Gustav Mahler (1860-1911) compose la Sinfonia n. 6 in la minore durante le vacanze estive del 1903 e del 1904.
La “prima” si tenne ad Essen nel 1906, ma il brano venne in seguito stampato in tre differenti versioni e subì poi vari ritocchi, sicuramente fino al 1910.
Non era certo una prassi inusuale per il compositore ma, rispetto ad altre occasioni, i cambiamenti furono abbastanza marginali.
Il più eclatante riguardò l’ordine da assegnare ai due movimenti centrali, ed alla fine l’autore decise per la successione Scherzo-Andante.
Nel complesso volle dare vita ad una composizione fortemente auto-celebrativa perché tutto ruotava attorno ad un “eroe”, che non era altri che l’autore in persona, destinato a soccombere, travolto dal destino avverso.
Ciò giustificava l’appellativo di “Tragica” con il quale il musicista volle ribattezzarla e molti, a cominciare dalla moglie Alma, hanno visto nel lavoro, con un calcolato “senno di poi”, una sorta di triste premonizione.
In effetti, la sinfonia venne completata in un periodo particolarmente felice della vita di Mahler, mentre le disgrazie che lo colpirono, quali la perdita della figlia primogenita Maria, la scoperta di una grave disfunzione cardiaca, rivelatasi poi fatale, e le dimissioni da direttore dell’Opera di Vienna, provocate da dissidi interni, iniziarono tre anni dopo.
Dal punto di vista musicale, l’approccio non è semplice, poiché le sinfonie mahleriane sono quasi costantemente caratterizzate da sonorità imponenti.
In questo caso, poi, si volle confrontare anche con alcuni strumenti inusuali, che sarebbe più preciso definire “generatori di rumori”, come i campanacci delle mucche, la frusta e, da ultimo, il martello che il fato utilizza per annichilire il protagonista.
L’etichetta svedese Bis ha inciso recentemente un Super Audio CD, dove la sinfonia è eseguita dalla Minnesota Orchestra, diretta da Osmo Vänskä.
Una scelta oculata, in quanto la compagine si conferma una delle migliori a livello mondiale, grazie a sezioni strumentali di grande compattezza, che restituiscono appieno la complessità e grandiosità del brano.
Va anche segnalato come l’intero lavoro, nonostante abbia una durata vicina ai 90 minuti, sia racchiuso in un solo disco, ed anche questo risulta un pregio di non poco conto.
In conclusione un SACD, con il quale la Bis prosegue il ciclo rivolto all’integrale delle sinfonie di Mahler, avvalendosi del binomio vincente Minnesota Orchestra-Osmo Vänskä, partito lo scorso anno con la registrazione della “Quinta”, che ha già ottenuto la nomination per il “Grammy” del 2018 nella sezione “Miglior esecuzione orchestrale”.
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