L’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino inaugura la nuova stagione della rassegna “E’ aperto a tutti quanti”

La breve tournée dell’Orchestra del Conservatorio di Avellino, dal titolo “Intrecci Barocchi”, si è conclusa a Napoli, nella prestigiosa cornice di Palazzo Zevallos Stigliano, in occasione del primo appuntamento con la rassegna “E’ aperto a tutti quanti” – Musica a pranzo.
L’evento inaugurale era rivolto a due grandi protagonisti della musica barocca, Antonio Vivaldi (1678-1741) e Alessandro Scarlatti (1660-1725).
Dal repertorio del primo, abbiamo inizialmente ascoltato il Concerto per oboe, archi e continuo in do maggiore, RV 452 ed il Concerto per 2 violoncelli, archi e continuo in sol minore, RV 531, due esempi del contributo dell’autore veneziano alla letteratura dedicata a brani per uno o più strumenti solisti, nati dall’evoluzione del cosiddetto “Concerto Grosso”.
A seguire tre arie (“In voler ciò che tu brami”, “Nell’aspro mio dolor”, “Dì, che sogno, o che deliro”) tratte dall’opera di Alessandro Scarlatti “Griselda”, su testo di Apostolo Zeno, ultima opera del compositore palermitano.
Il lavoro esordì durante il Carnevale del 1721 al Teatro Capranica di Roma con il castrato Domenico Giacinto Fontana, detto “Farfallino”, nel ruolo della protagonista.
Il programma si concludeva con altri due brani vivaldiani, il Concerto n.10 op. 3 per 4 violini, archi e continuo in si minore, RV 580 ed il mottetto In furore iustissimae irae per soprano archi e continuo in do minore, RV 626.
Il primo attirò l’attenzione di Johann Sebastian Bach, che lo trascrisse in la minore per 4 clavicembali e orchestra (BVW 1065), mentre il secondo, del quale non si conosce né l’anno di composizione, né la destinazione, rientra nel repertorio sacro di natura non liturgica.
Per quanto riguarda gli interpreti, partiamo dai solisti, con il soprano Valentina Fortunato che ha fornito il suo ottimo apporto alle arie scarlattiane ed al mottetto vivaldiano.
Dal canto loro, molto bravi sono risultati Manuel Molinario (oboe), Gabriele Melone e Francesca Montella (violoncelli), Eleonora De Crescenzo, Irene Teresa Buzzanca, Mario Petacca e Nicola Morelli (violini), ben supportati dall’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, compagine compatta ed affiatata che si avvaleva dell’esperta direzione del maestro Giuseppe Camerlingo.
Pubblico numerosissimo ed attento, al quale è stato riproposto come bis l’Alleluja del mottetto di Vivaldi, chiudendo nel modo migliore l’inizio di una rassegna, affidata per il quinto anno consecutivo, nel periodo settembre – gennaio, al conservatorio avellinese, che avrà così l’opportunità di metterà in vetrina i suoi numerosi talenti.

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