L’Ottobre Organistico Francescano chiude ottimamente con un insolito duo

Foto Fulvio Calzolaio

Si è concluso, nella chiesa dell’Immacolata al Vomero, l’Ottobre Organistico Francescano, rassegna organizzata dai Frati Minori Conventuali, in collaborazione con l’Associazione Organistica “Giovanni Maria Trabaci”, presieduta dal M° Mauro Castaldo.
Protagonisti del concerto finale Andreana Pilotti (organo) e Alfredo De Francesco (sassofono), che hanno concepito un programma rivolto soprattutto ad autori del Novecento e contemporanei.
Apertura con il belga André Lamproye (1931-2005), alunno dei connazionali Pierre Froidebise e André Matot, per più di 50 anni organista titolare della chiesa di Saint-Rémi a Huy, la sua città natale.
Dal repertorio di Lamproye abbiamo ascoltato l’ Entrée Solennelle, appartenente all’ Hommage à Saint-Hadelin (1994) e due trascrizioni per sassofono e organo, frutto di una collaborazione portata avanti con il sassofonista Jean-Pierre Rorive, rispettivamente della Sonata per oboe in la minore TWV 41/a3 di Georg Philipp Telemann (1681-1767) e della Sonata in mi bemolle maggiore per flauto e clavicembalo BWV 1031 di Johann Sebastian Bach (1685-1750).
Si passava quindi al brano A Synagogue in the Hills per sassofono e organo dello svizzero Antoine Auberson (1957), scritto per la colonna sonora dell’omonimo film dell’elvetico Franz Rickenbach.
Toccava poi ad un breve ritorno nel Settecento, con la Sonata II in fa maggiore per organo di Andrea Luchesi (1741-1801), che iniziò la sua prestigiosa carriera a Venezia, per poi spostarsi nel 1771 a Bonn, dove rimase fino alla fine dei suoi giorni.
Chiusura con due musicisti di oggi, l’olandese Rob Goorhuis (1948), del quale è stata eseguita Rêverie per sassofono e organo, risalente al 2004, ed il canadese Denis Bédard (1950), autore di Invention e Barcarolle, primi due movimenti della Sonata n. 1 per sassofono e organo, datata 1994.
Nel complesso un concerto piacevole e interessante, che ha evidenziato due interpreti molto bravi ed affiatati, ai quali va il merito aggiuntivo di aver proposto autori vicini ai nostri giorni, che però hanno scelto di muoversi nell’ambito della tonalità, caratteristica molto apprezzata dal pubblico presente (per la verità meno numeroso del solito, ma ormai si è compreso che le novità, invece di stimolare la curiosità, risultano quasi sempre un forte deterrente).
Termina così, in grande stile, la quinta edizione dell’Ottobre Organistico Francescano, che anche quest’anno, grazie all’Associazione Trabaci ed al supporto della locale comunità francescana, ha portato interpreti di notevole spessore a confrontarsi con l’organo Mascioni, op. 1072, dando nel contempo agli appassionati la possibilità di ascoltare brani di rara esecuzione.

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