Giovedì 22 novembre il pianista Andrea Bacchetti, per la prima volta a Benevento, inaugura la stagione concertistica 2018-2019 dell’Associazione Musicale “Cadmus-Unisannio”

Giovedì 22 novembre 2018, alle ore 18.30, nella splendida cornice dell’Auditorium “San Vittorino” di Benevento parte la Rassegna Cadmus Classica 2018/2019.
Il concerto inaugurale propone il noto pianista Andrea Bacchetti per la prima volta a Benevento.
Il concerto del M° Bacchetti è stato fortemente voluto e organizzato dall’Associazione Musicale “Cadmus-Unisannio”, presieduta dal Prof. Massimo Squillante, sotto la direzione artistica (della rassegna classica) del M° Giovanni Alvino in diretta collaborazione, con il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, frutto di una consolidata convenzione che lega le due importanti istituzioni presenti sul territorio beneventano.

Il concerto prevede un programma da grande virtuoso della tastiera, tutto dedicato al compositore Johann Sebastian Bach, col seguente programma:
Suite inglese n. 5 in mi minore BWV 810, Suite francese n. 5 in sol maggiore BWV 816, Suite inglese n. 2 in si minore BWV 807, Ouverture francese in si minore BWV 831, Fantasia cromatica e fuga in re minore BWV 903.

L’ingresso è gratuito.

I prossimi eventi musicali:

2° Concerto, giovedì 31 gennaio 2018, Auditorium San Vittorino, Benevento
Gianluca Giganti violoncello , Giovanni Alvino pianoforte

3° Concerto, 14 febbraio 2019, Auditorium San Vittorino, Benevento
Dimitri Ashkenazy clarinetto, Giovanni Alvino pianoforte

Note sul programma

Suite inglese n. 5 in mi minore BWV 810
La Suite inglese n. 5 in mi minore BWV 810 è caratterizzata da un Preludio fugato, molto ampio e ritmicamente molto serrato, e dai due Passepied, che rappresentano un ricalco stilistico delle musiche clavicembalistiche francesi – D’Anglebert, François Couperin, Dieupart, Du Mage, De Grigny, Marchand – che Bach aveva collezionato e che teneva nella sua biblioteca, da lui detta “appartus”.
La Giga è costruita su tema cromatico fra i più icastici di Bach.

Suite francese n. 5 in sol maggiore BWV 816
Le sei Suite BWV 812-817 furono composte verso la fine del periodo in cui Bach prestò servizio presso la piccola corte di Köthen (1717-1722), più o meno al tempo del suo secondo matrimonio, avvenuto il 3 dicembre 1721.
Nel quadernetto in cui Bach annotava le composizioni che dovevano servire per l’educazione alla musica e per lo svago della giovane moglie Anna Magdalena, dilettante, troviamo infatti le prime cinque delle sei Suite francesi in una redazione che differisce un poco da quella definitiva. Bach si era dunque occupato a fondo di didattica per ragioni famigliari.
Dal livello elementare al livello più alto, dal primo approccio al supremo magistero. La destinazione didattica appare evidente nelle prime cinque Suite francesi, che sono disposte in ordine progressivo di difficoltà tecnica: dalla semplice Allemanda della Suite in Re saliamo sino alla complessa Giga della Suite in Sol.
La sesta Suite in Mi, è meno difficile della quinta: sembra dunque evidente che venisse aggiunta, al momento della redazione definitiva, per raggiungere il numero fatidico della dozzina.
La quinta, più difficile tecnicamente di tutte le altre, è solare, luminosa, e presenta nella Gavotta e nella Giga due momenti di scintillante virtuosismo.

Suite inglese n. 2 in la minore BWV 807
La Suite inglese n. 2 in la minore BWV 807 si apre con un ampio e robusto Preludio, in gran parte a due voci, suddiviso in episodi di tutti e di soli, con riesposizione del finale del primo episodio, caratteristica che lascia intravvedere una forma circolare, non la solita forma chiusa.
La Sarabanda è presentata in due versioni, la prima lineare, la seconda ornamentata. Non è chiaro se entrambe le versioni siano da eseguire con i ritornelli o se la seconda debba nei ritornelli subentrare alla prima. Le opinioni divergono, ma la bellezza del pezzo è tale che anche la soluzioni più radicale – esecuzione di entrambe le versioni con i ritornelli – non crea stanchezza nell’ascoltatore.

Ouverture francese in si minore BWV 831
I Concerti e le Overture erano pezzi per formazioni orchestrali, e negli anni trenta del settecento le orchestre erano ormai in grado di produrre abitualmente gli effetti di sbalzo della dinamica che all’inizio del secolo, con Corelli, avevano fatto sensazione a Roma. Il normale Clavicembalo era capace di variare la dinamica solo di poco e solo con una manovra macchinosa. Bach scelse allora il più raro clavicembalo con due manuali, cioè tastiere, nel quale si poteva predisporre il forte a una tastiera e il piano all’altra.
Non erano possibili il gonfiamento e sgonfiamento della dinamica (crescendo e diminuendo) , ma era possibile realizzare un fac-simile dell’alternanza di due masse, quella del “concerto grosso” e quella del “concertino”, oppure mettere in maggiore evidenza uno fra due eventi concomitanti.
Nella Overture francese, tutta in si, le possibilità dei due manuali sono molto evidenti nel pezzo conclusivo, che non a caso è intitolato Echo, e nel pezzo introduttivo, la Ouverture che dà il titolo al tutto con un rapido fugato centrale incorniciato da due movimenti lenti nello stile di Lulli.
Le danze sono quelle tradizionali delle Suite – corrente, sarabanda, giga – , ma con l’ovvia esclusione della tedesca allemanda e con l’aggiunta delle francesi gavotta, passepied e bourrée.
Queste ultime sono con alternativo, cioè sono doppie: viene eseguita la prima, viene eseguita la seconda e viene rieseguita la prima (la riesecuzione della prima danza avviene di solito senza ritornelli, ma la filologia ha ormai accertato che questa pratica non ha fondamento storico. La Ouverture francese, smisuratamente più lunga e meno brillante del Concerto Italiano. Grave e severa è la Ouverture francese, festoso e persino sbarazzino è il Concerto Italiano.
Bach, che non varcò mai i confini della Germania, gli italiani e i francesi li immaginava così.

Fantasia cromatica e fuga in re minore BWV 903
Pervenuta in varie copie posteriori al 1730, e con diverse sensibili varianti, ma è andato smarrito il manoscritto autografo, sicché non sappiamo con precisione quando venne composta e, tanto meno, in quale circostanza.
Si suppone che venisse scritta verso il 1720 e modificata verso il 1730.
La composizione fu pubblicata nel 1802 in una versione che, a detta del curatore era fedele del figlio maggiore di Bach Wilhelm Friedemann, e che da questi era pervenuta a Forkel e i suoi allievi.
La Fantasia è formata da una parte di carattere improvvisatorio, molto virtuosistica e, con episodi in accordi arpeggiati per i quali Bach suggerisce la realizzazione dell’arpeggio solo all’inizio.
La seconda parte è un recitativo, ed è qui che il cromatismo raggiunge limiti di audacia veramente impressionanti.
La Fantasia, alternante passi di virtuosismo e recitativo, e con l’imponente Fuga costituiva un dittico ideale per l’apertura di un programma da concerto, era entrato in repertorio nella versione del 1802, ulteriormente arricchita e, in qualche caso, in una vera e propria trascrizione.
L’eccesso di popolarità fece però sì che verso il 1950 gli interpreti rifiutassero la Fantasia cromatica e fuga.
Oggi il dittico sta timidamente tornando nei programmi da concerto, sebbene non si possa dire che si sia reinserito nell’attuale repertorio.

(Notizie tratte da: “Guida alla musica pianistica” di Piero Rattalino)

Andrea Bacchetti
Nato nel 1977, ancora giovanissimo Andrea Bacchetti ha raccolto i consigli di Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski, Siciliani.
Debutta a 11 anni a Milano nella Sala Verdi con i Solisti Veneti diretti da C. Scimone.
Da allora suona più volte in Festival Internazionali – Lucerna, Salisburgo, Belgrado, Santander, Tolosa (Piano aux Jacobins), Lugano, Sapporo, Brescia e Bergamo, Roma (Uto Ughi per Roma), La Roque d’Anteron (Radio France), Milano (MI.TO), La Coruña (Festival Mozart), Pesaro, Cervo, Martina Franca (Festival della Valle d’Itria), Bellinzona, Ravenna, Ravello, Santiago de Compostela (cicle de Piano A. Brage), Varsavia (Beethoven Festival), Parigi (La Serre d’Auteil), Bad Worishofen, Spoleto, Husum, Murten Classics – e presso prestigiosi centri musicali – Konzerthaus (Berlino); Salle Pleyel, Salle Gaveau ciclo piano 4 (Parigi); Rudolfinum Dvorak Hall (Praga); Teatro Coliseo (Buenos Aires); Rachmaninoff Saal, The Moscow State Philharmonic Society (Mosca); IBK Concert Hall Arts Center (Seoul); Auditorium Nacional de España (ciclo di Scherzo e CNDM), Teatro Real, Fundación March (Madrid); Fundação Gulbenkian (Lisbona); Toppan Hall, Asahi Hall, Musashino Concert Hall (Tokyo); De Warande (Anversa); Sociedad Filarmonica (Lima); Fundación Filarmonica (Quito); Huelecourt Art Project (Bruxelles); Mozarteum Brasileiro e Cultura Artistica (São Paulo); Hyogo Performing Arts Center (Osaka); Philia Hall (Yokohama), Parco della Musica (Roma); Zentrum Paul Klee (Berna); Gewandthaus (Lipsia).
In Italia è ospite delle maggiori orchestre ed enti lirici, e di tutte le più importanti associazioni concertistiche.
All’estero ha lavorato con numerose orchestre – Lucerne Festival Strings, Camerata Salzburg e Salzburg Chamber Soloists, RTVE Madrid, Sinfónica de Asturia, Oviedo, OSCYL, Valladolid; MDR Lipsia, Kyoto Simphony Orchestra, Sinfonica di Tenerife, Filarmonica della Scala, OSNR Torino, Sinfónica del Estado de Mexico, RTL Lubiana, Cappella Istropolitana, Bratislava, MAV Budapest, Russian Chamber Philarmonic St. Petersburg, Dubrovnik Symphony Orchestra, Philarmonique de Nice e di Cannes, Prague Chamber Orchestra, ORF Vienna, Filarmonica Toscanini di Parma, Philarmonie der Nationen Amburgo, Enesco Philarmonic di Bucarest, e con direttori come Bellugi, Guidarini, Venzago, Luisi, Zedda, Manacorda, Panni, Burybayev, Pehlivanian, Gullberg Jensen, Nanut, Lü-Ja, Justus Frantz, Baumgartner, Valdes, Renes, Bender, Bisanti, Ceccato, Chung – solo per citarne alcuni.
Incide in esclusiva per Sony Classical e fra la sua ampia discografia sono da ricordare il SACD con le sonate di Cherubini (Penguin Guide UK Rosette 2010) e “The Scarlatti Restored Manuscript” (RCA Red Seal) vincitore dell’ICMA 2014 nella categoria “Baroque Instrumental”.
Di Bach le “Invenzioni e Sinfonie” (CD del mese, settembre 2009, “BBC Music Magazine”), “The Italian Bach” (CD del mese, maggio 2014, “Record Geijutsu”) e “Keyboard Concertos BWV 1052 – 1058” con l’Orchestra Nazionale della RAI (CD del mese, maggio 2016 “Musica”).
Si dedica con passione alla musica da camera; proficue le collaborazioni con partner come R. Filippini, M. Larrieu, il Prazak Quartet, Uto Ughi, Quatour Ysaye, Quartetto di Cremona, Quartetto d’Archi della Scala. Compositori come Vacchi, Boccadoro, Del Corno – fra gli altri – gli hanno dedicato brani.
Nelle ultime stagioni ha tenuto concerti in Spagna, Messico, Cuba, Corea, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Belgio, Russia, Giappone e in quella in corso sono previste tournée in Sud America e Libano oltre che concerti con Y. Bashmet e i Solisti di Mosca, con il Sestetto Stradivari dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la OSI di Lugano e con l’Orchestra Verdi di Milano.

Notizie e curiosità sul pianista
Il M° Andrea Bacchetti è uno dei migliori interpreti e specialisti della musica di Bach dei nostri tempi, ufficialmente riconosciuto a livello internazionale.
Le sue incisioni di Bach, sancite da prestigiose etichette discografiche, ufficialmente apprezzate dalla critica e dal grande pubblico, investite di numerosi e prestigiosi riconoscimenti certificano e consolidano il suo apprezzato e indiscusso valore delle sue interpretazioni bachiane, tanto da esser considerate un prezioso patrimonio appartenente alla storia della discografia.
Diventato famoso in TV come il pianista di Chiambretti Night, tanto che adesso lo riconoscono anche al ristorante e per strada.
A soli 11 anni debuttava nella Sala Verdi del Conservatorio “G. Verdi” di Milano con i Solisti Veneti e da allora ha sempre portato avanti con grande maestria e dignità la sua opera musicale.
Ultimamente ha inciso con il celebre violinista Uto Ughi un cd dal nome “Note d’Europa” e con la famosa cantante Antonella Ruggiero un cd dal nome “La vita imprevedibile delle canzoni”.

Questa voce è stata pubblicata in Prima del concerto e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.