Il 2019 dell’Associazione Napolinova termina con l’omaggio al pianoforte e alla canzone napoletana di Antonio Pompa-Baldi e degli allievi della sua masterclass

I partecipanti della masterclass con il direttore artistico di Napolinova Alfredo de Pascale

La Sala Chopin, situata presso la sede della ditta Alberto Napolitano pianoforti, ha ospitato l’appuntamento di chiusura della stagione 2019 dell’Associazione Napolinova, la cui direzione artistica è affidata al maestro Alfredo de Pascale.
La serata è stata divisa in due parti, con la prima che ha avuto come protagonisti alcuni giovani e bravi allievi della masterclass del pianista Antonio Pompa-Baldi.
Ad aprire il concerto è stata Marianna Oscurato, che ha eseguito il Rondo capriccioso in mi minore, op. 14 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, completato nel 1828 e poi soggetto, due anni dopo, ad una revisione da parte dell’autore, che lo dedicò a Delphine von Schauroth, pianista della quale si era invaghito.
A seguire Mattia La Piana si è confrontato con la Fantasia in sol minore, op. 77 di Ludwig van Beethoven, brano di rarissimo ascolto, dedicato al conte Franz Brunswik e pubblicato a Lipsia da Breitkopf & Härtel nel 1810.
Celeberrima, invece, la successiva Polacca in la bemolle maggiore per pianoforte, op. 53, affidata a Leone Monaco.
Composta da Fryderyk Chopin nel 1842 con dedica al banchiere francese Auguste Léo, è passata alla storia con l’appellativo di “Eroica”, che si deve a George Sand, in quel periodo legata sentimentalmente al compositore polacco.
La chiusura di questa prima parte vedeva Gabriele De Feo interpretare una Sonata in re maggiore, tratta dalle 555 (o 556) che rappresentano l’intero corpus della raccolta di brani per strumenti a tastiera di Domenico Scarlatti, e lo Scherzo in si minore op. 20, il primo dei quattro appartenenti alla produzione chopiniana, pubblicato nel 1835.

Il maestro Pompa-Baldi illustra il pianoforte “Spirio”

Nella seconda parte il maestro Pompa-Baldi ha descritto per sommi capi lo Steinway & Sons modello “Spirio”, suonato dai quattro allievi della sua masterclass, che abbina le caratteristiche di un normale pianoforte a quelle del cosiddetto “player piano” o pianoforte automatico.
La particolarità di questo discendente delle antiche pianole, nato nel 2015, consiste in una tecnologia molto sofisticata, che permette una riproduzione di altissima fedeltà, grazie alla quale esso si distacca nettamente da tutti gli strumenti dello stesso tipo attualmente sul mercato.
A ciò si aggiunge un vasto catalogo in continuo aggiornamento, i cui file sono contenuti nell’ipod fornito agli acquirenti, che permette di avere a disposizione molte registrazioni di grandi interpreti del passato e del presente.
E a tal proposito, il maestro Pompa-Baldi, che dal 2003 fa parte dell’eletta schiera degli Artisti Steinway, è anch’egli entrato nel catalogo di “Spirio”, grazie al cd “Napoli”, frutto di una collaborazione con il compositore sardo Roberto Piana, autore di una serie di improvvisazioni su celebri temi della canzone classica napoletana.
Alcuni di questi brani, “Maria Marì”, “Era de maggio”, “Torna a Surriento” e “Funiculì funiculà”, sono stati proposti nella versione “informatizzata”, al numeroso pubblico presente che, fra l’incuriosito ed il meravigliato, ha potuto constatare la veridicità di quanto affermato in precedenza dal maestro Pompa-Baldi relativamente all’assoluta qualità del suono dello strumento.
In conclusione, l’ultimo appuntamento del 2019 ha confermato quelle che sono da anni le peculiarità dei concerti organizzati dall’Associazione Napolinova, ovvero la valorizzazione dei giovani talenti e la proposizione di alcune delle novità provenienti dal mondo della musica.

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