L’Amalfi Coast Music & Arts Festival si congeda da Napoli con le piacevoli e briose “Nozze di Figaro” di Mozart

Le nozze di Figaro - Napoli 23 luglioOpera in quattro atti, composta da Mozart fra il 1785 ed il 1786, “Le Nozze di Figaro” segnò l’esordio della felice collaborazione del musicista austriaco con il poeta e librettista Lorenzo Da Ponte.
Il soggetto si ispirava alla omonima commedia di Beaumarchais “Le marriage de Figaro”, nota anche come “La folle journée”, scritta come seguito del “Barbiere di Siviglia”, e fu lo stesso Mozart a sottoporla al letterato veneto, che la tradusse in italiano.
Prima di essere rappresentata, l’opera dovette superare numerosi ostacoli, legati al fatto che i lavori di Beaumarchais erano proibiti, in quanto ritenuti sia licenziosi, sia lesivi dell’immagine della nobiltà perchè ricchi di riferimenti satirici verso le classi sociali più abbienti.
Ma, dopo aver eliminato la parte strettamente politica, concentrandosi su quella legata alle vicende sentimentali, e aver sottoposto in privato l’intero lavoro all’imperatore d’Austria Giuseppe II, Mozart ebbe il via libera e l’opera esordì l’1 maggio 1786, con il compositore nella veste di direttore al cembalo, riscuotendo un grandissimo successo.
La vicenda ha come protagonista principale il Conte di Almaviva e descrive i suoi tentativi di mandare all’aria il matrimonio fra Figaro e Susanna, della quale il nobile si è invaghito, attirandosi anche le ire di sua moglie, la Contessa di Almaviva.
Da qui partono una serie di equivoci, falsi tradimenti, travestimenti, che contribuiscono a rendere l’opera quanto mai briosa e divertente, grazie a meccanismi che sarebbero stati ripresi un secolo dopo da Georges Feydeau per confezionare le sue pochade.
Proprio l’allestimento de “Le Nozze di Figaro”, curato dal regista Stephen A. Brown, è stato al centro del terzo ed ultimo appuntamento napoletano dell’ Amalfi Coast Music & Arts Festival, svoltosi nella Sala Scarlatti del Conservatorio, che ha ha visto salire sul palcoscenico gli allievi della Masterclass di Canto (una delle numerose iniziative artistiche del Festival), accompagnati dall’Orchestra dell’Opera Magiara di Cluji, diretta da Greg Ritchey.
La serata si è aperta con i saluti del commissario del Conservatorio Achille Mottola che, nel suo brevissimo intervento, ha anche lasciato intendere che, fra i suoi prossimi impegni, figura quello di dotare la sala di un impianto di aria condizionata, indispensabile nel periodo estivo.
Riguardo ai cantanti protagonisti, ben tredici, se non c’è stata probabilmente una voce particolare, il livello generale risultava abbastanza buono, denotando passione ed impegno in tutti i partecipanti, che citiamo nell’ordine in cui figuravano sul programma di sala, partendo dal Conte e dalla Contessa di Almaviva, interpretati rispettivamente da Njabulo Mthimkhulu e Margaret Newcomb.
Il ruolo di Figaro era affidato a Frank Rosamond, quello di Susanna a Rebecca Roose, mentre la parte di Cherubino toccava a Mary Taylor Ibarra.
Avevamo poi Matthew Woorman (Bartolo), Ariele Collier (Marcellina), Karl Buttermann (Antonio), Zachary Mendez (Basilio), Adam Bradley (Curzio).
L’organico si completava con Christina Dennehy (Barbarina), Crystal Golden (Prima donna) e Lauren Harvey (Seconda donna).
Dal canto suo l’Orchestra dell’Opera Magiara di Cluji, diretta da Greg Ritchey, si è dimostrata una compagine di tutto rispetto, sostenendo molto bene i cantanti ed evidenziando un’ottima tenuta ed un buon affiatamento lungo l’arco dell’intera opera.
Ricordiamo, infine, l’attore Ottavio Costa che, in qualità di voce narrante, aveva il compito di descrivere il susseguirsi degli eventi, a beneficio di una maggior comprensione dell’intricatissima vicenda da parte degli spettatori.
In conclusione un appuntamento che ha visto la presenza di un pubblico molto numeroso, riuscito a resistere quasi compatto fino alla fine, nonostante il caldo infernale, potere di una musica, quella di Mozart, che mantiene inalterati fascino e freschezza anche a distanza di oltre due secoli dalla sua creazione.

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