Il recente appuntamento con la XIII edizione della rassegna “Sette secoli di musica sacra per organo a Napoli – Vespri d’organo”, organizzata dall’Associazione Trabaci ed affidata alla direzione artistica del maestro Mauro Castaldo, ha ospitato Giovanni Picciafoco, organista titolare del Duomo di Nola.
Interamente bachiano il programma proposto, che il maestro ha voluto intitolare “Scrivo-Riscrivo-Trascrivo”, per la particolarità del repertorio eseguito.
L’inizio è stato preceduto da Prière a Notre-Dame, dalla Suite Gothique op. 25 di Léon Boëllmann, eseguita in ricordo del devastante incendio, sviluppatosi la sera del 15 aprile, che ha distrutto parte della cattedrale parigina.
Il recital si apriva con il Preludio e Fuga in do maggiore BWV 545, scritto presumibilmente durante il soggiorno del grande compositore a Weimar, revisionato in seguito negli anni di permanenza a Lipsia.
Il successivo Concerto in la minore BWV 593 era una trascrizione organistica del Concerto per due violini in la minore, RV 522 di Antonio Vivaldi.
Anche questo pezzo si colloca nel periodo trascorso a Weimar e, come per altre trascrizioni eseguite su brani di Vivaldi, è frutto di una richiesta fatta da Giovanni Ernesto, nipote del duca Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar, che aveva una particolare predilezione per i lavori dei musicisti italiani dell’epoca, i cui manoscritti cominciavano a circolare in Europa.
Era quindi la volta del Preludio al Corale “Schmücke dich, o liebe Seele” BWV 654, appartenente ai 18 preludi corali di Lipsia, raccolta completata negli ultimi anni di vita, seguito da un Adagio per oboe, 2 violini, viola e continuo, tratto dall’Oratorio di Pasqua, nella versione organistica di Giovanni Picciafoco.
Con il Preludio e Fuga in re minore BWV 539, era lo stesso Bach ad affidare all’organo il motivo della Fuga, in origine secondo movimento della Sonata per violino n. 1 in sol minore BWV 1001.
La chiusura era invece dedicata alla Sinfonia, dalla Cantata BWV 29 “Wir danken dir, Gott, wir danken dir”, che Bach aveva tratto dal suo Preludio della Partita n. 3 in mi maggiore BWV 1006 e che a sua volta venne trascritta per organo dal francese Marcel Dupré (1886-1971).
Uno sguardo sull’interprete, per sottolineare ancora una volta come il maestro Giovanni Picciafoco sia riuscito nell’intento di costruire un programma ben concepito e di grande interesse, scegliendo dei brani di elevata qualità, ai quali ha fornito la sua personale impronta di magistrale esecutore nonché di abile trascrittore.
Termina così la prima parte dei “Vespri d’organo”, rassegna che quest’anno ha fatto registrare un deciso aumento di spettatori, grazie ad una formula, semplice ma vincente, che consiste nel coinvolgere l’organista ad accompagnare la funzione domenicale della sera ed iniziare il concerto subito dopo la messa, quando in chiesa vi è ancora un discreto numero di fedeli.
Non ci resta che dare appuntamento a dopo l’estate, per l’Ottobre Organistico Francescano, divenuto parte integrante delle celebrazioni organizzate dai frati minori conventuali, che nell’ormai lontano 1964 portarono a termine, dopo un complesso iter, la costruzione della chiesa dell’Immacolata.
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