Benedetto Ferrari nacque a Reggio Emilia nel 1604 e, giovanissimo, si recò a Roma dove fu cantore presso il Collegio Germanico.
Si spostò poi a Parma nel 1619, presso la corte dei Farnese, iniziando la sua carriera di tiorbista e, per il suo virtuosismo, venne soprannominato Benedetto “dalla Tiorba”.
Le notizie successive risalgono al 1637 quando a Venezia (dove nel 1933 era stata stampata la sua prima raccolta di Musiche varie a voce sola), nel Teatro San Cassiano, esordì l’ “Andromeda”, su suoi testi e su musiche di Francesco Manelli, prima opera in assoluto rappresentata in pubblico nella città lagunare.
In tale occasione Ferrari ricoprì anche i ruoli di impresario e di tiorbista.
Sempre con Manelli, diede vita, nel 1638 a “La maga fulminata”, mentre nel 1640 allestì “Il pastor regio”, ripreso l’anno successivo a Bologna e, sempre a Venezia, pubblicò, nel 1637 e nel 1641, altre due raccolte di Musiche varie a voce sola.
Dopo la lunga esperienza veneziana, lavorò forse a Modena e, sicuramente, fu alla corte imperiale di Vienna fra il 1651 ed il 1653 in qualità di strumentista della cappella musicale e di direttore delle celebrazioni di corte.
Tornato in Italia, venne nominato maestro di cappella alla corte del duca Francesco I, rimanendo a Modena fino al 1662.
Si spostò quindi nella sua città natale ed infine, nel 1674, venne richiamato a Modena dove terminò i suoi giorni nel 1681.
Figura di grande spicco del Seicento, Ferrari è oggi praticamente sconosciuto, per cui assumeva notevole valenza il recente concerto intitolato “Benedetto Ferrari e il suo tempo”, ospitato nei giardini di Villa Pignatelli, nell’ambito dello ScarlattiLab Barocco, progetto portato avanti dall’Associazione Alessandro Scarlatti e diretto da Antonio Florio e Dinko Fabris, in collaborazione con il Dipartimento e Master di Musica Antica del Conservatorio “San Pietro a Majella”.
Nell’occasione il coordinamento era curato dal Maestro Franco Pavan del Conservatorio di Verona, mentre il gruppo degli interpreti risultava costituito da Giulia Lepore (soprano), Cristina D’Alessandro (contralto), Ugo Di Giovanni, e Pier Luigi Ciapparelli (tiorbe), Luigi Trivisano (cembalo) e Domenico Passarelli (flauto dolce).
Il programma della serata si apriva con “Pur ti miro, pur ti godo”, celebre duetto con il quale si concludeva “L’Incoronazione di Poppea di Monteverdi”, risalente al 1643, ma pezzo presente anche a chiusura del già citato “Pastor regio” di Ferrari (che quindi è sicuramente l’autore del testo).
Sempre di Ferrari abbiamo ascoltato “Amanti, io vi so dire” dal Libro III di Musiche varie a voce sola.
Toccava, quindi, alla Sonata per violino e violone, nella versione per flauto e cembalo, tratta dai “Concerti ecclesiastici” di Giovanni Paolo Cima (1570ca. – 1630), che fu organista e maestro di cappella nella chiesa milanese di S. Maria presso S. Celso.
Un nuovo sguardo alla produzione di Ferrari, con “Donna t’inganni” e “Pazza ed insensata” (rispettivamente dal Libro II e dal Libro III di Musiche varie a voce sola) che hanno preceduto la Canzon a flautin overo cornetto da Il terzo libro delle divine lodi musicali di Giovanni Battista Riccio (fine XVI secolo – dopo il 1621), attivo a Venezia agli albori del Seicento e “Intenerite voi” dal Libro I de Le musiche da cantar solo di Sigismondo d’India (1582 ca. – 1629), nato presumibilmente a Palermo, che frequentò numerose corti sparse in tutta Italia, assorbendo i diversi stili con i quali ebbe modo di confrontarsi.
Era poi la volta dell’ultimo brano di Ferrari in programma, “Lingua di donna”, appartenente al Libro II di Musiche varie a voce sola.
A seguire “Amor chi ha senno in sé”, duetto di Licco e Paggio e l’aria di Clerica “Pera, mora l’indegno!”, entrambi da “Ercole amante” di Francesco Cavalli (1602-1676), nato a Crema quando la cittadina lombarda era sotto il dominio della Repubblica di Venezia.
L’opera, commissionatagli dal cardinale Mazzarino, doveva essere allestita nel 1660 al Teatro delle Tuileries di Parigi, in occasione delle nozze fra Luigi XIV e Maria Teresa d’Austria, ma l’edificio fu terminato solo due anni dopo, facendo slittare anche l’esordio del lavoro.
Fra i due brani di Cavalli è stato possibile ascoltare l’Aria V, op. 4, pezzo strumentale del romagnolo Marco Uccellini (1603? – 1680), anch’egli discretamente famoso alla sua epoca, sia come musicista, sia come violinista, che fu maestro di cappella prima alla corte degli Estensi a Modena e poi a quella dei Farnese a Parma.
Chiusura con Lagrimosa beltà. Cantada a doi voci. In Ciacona di Giovanni Felice Sances (circa 1600-1679) cantante e compositore romano, la cui carriera si svolse principalmente alla corte di Vienna.
Nel complesso un panorama di estremo interesse che, per la parte vocale, era affidato al soprano Giulia Lepore e al contralto Cristina D’Alessandro, brave come soliste e affiatate nei duetti, ben accompagnate da strumentisti di grande esperienza in ambito barocco come Ugo Di Giovanni e Pier Luigi Ciapparelli (tiorbe), Luigi Trivisano (cembalo) e Domenico Passarelli (flauto dolce).
Pubblico attento e partecipe, che è stato omaggiato con un bis consistente nel suggestivo “Pur ti miro”, completamento di una serata di elevato spessore, ulteriore conferma della validità dello ScarlattiLab, progetto nato nel 2011 che, siamo certi, ci riserverà in futuro altri notevoli approfondimenti storico-musicali.
-
Articoli recenti
- Sabato 6 novembre Asolo Musica inizia la seconda parte con il concerto del Quartetto di Venezia e del flautista Massimo Mercelli
- Sabato 6 novembre parte a Salerno la XIII edizione del Festival Internazionale PianoSolo nell’ambito di Salerno Classica
- Domenica 7 novembre la XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini si apre con “La Petite Écurie”
- Sabato 6 novembre la rassegna di Dissonanzen “Bagliori” propone il duo Ceccarelli-Trovalusci
- Domenica 7 novembre al Teatro dell’Antoniano di Bologna riprende Baby Bofe’ con “Pierino e il lupo” di Prokofiev
Commenti recenti
Fabrizio De Rossi Re su Venerdì 29 ottobre ad Ascoli P… Fabrizio De Rossi Re su “Vox in Bestia – G… Santuario – Ja… su Sincretico, interessante propo… Fabrizio De Rossi Re su Mercoledì 26 maggio a Radio Va… Fabrizio De Rossi Re su Su RAI Radio 3 Suite dal 10 al… Archivi
- novembre 2021
- ottobre 2021
- settembre 2021
- agosto 2021
- luglio 2021
- giugno 2021
- Maggio 2021
- aprile 2021
- marzo 2021
- febbraio 2021
- gennaio 2021
- dicembre 2020
- novembre 2020
- ottobre 2020
- settembre 2020
- agosto 2020
- luglio 2020
- giugno 2020
- Maggio 2020
- aprile 2020
- marzo 2020
- febbraio 2020
- gennaio 2020
- dicembre 2019
- novembre 2019
- ottobre 2019
- settembre 2019
- agosto 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- Maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- gennaio 2019
- dicembre 2018
- novembre 2018
- ottobre 2018
- settembre 2018
- agosto 2018
- luglio 2018
- giugno 2018
- Maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- settembre 2017
- agosto 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- Maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- Maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- Maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- Maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
Categorie
Meta