L’ensemble barocco “Le Musiche da Camera” celebra la Giornata Europea della Musica Antica con le sonate di Barbella e Mascitti

Il complesso monumentale di San Severo al Pendino ha ospitato, nell’ambito della Giornata Europea della Musica Antica, il concerto dell’Ensemble Barocco “Le Musiche da Camera” di Napoli, anteprima della stagione 2017 di Convivio Armonico di Area Arte.
La serata era quasi tutta rivolta alla figura del napoletano Emanuele Barbella (1718-1777), con la prima esecuzione moderna di tre sonate (I in re maggiore, III in la maggiore e IV in sol maggiore), tratte dalla raccolta Six Sonatas, op. 1 for two Violins and a Violoncello With a Thorough Bass for the Harpsichord, che l’autore pubblicò a sue spese a Londra nel 1762.
Scorrendo brevemente la biografia di Barbella, apprendiamo che studiò violino con Zago e Bini, oltre che con suo padre Francesco, e composizione con Caballone, Leo e, forse, anche con padre Martini.
La sua carriera fu molto prestigiosa e, come strumentista, ricoprì il ruolo di primo violino dell’orchestra del Teatro Nuovo di Napoli (1753), entrò quindi nell’organico della Cappella Reale (1756) ed infine, dal 1761, lo ritroviamo fra i componenti dell’Orchestra del Teatro di S. Carlo.
Parallelamente cresceva la sua fama di compositore e, nel periodo compreso fra 1762 e 1774, vennero pubblicate dieci raccolte di sue sonate (a due o a tre strumenti) a Londra e Parigi, all’epoca i centri più importanti dell’editoria specializzata.
Va infine ricordato che, quando il musicologo Charles Burney venne a Napoli, si incontrò in più di una occasione con Barbella (che aveva una relazione molto stretta con i componenti della locale comunità inglese), per cui il compositore è frequentemente citato nel capitolo del “Viaggio musicale in Italia” (1770) dove viene descritta la situazione artistica partenopea.
Il programma si completava con la Sonata IX op. IV a tre in re maggiore di Michele Mascitti (1664-1760), nella trascrizione di Egidio Mastrominico.
Nato a Villa Santa Maria (Chieti), Mascitti si spostò a Napoli per studiare con lo zio Pietro Marchitelli, all’epoca primo violino della Reale Cappella.
Nominato in seguito “violino soprannumerario” della Reale Cappella, si presume grazie alla illustre parentela, ricoprì tale ruolo fino al 1704 quando, probabilmente alla ricerca di una certa indipendenza, intraprese un giro per varie corti europee, fermandosi a Parigi.
Lì divenne famosissimo, come interprete e come autore, entrando nelle grazie della famiglia reale e ottenendo vari privilegi, fra i quali quello di stampare tutte le sue composizioni a spese della corona, motivo per cui la maggior parte della produzione di Mascitti è conservata in terra transalpina.
Veniamo quindi all’ottimo protagonista della serata, l’Ensemble Barocco “Le Musiche da Camera” di Napoli, formato nell’occasione da Egidio Mastrominico (violino di concerto), Federico Valerio (violino II), Leonardo Massa (violoncello) e Debora Capitanio (clavicembalo), che è ritornato ad occuparsi di Barbella, al quale nel 2005 aveva dedicato, in prima mondiale, l’incisione degli “Hamilton Trios”, riportando prepotentemente alla ribalta un grande autore caduto nel dimenticatoio.
Anche queste sonate, appartenenti all’op. 1, eseguite con passione, bravura e grande affiatamento, confermano il valore di un compositore che merita sicuramente di essere approfondito.
Così come è sempre piacevole ascoltare un pezzo di Mascitti, il cui successo parigino si deve al fatto che riuscì a fondere mirabilmente lo stile appreso negli anni napoletani, con quello francese, andando incontro ai gusti del pubblico transalpino.
In conclusione un concerto di grande spessore che, sia per gli autori, sia per i brani proposti, ha degnamente celebrato la Giornata Europea della Musica Antica, giunta alla sua quinta edizione.
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