La seconda parte della rassegna “Lo Sguardo e il Suono” conferma il successo ed il valore dell’iniziativa organizzata dall’Associazione Alessandro Scarlatti in collaborazione con Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano

Duo Margoni-Loperfido

A Palazzo Zevallos Stigliano è ripresa, dopo la pausa estiva, la rassegna “Lo Sguardo e il Suono”.
Curata dall’Associazione Alessandro Scarlatti, l’iniziativa è stata concepita abbinando il commento di un esperto, su un quadro appartenente alla collezione di proprietà del gruppo Intesa Sanpaolo, e l’esecuzione di brani attinenti all’opera d’arte proposta.
Quattro gli appuntamenti di questa seconda parte, il primo dei quali rivolto al quadro “Piazza Vittoria” di Francesco Paolo Diodati, descritto dall’architetto Massimo Visone, docente universitario.
Nell’ambito della sua interessante dissertazione, Visone ha reso noto come, grazie a documenti riscoperti recentemente, si è potuto risalire al vero titolo del quadro (“Villa di Napoli”) e alla sua effettiva datazione (1892, ovvero precedente di un anno rispetto a quanto ritenuto fino a oggi).
Per quanto riguarda il concerto, abbiamo avuto il piacere di ascoltare il violinista Ivos Margoni e la pianista Giulia Loperfido, due talenti, giovanissimi ed estremamente promettenti, che hanno ottimamente eseguito la Sonata in sol minore op. 22 di Martucci e la Sonata n. 1 in sol maggiore op. 78 di Brahms, chiudendo il recital con tre bis dedicati rispettivamente a Brahms (Scherzo dalla Sonata F.A.E.), Ciaikovskij (Mélodie da Souvenir d’un lieu cher, op. 42) e Kreisler (Schön Rosmarin).
Il secondo incontro è stato rivolto alla “Dama col ventaglio”, dipinta da Domenico Morelli nel 1873, sulla quale si è soffermata Luisa Martorelli.
La nota storica dell’arte, specialista dell’Ottocento napoletano, ha ricordato, fra le altre cose, che la modella effigiata nel quadro era Anna Cutolo, musa ispiratrice del pittore partenopeo, divenuta in seguito la moglie di un altro grande artista, il concittadino Vincenzo Gemito.
Il concerto, che ha fatto seguito all’intervento della dottoressa Martorelli, consisteva in una significativa panoramica sulle canzoni napoletane di fine Ottocento, quali ad esempio Voce ‘e notte, ‘A vucchella, Dicitencello vuje, Anema e core, Era de Maggio, Fenesta Vascia, ben interpretate dal tenore Vincenzo Tremante, accompagnato al pianoforte da Angelo Gazzaneo.
Un patrimonio di notevolissimo valore che, purtroppo, quando viene proposto nelle sale da concerto, scatena i peggiori istinti del pubblico, impegnato più ad assurgere al ruolo di protagonista che ad ascoltare in silenzio i brani.
L’appuntamento successivo verteva invece su “Natura morta con pane, biscotti e fiori” di Giuseppe Recco, nato a Napoli ma molto attivo in Spagna.
A parlarne Fabrizio Mangoni di Santo Stefano (già professore di Urbanistica dell’Università di Napoli “Federico II”, conduttore televisivo e gastronomo) che, partendo dal soggetto del quadro, si è divertito ad approfondire le tradizioni cittadine in tema di dolci.
Tutta spagnola la parte musicale, curata dal bravissimo chitarrista Nicola Montella, che ha eseguito brani di Domenico Scarlatti (nato a Napoli, ma che visse buona parte della sua vita nella penisola iberica), Tárrega, Albéniz e Llobet.
Nel quarto e conclusivo incontro, musica e pittura si sono fusi, in quanto il quadro considerato era “Il concerto” di Gaspare Traversi ed il relatore Pier Luigi Ciapparelli, docente di Storia dell’architettura teatrale all’Accademia di Belle Arti di Napoli e prestigioso tiorbista.
Il maestro ha approfondito vari aspetti dello stile di Traversi e dei soggetti raffigurati, appartenenti a ceti sociali abbienti, che volevano a tutti i costi imitare i nobili, rendendosi spesso ridicoli.
Il programma successivo prendeva direttamente spunto dal quadro (dove sono ritratti anche un suonatore di flauto ed un decrepito clavicordista) ed era dedicato ad alcuni pezzi di Danican Philidor, Händel, Ricupero (autore napoletano che andrebbe approfondito) e Telemann, splendidamente eseguiti da Tommaso Rossi al flauto e Angelo Trancone al clavicembalo.
Tirando le somme, “Lo sguardo e il Suono” appare un’iniziativa caratterizzata da una formula particolarmente indovinata, che il pubblico ha mostrato di apprezzare fin dal primo appuntamento, accorrendo sempre numerosissimo, per cui ci auguriamo che venga riproposta anche nella prossima stagione.

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