Ai “Concerti di Autunno” una intensa serata nel segno di Piazzolla con il duo Arena-Pizzi

Foto Max Cerrito

Il recente appuntamento con i “Concerti di Autunno”, rassegna organizzata dalla Comunità Evangelica Luterana di Napoli, che si avvale della direzione artistica di Luciana Renzetti, ha proposto una serata interamente rivolta alle musiche di Astor Piazzolla.
In programma una serie di brani del compositore argentino molto noti al grande pubblico, affidati agli arrangiamenti del duo formato da Tommaso Arena (fisarmonica) e Domenico Pizzi (pianoforte) e riconducibili al “Nuevo Tango”, così definito in quanto frutto del connubio fra i ritmi popolari e le sonorità contemporanee, filone che ha favorito la grande diffusione del ballo soprattutto in Europa, contribuendo al successo di Piazzolla.
Di contro, l’allontanamento dalla tradizione, con l’utilizzo di strumenti quali la chitarra elettrica ed il contrabbasso, sono stati motivo di forte scandalo e feroci polemiche fra i puristi del tango, provocando l’emarginazione del musicista nella sua patria.
Il concerto è iniziato con “Le Grand Tango”, per violoncello e pianoforte, dedicato a Mstislav Rostropovich e pubblicato a Parigi nel 1982, mentre dalla colonna sonora del film Sur (1988) erano tratti il successivo Los Sueños e Vuelvo al Sur, quest’ultimo posto a chiusura della serata.
Di origini cinematografiche anche la struggente Ave Maria, in quanto scritta sul motivo del brano “Tanti anni prima”, appartenente alle musiche del film di Marco Bellocchio “Enrico IV” (1984) e donata da Piazzolla a Milva pochi mesi prima di morire.
Il bandoneón era poi protagonista del Romance del Diablo, concepito nel 1965, insieme al Tango del Diablo e a Vayamos al Diablo, contraltare alla serie dedicata ai vari “Àngel”, mentre con Fuga y misterio eravamo proiettati nelle atmosfere della tango-operita María de Buenos Aires, tra i primi frutti della collaborazione dell’autore argentino con il poeta e drammaturgo uruguaiano Horacio Ferrer.
In complesso un programma coinvolgente e ricco di suggestioni, al quale i due interpreti hanno fornito un apporto di grande intensità, evidenziando bravura ed affiatamento, entrambe molto apprezzate dal pubblico che ha gremito la chiesa Luterana e che, alla fine del concerto, ha salutato i due protagonisti con un’autentica ovazione.
Impossibile, quindi, non eseguire un bis in risposta a tanto entusiasmo, e Tommaso Arena e Domenico Pizzi hanno omaggiato gli spettatori con altri due celebri brani, Oblivion e Libertango, rispettivamente nelle versioni per bandoneón e pianoforte e fisarmonica e pianoforte, a chiusura di un concerto di elevatissimo spessore.

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