Completate nel 1720 a Köthen, anno nel quale furono riunite da Bach sotto l’intestazione “Sei solo a violino senza Basso accompagnato”, le tre Sonate e le tre Partite (catalogate come BWV 1001-1006), vennero presumibilmente iniziate in precedenza, forse durante la permanenza del compositore a Weimar.
Mentre non si conosce ancora con precisione nemmeno l’eventuale dedicatario, le uniche certezze riguardano l’unitarietà di queste sei composizioni, ed il fatto che, a partire dalla prima pubblicazione, che avvenne ad opera di Simrock nel 1802, la raccolta conobbe variazioni nel titolo.
Così, Simrock sostituì il sostantivo “Solo” con “Sonate”, mentre nella versione edita nel 1908 dalla casa berlinese Bote & Bock, curata inizialmente da Joseph Joachim e, a causa della sua morte, completata dal suo studente Andreas Moser, divennero “Sonate e Partite”.
Per quanto riguarda le strutture musicali utilizzate da Bach, le Sonate ricalcano le Sonate da chiesa, con quattro movimenti che alternano i tempi lenti a quelli vivaci, mentre le Partite sono costituite da una successione di danze, tipica delle suite, dove il grande compositore spesso inserì ritmi meno usuali, come il Tempo di Borea (Bourrée) o la Ciaccona.
Questo capolavoro della produzione bachiana è stato al centro del recente appuntamento con la stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti, che ha segnato l’esordio napoletano della violinista tedesca, di origine coreana, Suyoen Kim.
In programma, nell’ordine, la Sonata I in sol minore BWV 1001, la Partita III in mi maggiore BWV 1006 e la Partita II in re minore BWV 1004 (nota per la monumentale Ciaccona finale), nell’ambito della proposizione del ciclo integrale, diviso in due concerti, entrambi affidati alla Kim, che sarà completato nella prossima stagione.
La solista ha mostrato, fin dall’inizio, una padronanza assoluta dello strumento (uno Stradivari “Lord Newlands” del 1702, messo a disposizione dalla Nippon Music Foundation) e della partitura, rilasciando un suono nitido e di grande morbidezza, che ha permesso di far emergere in pieno la vasta gamma di colori insiti nei brani eseguiti.
Inoltre, è riuscita a mantenere costante quella tensione, indispensabile quando si eseguono capolavori bachiani per strumento solista (si tratti di violino, violoncello o organo), atta ad evitare interpretazioni che, alla lunga, rischiano di annoiare il pubblico.
A proposito di quest’ultimo, abbastanza numeroso, ha intuito immediatamente il valore della Kim, per cui è apparso molto più partecipe del solito, con momenti di assoluto silenzio che hanno contribuito a rendere memorabile la serata, conclusasi con un lungo e scrosciante applauso.
Ricordiamo, infine, il prologo del concerto, con le “Tre domande a…”, che ha visto salire sul palcoscenico del Teatro Sannazaro il magistrato, docente universtitario e scrittore Eduardo Savarese, curatore di un intrigante programma di sala, intervistato da Diego Nuzzo, Consigliere della Associazione Alessandro Scarlatti ed organizzatore di eventi teatrali, su temi quali la fede, il diritto e la scrittura, confrontati con la produzione bachiana.
-
Articoli recenti
- Sabato 24 aprile, nell’ambito di Celano Jazz Convention, masterclass online di Ada Montellanico dal titolo “Le Signore del Jazz”
- Un cofanetto della Naxos raccoglie tutte le esecuzioni del pianista Francesco Nicolosi dedicate a Sigismund Thalberg nel 150° anniversario della morte del grande compositore austriaco
- La collana “i gusci” dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia propone l’audiolibro di Luigi Dal Cin “Improvvisando”
- Con “Visions” la pianista e compositrice Maria Gabriella Mariani intraprende un nuovo percorso ricco di emozioni
- La Passacaille propone i “Concerti Ripieni” di Vivaldi nell’interpretazione dell’Academia Montis Regalis diretta da Enrico Onofri
Commenti recenti
Vittorio Infermo con… su Il Festival UniMusic pone alla… Wu Man Releases… su Pipa Virtuoso Wu Man and Shaku… Fabrizio De Rossi Re su Lunedì 27 luglio a Bologna l… Fabrizio De Rossi Re su Sabato 25 luglio Celleno (VT)… Fabrizio De Rossi Re su Domenica 12 luglio l’Accademia… Archivi
- aprile 2021
- marzo 2021
- febbraio 2021
- gennaio 2021
- dicembre 2020
- novembre 2020
- ottobre 2020
- settembre 2020
- agosto 2020
- luglio 2020
- giugno 2020
- maggio 2020
- aprile 2020
- marzo 2020
- febbraio 2020
- gennaio 2020
- dicembre 2019
- novembre 2019
- ottobre 2019
- settembre 2019
- agosto 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- gennaio 2019
- dicembre 2018
- novembre 2018
- ottobre 2018
- settembre 2018
- agosto 2018
- luglio 2018
- giugno 2018
- maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- settembre 2017
- agosto 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
Categorie
Meta