L’appuntamento iniziale della XX edizione di Convivio Armonico di Area Arte, rassegna affidata alla direzione artistica dei Maestri Egidio Mastrominico e Rosa Montano, si è tenuto nei locali dello spazio culturale A’Mbasciata, situato all’interno di Palazzo Venezia Napoli, in pieno centro storico.
La serata, inserita anche come partenza del progetto “Pizzicar Galante”, ha ospitato la tiorbista e cantante Francesca Benetti, confrontatasi con un repertorio incentrato principalmente sulla produzione del Seicento, secolo che vide l’affermazione della tiorba come strumento solista.
Primo autore preso in considerazione Giovanni Girolamo Kapsberger (ca. 1580-1651), figlio di un colonnello tedesco, ma di stanza a Venezia.
Nonostante fosse nativo della città lagunare, venne soprannominato “Il tedesco della tiorba”, e con questo appellativo era conosciuto negli ambienti artistici di Roma, dove si spostò, dopo la formazione giovanile, portando avanti una carriera molto prestigiosa nelle vesti di compositore, virtuoso della tiorba e del liuto, e organizzatore di “accademie” nella sua lussuosa residenza.
Il particolare stile di Kapsberger si caratterizzava per la presenza di notevoli arditezze, che evidenziano talora una fortissima affinità con la musica del Novecento.
Dell’autore veneziano sono stati eseguiti, nell’ordine, una serie di brani che inquadravano la sua versatilità, come la Toccata Arpeggiata, appartenente al Libro I di chitarrone, datato 1604, “Che farò donna ingrata”, contenuto nel Libro primo di Villanelle, stampato a Roma nel 1610, e tre pezzi strumentali (Canarios, Ballo terzo, Passacaglia in re), tratti dal Libro quarto d’intavolatura di chitarrone, pubblicato a Roma nel 1640.
Inframmezzati alle composizioni di Kapsberger, il programma proponeva altri autori, a cominciare dal modenese Bellerofonte Castaldi (1581-1649), spirito originale, dalla vita piuttosto sregolata, che stampò personalmente nel 1622 alcuni suoi lavori, raggruppandoli sotto il titolo “Capricci a 2 stromenti, cioè tiorba e tiorbino, e per sonar solo varie sorti di balli e fantasticarie Setnoforelleb Tabedul” dai quali era tratta Arpeggiata a mio modo.
Non poteva mancare in questa rassegna Girolamo Frescobaldi, ferrarese trapiantato giovanissimo a Roma, all’indomani del passaggio della città natale allo Stato della Chiesa.
Lì portò avanti gran parte della sua carriera, ad eccezione del periodo 1628-1634, quando fu chiamato a Firenze dalla famiglia Medici, divenendo il musicista all’epoca più pagato in assoluto e a quel periodo risaliva Se l’aura spira, dal Primo libro d’arie musicali per cantarsi (1630).
Meno famoso, sebbene figura di primaria importanza, il bussetano Tarquinio Merula (1595 – 1665), che portò avanti una intensa carriera fra Cremona (dove sarebbe tornato più volte, trascorrendo lì anche gli ultimi anni di vita), Lodi, Bergamo e Padova, con una parentesi polacca, durata circa quattro anni, alla corte di re Sigismondo III.
Dalla raccolta Curtio Precipitato et altri Capricij, edita a Venezia nel 1638, abbiamo ascoltato “Quando gli uccelli porteranno i zoccoli” e “Hor ch’è tempo di dormire”, canzonetta spirituale, dai risvolti drammatici, poiché la protagonista è la Madonna che vuole far addormentare Gesù Bambino, cantandogli una ninna nanna in cui riassume tutta la vita di Cristo.
La panoramica sul Seicento si concludeva con un altro illustre musicista, il bolognese Alessandro Piccinini (1566-1638), compositore e tiorbista, che iniziò la sua carriera alla corte di Alfonso II d’Este e, in seguito, fu al servizio del cardinale Pietro Aldobrandini, legato pontificio a Bologna e Ferrara.
La sua Toccata VII apparteneva a Intavolatura di Liuto et di Chitarrone, libro primo (Bologna, 1623), raccolta dove il musicista, fra l’altro, descriveva dettagliatamente un nuovo strumento, il cosiddetto arciliuto, attribuendosene la paternità.
Con un salto di circa quattro secoli, il concerto giungeva ai nostri giorni, grazie agli ultimi brani, frutto della collaborazione, nata anche a distanza, in questi tempi particolari.
Naomi Berrill, violoncellista, cantante e compositrice irlandese, attualmente residente a Firenze, ha trascritto per tiorba, dedicandola alla Benetti, la sua Mermaid Dance, mentre il chitarrista pugliese Livio Bartolo ha concepito appositamente un pezzo intitolato Corale.
Completava questa parte conclusiva Where the Wild Roses Grow, portato al successo da Nick Cave and the Bad Seeds, dall’album Murder Ballads, rivolto ad un genere tipicamente anglosassone nato nel Medioevo, quello delle “ballate assassine”, che descrivono a tinte fosche omicidi dove spesso la vittima è una donna (non a caso la Benetti ha voluto dedicare il brano a Agitu Ideo Gudeta, pastora etiope di 42 anni, barbaramente uccisa a fine dicembre dello scorso anno in Trentino).
Dopo questa lunga disquisizione, che aveva lo scopo di far comprendere la complessità e l’importanza storico-musicale dell’evento, parliamo un po’ dell’interprete, che ha letteralmente incantato il pubblico presente, sia col suono che con la voce, proiettandolo in un’altra dimensione, grazie ad atmosfere particolari create nell’eseguire brani di notevole suggestione ed intensità (pensiamo, ad esempio, alla ninna nanna di Merula e alla ballad di Nick Cave).
L’artista ha voluto anche descrivere brevemente i vari brani eseguiti, parlare della sua carriera, in particolare dell’ispirazione avuta nel 2014, quando ha conosciuto e poi approfondito il repertorio del “Concerto delle Dame” (ensemble femminile, a numero variabile, che si esibiva alla corte estense, costituito da virtuose che sapevano cantare, danzare e suonare), raccontare gli incontri virtuali avuti con alcuni colleghi durante la pandemia e spiegare che spesso ama suonare circondata dalla natura e scegliere pezzi che la celebrano.
Non a caso il titolo dato alla serata era “Verde Barocco” e, come si evince dalla foto, la Benetti ha voluto suonare fra due piante di appartamento, immersa in una luce verde.
Chiudiamo ricordando che, prima del concerto, i convenuti hanno ricevuto una busta, contenente alcuni semi al suo interno, sul quale era stampato lo spartito del madrigale “O in primavera eterna” di Andrea Gabrieli, tratto da “Il Lauro secco”, raccolta di brani a cinque voci di vari autori, pubblicata nel 1582 a Ferrara da Vittorio Baldini in omaggio a Laura Peverara, cantante e arpista, fra le più celebri componenti del “Concerto delle Dame”, il tutto significativamente legato ad una serata veramente unica.
-
Articoli recenti
- Sabato 6 novembre Asolo Musica inizia la seconda parte con il concerto del Quartetto di Venezia e del flautista Massimo Mercelli
- Sabato 6 novembre parte a Salerno la XIII edizione del Festival Internazionale PianoSolo nell’ambito di Salerno Classica
- Domenica 7 novembre la XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini si apre con “La Petite Écurie”
- Sabato 6 novembre la rassegna di Dissonanzen “Bagliori” propone il duo Ceccarelli-Trovalusci
- Domenica 7 novembre al Teatro dell’Antoniano di Bologna riprende Baby Bofe’ con “Pierino e il lupo” di Prokofiev
Commenti recenti
Fabrizio De Rossi Re su Venerdì 29 ottobre ad Ascoli P… Fabrizio De Rossi Re su “Vox in Bestia – G… Santuario – Ja… su Sincretico, interessante propo… Fabrizio De Rossi Re su Mercoledì 26 maggio a Radio Va… Fabrizio De Rossi Re su Su RAI Radio 3 Suite dal 10 al… Archivi
- novembre 2021
- ottobre 2021
- settembre 2021
- agosto 2021
- luglio 2021
- giugno 2021
- Maggio 2021
- aprile 2021
- marzo 2021
- febbraio 2021
- gennaio 2021
- dicembre 2020
- novembre 2020
- ottobre 2020
- settembre 2020
- agosto 2020
- luglio 2020
- giugno 2020
- Maggio 2020
- aprile 2020
- marzo 2020
- febbraio 2020
- gennaio 2020
- dicembre 2019
- novembre 2019
- ottobre 2019
- settembre 2019
- agosto 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- Maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- gennaio 2019
- dicembre 2018
- novembre 2018
- ottobre 2018
- settembre 2018
- agosto 2018
- luglio 2018
- giugno 2018
- Maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- settembre 2017
- agosto 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- Maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- Maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- Maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- Maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
Categorie
Meta