Nel Salone delle Feste del Museo Duca di Martina si è tenuto il concerto inaugurale dell’ottava edizione della rassegna “Concerti in Floridiana”, organizzata dall’Associazione Musicale Golfo Mistico, in collaborazione con il Polo Museale della Campania.
Protagonista del primo appuntamento il Trio “La Suave Melodia”, formato da Elena Zegna (voce recitante), Ubaldo Rosso (flauto) e Maurizio Piantelli (liuto), che ha alternato la lettura di rime di Giovan Battista Marino (1569-1625) a brani musicali, incentrati sul repertorio legato al “traversiere” (flauto traverso), in un arco di tempo compreso fra il Cinquecento e la fine del Settecento.
La parte poetica aveva come riferimento liriche, tratte da alcune raccolte del grande letterato napoletano, partendo dalle “Rime”, pubblicate nel 1602, proseguendo con l’“Adone” e la “Sampogna”, stampate rispettivamente nel 1623 e nel 1620, fino alla “Lira”, edita nel 1614.
I differenti momenti musicali identificavano, invece, la progressiva fortuna di uno strumento che, fino al Cinquecento, aveva goduto di scarsa visibilità, in quanto gli si preferiva il flauto diritto.
Così l’apertura era dedicata a La Suave Melodia del partenopeo Andrea Falconiero (1585-1656), titolo al quale i tre artisti si sono rivolti per dare un nome al loro ensemble, appartenente ad una raccolta pubblicata a Napoli nel 1650.
Presumibilmente allievo di Jean de Macque, Falconiero prestò servizio in numerose corti italiane e straniere, fino al 1639, quando ritornò nella città natale, dove nel 1647 divenne maestro della Cappella Reale, sostituendo il defunto Giovanni Maria Trabaci, e dove morì, vittima della terribile epidemia di peste del 1656.
La successiva Toccata arpeggiata metteva in evidenza il veneziano Johannes Hieronymus Kapsberger (1580-1651), passato alla storia come “Il tedesco della tiorba” in quanto il padre era un colonnello nato in Germania, ma di stanza nella città lagunare.
Si spostò in seguito a Roma, nella quale portò avanti una carriera ricca di soddisfazioni, anche economiche.
Di Kapsberger sono state inoltre eseguite, durante il concerto, una Sarabanda, un Canario e una Passacaglia, tutte per liuto solo, tipiche di uno stile caratterizzato da passaggi che evidenziano talora una fortissima affinità con la musica del Novecento.
Molto meno fortunato il francese Clément Janequin (1485 – 1558), ai suoi tempi notissimo, quanto costantemente afflitto da problemi economici, anche negli ultimi anni di vita, quando fu nominato “compositore del re”, entrando a far parte della corte di Enrico II di Valois.
Dal suo repertorio abbiamo ascoltato, in forma strumentale, D’un seul soleil, una delle circa 250 chansons, grazie alle quali Janequin è ancora oggi molto famoso.
Forse per la prima volta in tanti anni, ai “Concerti in Villa Floridiana” è stata proposta anche una compositrice, Anna Bon (1738-1767), tra le protagoniste della musica del Settecento.
Di lei abbiamo notizie scarse e frammentarie e, di sicuro, si sa che iniziò la sua carriera a Venezia, dove a 4 anni era nel coro dell’Ospedale della Pietà, all’epoca uno dei conservatori più rinomati.
Si recò poi in Germania, dove ad appena diciannove anni venne nominata “virtuosa di musica da camera”, presso la corte di Federico il Grande a Potsdam, e pubblicò a Norimberga, nel 1765, la prima delle sue tre raccolte a noi pervenute, che comprende anche la Sonata IV in la maggiore per flauto e basso continuo eseguita durante il concerto.
La successiva Sonata in re maggiore per flauto e basso continuo apparteneva al calabrese Leonardo Vinci (1690-1730), allievo di Gaetano Greco al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo e uno degli autori più richiesti in ambito operistico della prima metà del Settecento.
Questo suo apporto strumentale indica che il Settecento a Napoli non fu esclusivamente caratterizzato dalla musica operistica, e che Vinci può essere considerato anche uno dei precursori di un filone, quello legato alla diffusione del flauto, che ebbe un’enorme espansione nella seconda metà del secolo, ad opera di autori, molti dei quali oggi totalmente ignoti.
Ultimi due brani in programma, la Ciachona in partite variate del bolognese Alessandro Piccinini (1566-1638), inventore dell’arciliuto e perfezionatore della tiorba, e la Sonata X op. 2 per flauto e basso continuo in sol maggiore del bergamasco Pietro Locatelli (1695-1764), virtuoso del violino che, dopo aver girato numerose corti italiane ed europee, si stabilì ad Amsterdam, dove trascorse la seconda metà della sua vita, vivendo agiatamente con i proventi della sua attività.
Riguardo agli interpreti, Elena Zegna e Ubaldo Rosso erano già stati ospiti della rassegna alcuni anni fa, proponendo una mattinata dantesca di estremo interesse e, anche in questa occasione, il connubio fra letteratura e musica ha funzionato alla perfezione, con un valore aggiunto costituito dal liuto di Maurizio Piantelli.
Nel complesso una mattinata di grande raffinatezza, che ha abbinato le rime di uno dei massimi protagonisti della letteratura italiana, ad una serie di brani e autori di raro ascolto, supportata da un pubblico attento, partecipe e maturo, che ha tributato un lungo e meritato applauso al trio solo al termine del recital, evitando così fastidiose interruzioni.
-
Articoli recenti
- Sabato 6 novembre Asolo Musica inizia la seconda parte con il concerto del Quartetto di Venezia e del flautista Massimo Mercelli
- Sabato 6 novembre parte a Salerno la XIII edizione del Festival Internazionale PianoSolo nell’ambito di Salerno Classica
- Domenica 7 novembre la XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini si apre con “La Petite Écurie”
- Sabato 6 novembre la rassegna di Dissonanzen “Bagliori” propone il duo Ceccarelli-Trovalusci
- Domenica 7 novembre al Teatro dell’Antoniano di Bologna riprende Baby Bofe’ con “Pierino e il lupo” di Prokofiev
Commenti recenti
Fabrizio De Rossi Re su Venerdì 29 ottobre ad Ascoli P… Fabrizio De Rossi Re su “Vox in Bestia – G… Santuario – Ja… su Sincretico, interessante propo… Fabrizio De Rossi Re su Mercoledì 26 maggio a Radio Va… Fabrizio De Rossi Re su Su RAI Radio 3 Suite dal 10 al… Archivi
- novembre 2021
- ottobre 2021
- settembre 2021
- agosto 2021
- luglio 2021
- giugno 2021
- Maggio 2021
- aprile 2021
- marzo 2021
- febbraio 2021
- gennaio 2021
- dicembre 2020
- novembre 2020
- ottobre 2020
- settembre 2020
- agosto 2020
- luglio 2020
- giugno 2020
- Maggio 2020
- aprile 2020
- marzo 2020
- febbraio 2020
- gennaio 2020
- dicembre 2019
- novembre 2019
- ottobre 2019
- settembre 2019
- agosto 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- Maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- gennaio 2019
- dicembre 2018
- novembre 2018
- ottobre 2018
- settembre 2018
- agosto 2018
- luglio 2018
- giugno 2018
- Maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- settembre 2017
- agosto 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- Maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- Maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- Maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- Maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
Categorie
Meta