Si deve al sindaco Maurizio Valenzi l’istituzione, nel 1979, della rassegna “Estate a Napoli”.
L’idea di partenza era quella di rilanciare la città partenopea nel periodo estivo, tramite eventi legati alla cultura ed allo spettacolo che attirassero i turisti e, nel contempo, offrire la possibilità anche a chi rimaneva in città, di usufruire di una vasta programmazione.
Sono quindi trascorsi esattamente 40 anni e, per celebrare l’avvenimento, la chiusura dell’edizione 2019, tenutasi nel cortile del Maschio Angioino, è consistita in uno spettacolo dal titolo “Quaranta e non li dimostra”, prodotto da Agorà Arte con la regia di Anna Amoruso e la direzione dell’attore, regista e autore Renato Di Meo, testimone diretto della nascita della rassegna.
Sul palco si sono succeduti gruppi musicali e teatrali, da Martina Striano e Soul Town, con la presenza di numerosi cantanti e la proposizione di famosi brani di musica leggera, alla compagnia teatrale degli Avocattori, alle prese con un particolare studio dentistico (in quanto in precedenza era stato una casa di tolleranza), intervallati da canzoni e inserti teatrali, anche di notevole drammaticità, portati sulla scena dal già citato Renato Di Meo e dalla cantante e attrice Imma Russo.
In tale contesto si inseriva anche l’esibizione del gruppo femminile “Le Esperidi”, formato da Tiziana Minervini (chitarra e voce recitante), Miriam Scognamiglio (voce), Ludovica Muratgia (batteria e pad elettronici) e Carla Boccadifuoco (tastiere), che hanno proposto una serie di canzoni del repertorio nazionale ed internazionale, iniziando con “Gracias a la vida” (1966), della poetessa e cantante Violeta Parra, testamento spirituale, in quanto scritto pochi mesi prima del suo suicidio.
A seguire un trittico rivolto alla musica italiana d’autore, con “Centro di Gravità permanente” di Franco Battiato (dall’album “La voce del padrone”, 1981), “Fiori rosa, fiori di pesco” di Mogol-Battisti (1970) e “La donna cannone”, che Francesco De Gregori scrisse per le musiche del film “Flirt” di Roberto Russo, mentre la chiusura è stata affidata ad un altro famosissimo pezzo, “Hallelujah”, del cantautore e poeta canadese Leonard Cohen.
Per quanto riguarda le interpreti, rappresentano un gruppo di formazione abbastanza recente ed in continuo divenire, dall’organico piuttosto inconsueto, che ha come elemento trainante Tiziana Minervini.
Quest’ultima, chitarrista di grande valore, ha anche letto, fra un pezzo e l’altro, alcune riflessioni da lei scelte, incentrate sui sentimenti e sulla condizione femminile.
Dal canto loro, Miriam Scognamiglio, Ludovica Muratgia e Carla Boccadifuoco hanno ben contribuito al notevole affiatamento evidenziato dal quartetto che, nonostante il breve tempo a disposizione, è riuscito a conquistare i favori del pubblico ed a coinvolgerlo nell’esecuzione del bis conclusivo, “Domenica bestiale” di Fabio Concato.
In conclusione “Quaranta e non li dimostra” si è rivelato uno spettacolo ricco di spunti e piuttosto corposo, che ha celebrato nel migliore dei modi una manifestazione giunta al quarantesimo anno di età, anche grazie all’ottimo apporto del gruppo “Le Esperidi”.
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