La Nuova Orchestra Scarlatti, ha inaugurato, nel chiostro della chiesa napoletana di San Lorenzo Maggiore, la rassegna “Musica al Centro Antico”, con il concerto dal titolo “Euterpe & Terpsicore”.
Prima compagine a suonare in presenza del pubblico, dopo l’emergenza causata dalla pandemia, ha proposto alcuni dei suoi numerosi cavalli di battaglia, legati ad un percorso iniziato nel lontano 1993, anno nel quale nacque la Nuova Orchestra Scarlatti, sorta dalle ceneri dell’Orchestra Alessandro Scarlatti della Rai di Napoli, soppressa l’anno precedente, vittima della sciagurata politica economica e culturale perseguita dall’ente radiotelevisivo di Stato.
Non a caso, prima del concerto, il maestro Gaetano Russo, fondatore e direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti, nonché clarinettista di fama internazionale, ha voluto brevemente rievocare quel doloroso periodo, sottolineando che, in questi 27 anni, lui e la sua compagine si sono sempre mossi tra mille difficoltà.
Anche per questo, la pandemia ha rappresentato solo una delle tante emergenze avute durante quasi sei lustri di attività, da un gruppo abituato a fronteggiare giornalmente problemi di ogni tipo.
Inoltre, dal 2014, Gaetano Russo ha fatto partire numerose iniziative per i giovani interpreti, come quella legata alla formazione di un’orchestra, la Scarlatti Junior, dalla quale attingere per l’indispensabile rinnovamento dell’orchestra “Senior”.
Per quanto riguarda il concerto, che ha conosciuto anche alcuni inserti danzati, il programma è iniziato con la Triosonata per archi in sol maggiore, attribuita fino a qualche decennio fa a Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), ma in realtà opera di Domenico Gallo, nato probabilmente a Venezia, intorno al 1730, da famiglia di origini napoletane, che visse forse anche a Londra, dove vennero pubblicate alcune sue raccolte.
L’importanza del pezzo consiste nel fatto che attirò l’attenzione di Stravinsky per il suo “Pulcinella”, con il quale nel 1920 l’autore russo inaugurò il cosiddetto “periodo neoclassico”.
A Giuseppe Sammartini (1693-1751), nato a Milano e trapiantato a Londra, fratello del più noto Giovanni Battista, appartenevano invece l’Allegro e la Siciliana dal Concerto per flauto dolce e archi in fa maggiore.
I brani successivi erano tratti dalla produzione di tre musicisti attivi a Napoli, il già citato Pergolesi con Chi disse ca la femmena, aria di Vannella da Lo frate ‘nnamorato, che esordì nel 1732 al Teatro dei Fiorentini, Giovanni Paisiello (1740-1815), con una Sinfonia d’Opera e Domenico Cimarosa (1749-1801), autore dell’Aria di Madama Erlecca, da Li sposi per accidente, opera risalente al 1781 e della celebre Serenata di Pulcinella.
Abbiamo quindi ascoltato il Notturno op. 7 per corno e piccola orchestra, brano romantico raramente eseguito di Franz Strauss (1822–1905), uno dei più grandi cornisti del suo tempo e padre del più celebre Richard.
E’ stata poi la volta dei Quattro valzer per clarinetto, flauto e archi, di Dmitrij Šostakovič (1906-75), sorta di suite costituita da motivi, scritti in precedenza per pellicole risalenti al periodo 1936-1955, dove emergeva una notevole ironia del compositore nei confronti dell’ottusità del regime sovietico, compresa (fortunatamente per lui) solo dagli addetti ai lavori.
Gran finale con due celebri pezzi di Astor Piazzolla (1921-1992), la struggente Ave Maria, di origini cinematografiche in quanto scritta sul motivo del brano “Tanti anni prima”, appartenente alle musiche del film di Marco Bellocchio “Enrico IV” e donata da Piazzolla a Milva pochi mesi prima di morire, e la Fuga, tratta dalla tango operita “María de Buenos Aires” (1968), che ha guadagnato da molto tempo una vita ed un successo autonomi.
Veniamo ora ai protagonisti della serata, tutti veramente molto bravi, partendo dal soprano Naomi Rivieccio, che ha evidenziato una bella voce e una notevole presenza scenica.
Dal canto suo Pasquale Faucitano ha dimostrato di possedere un suono molto nitido e corposo ed inoltre, nel ruolo di “violino concertatore”, è stato in grado di trascinare e compattare l’intera sezione degli archi.
Di grandissimo spessore anche la prova di Luca Martingano, fra i migliori cornisti attualmente in circolazione, che ha raggiunto l’apice nella serenata straussiana così come, Marilù Grieco al flauto e Gaetano Russo al clarinetto, hanno dato l’ennesimo saggio della loro bravura.
Ci siamo tenuti per ultimo Lorenza Maio, elemento di strabiliante ecletticità, distintasi sia come flauto dolce solista nel concerto di Sammartini, che nel ruolo di elegante danzatrice, sulle note di Shostakovich e Piazzolla, dove ha avuto come degno partner Mirko Melandri, ed infine anche componente del gruppo degli archi con il suo violino.
Ma, oltre agli ottimi solisti, non si può fare a meno di citare anche gli altri componenti della Nuova Orchestra Scarlatti, i violinisti Carmine Ianniciello, Chiara Rollini, Laura Quarantiello e Veronica Menditto, i violisti Carmine Matino e Matteo Introna, il violoncellista Pierluigi Marotta ed il contrabbassista Luigi Lamberti, che hanno contribuito ad una bellissima serata dal particolare significato emotivo, splendido inizio di una rassegna che si preannuncia di notevole interesse.
-
Articoli recenti
- Sabato 6 novembre Asolo Musica inizia la seconda parte con il concerto del Quartetto di Venezia e del flautista Massimo Mercelli
- Sabato 6 novembre parte a Salerno la XIII edizione del Festival Internazionale PianoSolo nell’ambito di Salerno Classica
- Domenica 7 novembre la XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini si apre con “La Petite Écurie”
- Sabato 6 novembre la rassegna di Dissonanzen “Bagliori” propone il duo Ceccarelli-Trovalusci
- Domenica 7 novembre al Teatro dell’Antoniano di Bologna riprende Baby Bofe’ con “Pierino e il lupo” di Prokofiev
Commenti recenti
Fabrizio De Rossi Re su Venerdì 29 ottobre ad Ascoli P… Fabrizio De Rossi Re su “Vox in Bestia – G… Santuario – Ja… su Sincretico, interessante propo… Fabrizio De Rossi Re su Mercoledì 26 maggio a Radio Va… Fabrizio De Rossi Re su Su RAI Radio 3 Suite dal 10 al… Archivi
- novembre 2021
- ottobre 2021
- settembre 2021
- agosto 2021
- luglio 2021
- giugno 2021
- Maggio 2021
- aprile 2021
- marzo 2021
- febbraio 2021
- gennaio 2021
- dicembre 2020
- novembre 2020
- ottobre 2020
- settembre 2020
- agosto 2020
- luglio 2020
- giugno 2020
- Maggio 2020
- aprile 2020
- marzo 2020
- febbraio 2020
- gennaio 2020
- dicembre 2019
- novembre 2019
- ottobre 2019
- settembre 2019
- agosto 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- Maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- gennaio 2019
- dicembre 2018
- novembre 2018
- ottobre 2018
- settembre 2018
- agosto 2018
- luglio 2018
- giugno 2018
- Maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- settembre 2017
- agosto 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- Maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- Maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- Maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- Maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
Categorie
Meta