Il nuovo doppio appuntamento con la rassegna “Musica sotto le stelle”, organizzata dall’Associazione Alessandro Scarlatti, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, la direzione di Villa Pignatelli, sede della rassegna, e sostenuto per l’occasione anche dal Goethe-Institut Napoli, ha ospitato “Canto di ringraziamento”, racconto di Sandro Cappelletto incentrato sul Quartetto in la minore op. 132 di Ludwig van Beethoven.
L’evento intendeva omaggiare sia il grande compositore tedesco, a 250 anni dalla nascita, sia il prestigioso violista Piero Farulli, che nel 2020 avrebbe compiuto cento anni.
Sandro Cappelletto, nel ruolo di voce recitante, ha ricostruito la storia del brano, focalizzando l’attenzione sul lungo e struggente movimento centrale (molto adagio), che recava come sottotitolo “canzona di ringraziamento offerta alla divinità da un guarito, in modo lidio”, completando il racconto con la descrizione dei vari movimenti, alternata ad alcuni passaggi musicali curati dal Quartetto Savinio, che ha poi interpretato nella sua interezza la composizione.
Per quanto riguarda il Quartetto in la minore op. 132, esso si colloca nella fase conclusiva della produzione beethoveniana, nel pieno del cosiddetto terzo ed ultimo periodo, secondo una classificazione ancora oggi molto utilizzata, proposta da Wilhem von Lenz nell’opera in due volumi intitolata “Beethoven e i suoi tre stili” (1852).
Datato 1825 e frutto, insieme all’op. 127 e all’op. 130, di una commissione ricevuta dal principe russo e violoncellista dilettante Nikolai Galitzin (che risultò anche il dedicatario), il pezzo esordì nel medesimo anno a Vienna, eseguito dal Quartetto Schuppanzig, e nel suo andamento riflette, in parte, i seri problemi di salute avuti dall’autore in quel periodo, poi pienamente superati.
Inoltre, seguendo una caratteristica comune agli ultimi suoi brani, Beethoven concepì un lavoro dalla concezione piuttosto particolare, che molti studiosi considerano una sorta di vero e proprio ponte con il XX secolo.
Ritornando a “Canto di ringraziamento”, ci muoviamo nell’ambito di un filone risultato vincente, del quale fanno già parte “La notte delle dissonanze” e “Shostakovich, amico del popolo?”, frutto della forte sinergia stabilita in questi anni fra Sandro Cappelletto ed il Quartetto Savinio, attualmente formato da Alberto Maria Ruta e Rossella Bertucci (violini), Edoardo Rosadini (viola) e Lorenzo Ceriani (violoncello).
Relativamente al concerto, il primo dei due, è stato disturbato, fin dall’inizio, da un forte vento, che ha accompagnato il racconto del maestro Cappelletto, seguito da una pioggia tale da costringere il “Savinio” ad interrompere sul nascere l’esecuzione dell’op. 132, scatenando anche i commenti dei presenti riguardo il “rischio” legato alla data, trattandosi di un venerdì 17.
Tutto quindi rimandato all’appuntamento serale, che si è svolto normalmente ed ha evidenziato la validità dell’operazione (per cui ci auguriamo che a breve lo spettacolo possa essere riproposto in un’ambiente che ne evidenzi in pieno le potenzialità), e lo spessore di un ensemble che da venti anni si esprime ad altissimi livelli.
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