava in scena per la prima volta Filumena Marturano. In platea quel giorno c’era mio padre Francesco appena diciannovenne mentre mia madre Italia Carloni, alla quale Titina era affezionatissima, era nel camerino della amata zia per esserle vicino. Potere oggi cantare le canzoni con i versi di Titina e che portano la mia firma è per me una grande emozione, come se tutta il magico intreccio della mia famiglia non si fosse mai interrotto”.

La prenotazione ad ogni spettacolo è obbligatoria.
Le prenotazioni devono essere inviate esclusivamente a: prenotazioni@villadidonato.it

Nell’oggetto della mail va inserita sempre la parola “prenotazione/i”.
Nel rispetto della normativa anti-Covid, sono da indicare i nominativi delle persone per cui è effettuata la prenotazione e un recapito telefonico.

Costo biglietto: 25 euro (cena inclusa), se acquistato in sede al momento dell’ingresso.
Chi acquista il biglietto online al momento della prenotazione attraverso il sito www.villadidonato.it (pagamento attraverso paypal, carta di credito, bancomat, carta di debito se abilitate al pagamento on-line), può beneficiare di uno sconto, pagando solo 22,50 euro a biglietto.

È obbligatorio indossare la mascherina quando non seduti ai tavoli.
Tavoli di massimo 4 persone, servizio esclusivamente ai tavoli e senza buffet.

Nella Piazza antistante la Villa è disponibile un garage custodito a pagamento.
Villa di Donato – Piazza S. Eframo Vecchio, 80137, Napoli
Web: www.villadidonato.it
Fb: https://www.facebook.com/villadidonato/
Instagram: Villa di Donato

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Un duo inatteso infiamma i “Concerti d’Autunno”

Antonio Graziano e Luca Mennella (2016)

Il terzo appuntamento con i “Concerti d’Autunno”, rassegna organizzata dalla Comunità Evangelica Luterana di Napoli, che quest’anno si svolge nella Chiesa Anglicana, prevedeva come ospite il duo formato dal sassofonista Antonio Graziano e dal fisarmonicista Ezio Testa.
Ma il maestro Testa ha dovuto dare forfait per un problema sopravvenuto nelle ore precedenti la sua esibizione, ed a sostituirlo è stato chiamato il pianista Luca Mennella, esibitosi già in altre occasioni con il sassofonista.
Sconvolta la scaletta originale, che fra l’altro prevedeva brani di Iturralde e Galliano, il concerto è stato diviso in due parti molto diverse.
Nella prima prevalevano alcuni evergreen jazzistici concepiti a cavallo fra gli anni’50 e ’60 quali Nostalgia in Times Square di Charles Mingus, Blue Bossa di Joe Henderson e Take Five, di Paul Desmond, portato al successo dal Dave Brubeck Quartet, formazione nella quale il sassofonista militava.
A completamento abbiamo ascoltato il celebre Gabriel’s oboe di Ennio Morricone (dalla colonna sonora di “Mission”), e due brani, “Il giardino incantato” di Graziano e la Tarantella di Franz Liszt (dal Supplemento agli Années de pèlerinage – Italia, vol. II, S 162, dedicato a Venezia e Napoli), rispettivamente per sassofono e pianoforte solo.
Molto unitaria, invece, la seconda parte, volta ad un duplice omaggio nei confronti di Luciana Renzetti, scomparsa lo scorso anno, e di Astor Piazzolla, nel centesimo anniversario dalla nascita.
Nel primo caso Antonio Graziano ha eseguito, in prima assoluta, il suo Tribute to Luciana’s art of colors, brano intenso ed evocativo, incentrato sull’attività di pittrice e scenografa della Renzetti, non prima di aver ringraziato pubblicamente quella che è stata la grande anima della rassegna organizzata dalla Comunità Evangelica Luterana, che ha sempre creduto nelle sue qualità artistiche, sin dal primo incontro, avvenuto più di venti anni fa, al quale hanno fatto seguito, numerose e proficue collaborazioni.
Del compositore argentino sono stati invece proposti Oblivion, composto nel 1984 per la colonna sonora del film “Enrico IV” di Marco Bellocchio, La muerte del Ángel, appartenente alla cosiddetta “Suite dell’angelo”, creata per accompagnare l’allestimento di “Tango del Ángel” dello scrittore Alberto Rodríguez Muñoz e la struggente Ave Maria, donata da Piazzolla a Milva pochi mesi prima di morire, il cui motivo originario, “Tanti anni prima”, era anch’esso tratto dalle musiche concepite per il già citato film di Bellocchio.
La panoramica rivolta a Piazzolla si concludeva con il celeberrimo Libertango, pezzo di apertura dell’omonimo album registrato in Italia nel 1974, che segnò il definitivo passaggio dal tango tradizionale al “Nuevo Tango”.
Riguardo agli interpreti, Antonio Graziano ha confermato una debordante simpatia ed un funambolico approccio allo strumento (ovvero agli strumenti, in quanto nel corso della serata ha utilizzato buona parte della famiglia dei sassofoni ed il clarinetto), quest’ultimo esaltato soprattutto nei brani jazzistici.
Dal suo canto Luca Mennella, pianista dalla solida formazione classica, è apparso tenere testa molto bene alle continue improvvisazioni del sassofonista, mostrando una grande versatilità.
Pubblico numeroso ed entusiasta, rinfoltito da un gruppo di fan del sassofonista, che ha contribuito a rendere ancora più caloroso il concerto, e meritato successo conclusivo per un duo affiatato e ricco di sinergia, che non si riformava da diversi anni e che ha saputo conquistare anche gli spettatori rimasti inizialmente delusi per l’assenza della fisarmonica.

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