I “Concerti di Primavera” si aprono con “Gli occhiali magici”, struggente racconto di Daniele Evaristo musicato da Francesco Massimi

Foto Max Cerrito

Nell’ambito delle attività culturali della Comunità Evangelica Luterana di Napoli spiccano, oltre alle rassegne musicali, programmate in primavera ed in autunno e affidate alla direzione artistica di Luciana Renzetti, due concorsi, uno letterario e l’altro di composizione.
Il primo è collegato ad un tema, ogni anno differente, mentre il secondo consisteva nel sottoporre, alla creatività degli autori, testi poetici o biblici, che cambiavano anch’essi da un’edizione alla successiva, così come gli organici ai quali erano affidati, inizialmente concepito per alimentare il repertorio del Coro Femminile Luterano.
Nel caso del concorso di composizione, che prevedeva due premi (uno assegnato dalla giuria di esperti e uno dal pubblico), parliamo al passato perché, dall’edizione 2016-2017, sono avvenuti dei cambiamenti sostanziali.
In effetti, si è pensato di collegare i due concorsi, facendo in modo che quello di composizione sia basato sul testo che, in precedenza, ha vinto il premio letterario.
Inoltre, il brano vincitore deve essere eseguito da un’orchestra giovanile, scelta fra quelle che effettivamente applicano i principi di José Antonio Abreu (economista e compositore venezuelano, scomparso poco più di un mese fa, creatore del celebre “El Sistema”, programma musicale educativo rivolto alla salvaguardia dei ragazzi che vivono in ambienti disagiati).
La compagine che ha inaugurato questo nuovo modo di concepire il concorso di composizione è stata “L’orchestra dei Ragazzi” di Avezzano, ensemble diretto dal maestro Massimiliano De Foglio che, nel Castello Orsini della cittadina abruzzese, lo scorso anno ha dato vita all’allestimento de “Gli occhiali magici”, avvalendosi della partecipazione dell’attore Corrado Oddi nel ruolo di voce recitante.
Il lavoro, nato dall’incontro fra il testo di Daniele Evaristo, vincitore della XVIII edizione del concorso letterario, e le musiche di Francesco Massimi, vincitore della XVII edizione del Concorso di Composizione, ha conosciuto numerose repliche in varie parti d’Italia, riscuotendo ovunque un grande successo.
Non a caso, quindi, si è pensato di proporlo, affidato alla medesima “squadra”, anche al pubblico napoletano, in occasione della serata che ha aperto la XX edizione dei “Concerti di Primavera”.
La storia de “Gli occhiali magici” è incentrata sul rapporto fra una nonna, anziana e quasi cieca, ed il nipotino di 8 anni, da lei accudito dopo che è diventato orfano di entrambi i genitori.
Girovagando per la fiera del paese, il piccolo vende il suo berretto per poter acquistare due paia di occhiali magici, sperando di ridare alla nonna almeno un barlume della vista ormai perduta.
Tornato a casa, e dopo aver seguito le istruzioni (secondo le quali gli occhiali, per esplicare il loro potere, limitato ad un breve lasso di tempo, devono essere utilizzati contemporaneamente e tenendosi per mano), i due avranno un’avventura incredibile.
La nonna vedrà nuovamente i contorni della stanza dove normalmente soggiorna e, nel contempo, farà rivivere al bambino le immagini di una bella giornata trascorsa anni addietro a mare con i genitori.
Il racconto si chiude con la nonna che ringrazia il nipote dicendo “… se crederai intensamente, ogni tuo sogno si trasformerà in realtà. E nei tuoi sogni, non dimenticarti mai del tuo prossimo, perché la tua felicità dipenderà da quella che saprai procurare agli altri”.
Su questa storia veramente struggente di Daniele Evaristo, la musica di Francesco Massimi si è rivelata perfetta nell’accompagnare la narrazione, evitando il duplice rischio di snaturarla o di essere costretta a soccombere sotto il peso della vicenda.
Per fare questo si è rivolto prevalentemente a reminiscenze di musica del primo Novecento (Debussy, Ravel e Stravinskij), non disdegnando incursioni nel jazz delle origini.
Il tutto è stato reso meravigliosamente da un ensemble compatto ed affiatato, costituito da Marco Nucci (flauto), Piero Baruffa (clarinetto), Luvi Gallese (violino I), Adele Salvucci (violino II), Sara Ciancone (violoncello), Giovanni D’Eramo (contrabbasso), Francesco Vitagliani (glockenspiel e percussioni) e Tonio Vitagliani (vibrafono e percussioni), ottimamente diretto da Massimiliano De Foglio, e dallo strepitoso apporto di Corrado Oddi.
Il programma del concerto si completava con un arrangiamento strumentale di “America”, dal noto musical di Leonard Bernstein “West Side Story”, eseguito in apertura e dedicato alla memoria sia del compositore statunitense (nel centenario della nascita), che di Abreu, e con “Il maccheronico italiano”, scherzo risalente al 1990, frutto del connubio fra i testi di Oddi e le musiche di De Foglio, indice quindi di una lunghissima frequentazione.
Pubblico numeroso e, alla fine, visibilmente commosso, che ha lungamente applaudito i protagonisti, ottenendo come bis, in tema con la serata, il toccante monologo di Stefano Benni sulla terza età,  intitolato “Volano”, tratto dal libro “Le Beatrici”.
In conclusione una serata densa di forti suggestioni, che ha confermato la validità dello stretto abbinamento, apportato di recente, fra i due concorsi banditi dalla Comunità Evangelica Luterana.

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