Martedì 18 febbraio, alle ore 16.30, presso il complesso dei SS. Marcellino e Festo (Largo San Marcellino, 10 – Napoli), per la rassegna FederiPiano, concerto di Valeria Lonardo dal titolo “Appassionata”.
Programma
L. v. Beethoven: Sonata op. 57 n. 23 “Appassionata”
F. Chopin: Ballata n. 4, op. 52
A. Skrjabin: Sonata n. 2, op. 19
Ingresso libero
Appassionata (nota a cura di Valeria Lonardo – Scuola di Medicina e Chirurgia)
“Appassionata”, ovvero un concerto con alcune delle composizioni più “ispirate” della musica pianistica dell’ Ottocento.
Il concetto di ispirazione è assai diverso da quello di composizione estemporanea o di sfogo tempestivo dell’autore, difatti è frutto di una maturità compositiva e di un lungo lavoro che trova compimento in queste opere: un chiaro esempio è costituito dalla Sonata n.2 op.19 di Aleksandr Skrjabin (1872-1915).
Il primo movimento, un andante in sol diesis minore, è una pagina di intenso lirismo ispirata alle onde del mare in una notte serena; quasi con violenza, il secondo movimento è un presto agitato che contiene in sé l’agitazione impetuosa dell’oceano. Si tratta di pagine di grande immediatezza la cui scrittura, tuttavia, è costata all’autore ben cinque anni di lavoro (dal 1892 al 1897).
Non si tratta di un caso isolato: la Ballata op. 52 in fa minore di Frédéric Chopin (1810 – 1849) riunisce in un unico pezzo diversi stili, timbriche e variazioni del tema principale che gli è valsa la definizione di alcuni critici di “geniale improvvisazione”; ma d’improvvisazione c’è ben poco dal momento che il compositore polacco vi lavorò per tre anni (dal 1841 al 1843).
In virtù di questo lavoro compositivo di alto magistero, l’esecutore necessita di un lungo studio per carpire l’essenza dell’opera.
A tal proposito Chopin era assai esigente con gli allievi e pretendeva che i dettagli fossero curati con meticolosità, come riportato in “Chopin visto dai suoi allievi” di Jean-Jacques Eigeldinger.
Una testimonianza diretta riportata, riguarda il Notturno op.27 n.2 in re bemolle maggiore in cui il maestro era costantemente insoddisfatto circa la qualità dal suono, del legato e del rubato, indice delle grandi difficoltà tecniche e musicali a cui l’allievo era sottoposto.
In questa accezione infatti Chopin riteneva estremamente formativa la sua musica in contrapposizione alla musica didattica coeva che scindeva l’aspetto artistico e spirituale da quello tecnico e muscolare, costringendo gli studenti a lunghe ore di esercizi ripetitivi.
Proprio per questo, scrisse anche tre serie di studi (tra cui l’op.10 n.4 e op.10 n.5) in cui, i brani diventano pezzi da concerto e le difficoltà tecniche sono a servizio di un’esigenza artistica.
In questo contesto la Sonata op. 57 n. 23 in fa minore di Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827) è uno dei pezzi pionieristici: composta tra il 1804 ed il 1806, consta di tre movimenti di cui il primo (Allegro Assai) ed il terzo (Allegro ma non troppo – Presto) sono di grande virtuosismo che diventa un fatto artistico.
“La drammaticità di questa sonata potrebbe far pensare ad un fenomeno naturale inarrestabile e cieco o ad una volontà travolgente che risulta per l’ascoltatore emotivamente sconvolgente” (P. Rattalino).
Valeria Lonardo
Si avvicina alla musica e a suonare il pianoforte all’età di quattro anni.
A circa undici anni prosegue il proprio percorso sotto la guida del Maestro Octavian Corneliu Arion ed intraprende poi gli studi presso il conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino.
Durante il percorso in Conservatorio frequenta le classi dei Maestri Enrico Massa, Eleonora Orlando e Francesco Pareti ed attualmente è allieva del M° Maria Libera Cerchia, con la quale sta per conseguire il Diploma, seguendo inoltre un corso di musica da camera con il M° Antonello Cannavale.
Ha inoltre partecipato ad alcune Masterclass e corsi di perfezionamento con Maestri quali Mariusz Drzewicki, Pasquale Iannone e Vincenzo Maltempo.
Ha tenuto récital e concerti in svariate occasioni e location, quali l’auditorium “V. Vitale” del Conservatorio di Avellino ed a Napoli presso l’Università degli Studi Federico II, la libreria “Feltrinelli”, la Sala Chopin della ditta Alberto Napolitano, il Real Orto Botanico di Napoli, il Monastero delle Clarisse Cappuccine, la Mostra d’Oltremare, la Sala della Loggia del Maschio Angioino, Palazzo Zevallos Stigliano.
Ha inoltre preso più volte parte all’evento PianoCity Napoli e si è esibita per il Rotary Club della città partenopea.
Per diletto e spirito di curiosità e ricerca, si dedica al canto e ad altri strumenti, approfondendo le proprie conoscenze musicali oltre l’àmbito classico.
Nel Marzo 2019 ha conseguito con lode la Laurea in Medicina e Chirurgia ed intraprenderà la specializzazione in Immunologia Clinica ed Allergologia.