Martedì 13 ottobre Il Nuovo l’Antico di Bologna Festival propone musiche di Nono e Monteverdi

Martedì 13 ottobre, ore 20.30, all’Oratorio di San Filippo Neri, un nuovo appuntamento della rassegna Il Nuovo l’Antico di Bologna Festival.
Nel programma Nono / Monteverdi si ascoltano Das atmende Klarsein di  e la Messa a 4 voci di Claudio Monteverdi, i lavori di due compositori legati a doppio filo alla città di Venezia: Nono vi è nato e vissuto per tutta la sua vita (1924 – 1990); Monteverdi (1567 – 1643), tre secoli prima, per oltre trent’anni, aveva prestato servizio come maestro di cappella presso la Basilica di San Marco.
In Das atmende Klarsein il flauto basso di Roberto Fabbriciani dialoga con un ottetto di voci e i live electronics di Alvise Vidolin.
«Chiarezza che respira, … ‘pneuma che percorre il metallo…’, e ad ogni istante determina e suscita nuove possibilità, esaltando il rapporto tra l’esecutore che propone e il compositore che sceglie creando nuove dinamiche, nuovi ascolti, nuove qualità. Un fantastico possibile fatto di suoni puri, percussioni digitali, battiti creaturali in una continua ricerca priva di certezze…».
Sono le parole con cui Roberto Fabbriciani, primo interprete al Maggio Musicale del 1981, ha descritto l’opera che Luigi Nono destinò al suo strumento.
L’ensemble La Stagione Armonica, sotto la direzione di Sergio Balestracci, è impegnato anche nel secondo brano in programma, quella Messa a 4 voci da cappella contenuta nella raccolta Selva Morale e spirituale, autentico caleidoscopio di stili diversi del 1640.
Le linee del canto della Messa sono quadripartite e sfruttano in continuazione l’energia della polifonia e le potenzialità dello spazio; in tal senso Monteverdi fu un maestro della regia del suono, capace di piegare le voci degli esecutori alle esigenze dello spazio.

Il concerto verrà trasmesso in differita da RAI Radio3.

Bologna Festival
Viale delle Lame, 58
051 6493397
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www.bolognafestival.it

Paola Soffià
Ufficio Stampa Bologna Festival
stampa@bolognafestival.it
cell. 3287076143

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Martedì 13 ottobre 2020, ore 20.30 – Oratorio di San Filippo Neri

La Stagione Armonica
Sergio Balestracci, direzione
Roberto Fabbriciani, flauto basso
Alvise Vidolin, regia del suono

Luigi Nono: Das atmende Klarsein per piccolo coro, flauto basso, live electronics e nastro magnetico

Claudio Monteverdi: Messa a 4 voci da cappella

Roberto Fabbriciani

Foto L. Botteon

Flautista e compositore, è nato ad Arezzo.
Annoverato tra i migliori interpreti della scena musicale odierna, Roberto Fabbriciani ha innovato la tecnica flautistica moltiplicando le possibilità sonore dello strumento attraverso una sua personale ricerca.
Ha collaborato con i maggiori compositori del nostro tempo ed eseguito in prima assoluta composizioni a lui dedicate.
Ha lavorato a lungo con Luigi Nono, presso lo studio sperimentale della SWF di Friburgo, aprendo e percorrendo vie nuove ed inusitate per la musica d’oggi.
Berio, Boulez, Bussotti, Cage, Carter, Clementi, De Pablo, Donatoni, Ferneyhough, Hosokawa, Kurtág, Ligeti, Maderna, Messiaen, Morricone, Petrassi, Pousseur, Rihm, Rota, Scelsi, Sciarrino, Sotelo, Stockhausen, Takemitsu, sono solo alcuni dei compositori con cui Fabbriciani ha collaborato nel corso della sua carriera.
Ha suonato in tutto il mondo, ospite delle più prestigiose istituzioni musicali; tra i direttori con cui ha lavorato figurano Abbado, Chailly, Comissiona, Eötvös, Fedoseyev, Gavazzeni, Gielen, Jurowsky, Muti, Peskó, Sinopoli, Zagrosek.
Ha inciso numerosi dischi, molti dei quali premiati dalla critica.
È stato docente di flauto presso il Conservatorio di Firenze e l’Università Mozarteum di Salisburgo.
È autore di opere musicali e testi didattici diffusi a livello internazionale.

La Stagione Armonica
Fondato nel 1991 dai madrigalisti del Centro di Musica Antica di Padova, l’ensemble è specializzato nel repertorio rinascimentale e barocco.
Ha collaborato con musicisti quali Anthony Rooley, Nigel Rogers, Gustav Leonhardt, Jordi Savall, René Jacobs, Ottavio Dantone.
A partire dal 2009 ha partecipato a diverse produzioni dirette da Riccardo Muti, tra cui la Missa Defunctorum di Paisiello al Festival di Salisburgo e il Requiem di Cherubini al Ravenna Festival.
Tra le esecuzioni di maggior rilievo si distinguono inoltre, l’Oratorio di Natale, la Passione secondo Giovanni e la Messa in si minore di Bach; il Messiah di Handel; l’oratorio Il re del dolore di Caldara sotto la direzione di Ottavio Dantone; la Via Crucis di Liszt diretta da Michele Campanella; Curlew River di Britten con la direzione di Jonathan Webb; l’opera mozartiana Il ratto dal serraglio con René Jacobs; la Cantata Ich hatte viel Bekümmernis BWV 21 di Bach, diretta da Sergio Balestracci nella ricorrenza dei 500 anni della riforma Luterana.
La Stagione Armonica ha registrato concerti per la RAI e per le emittenti radiotelevisive di Germania, Francia, Belgio e Svizzera.
Ha partecipato alla realizzazione del CD Semiramide. La Signora regale con Anna Bonitatibus; nel 2018 ha inciso per Deutsche Harmonia Mundi i Responsori del Sabato Santo di Alessandro Scarlatti, seguiti nel 2020 dai Responsori del Venerdì Santo.

Sergio Balestracci
Dopo gli studi al Conservatorio di Piacenza, Sergio Balestracci si è diplomato in flauto dritto con Edgar Hunt al Trinity College of Music di Londra e in storia moderna all’Università di Torino.
Ha intrapreso la carriera artistica come flautista, dedicandosi ben presto anche alla direzione orchestrale.
Svolge una intensa attività concertistica, avendo contribuito, tra i primi in Italia, alla riscoperta del repertorio rinascimentale e barocco.
Fondatore dell’Accademia “La Fontegara” di Torino e dell’Accademia del flauto dolce, ha curato la revisione di un gran numero di opere del Seicento e del Settecento, poi allestite in prima esecuzione moderna.
Tra queste si distinguono: “David” di A. Scarlatti, “San Giovanni Battista” di Stradella, “Te Deum” di Fiorè, “Requiem” di Bassani.
Nel 1994 è stato tra i fondatori dell’orchestra barocca Academia Montis Regalis e dal 1996 è direttore artistico dell’ensemble vocale e strumentale La Stagione Armonica. Tra le numerose produzioni realizzate con il suo ensemble si distinguono esecuzioni in forma di concerto di opere quali “Totila” di Legrenzi, “Orfeo” di Monteverdi, “Pygmalion” di Rameau, “La clemenza di Tito” di Caldara.
Ha diretto i capisaldi del repertorio vocale sacro barocco e pagine del Novecento, da Schönberg a Stravinskij e Weill.
Ha insegnato alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, all’Accademia Filarmonica Trentina e al Conservatorio di Milano.

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