Nell’Ottocento si era alla ricerca di nuovi strumenti a fiato, che potessero contemporaneamente entrare nell’organico di un’orchestra sinfonica e migliorare il suono d’insieme delle bande militari.
La risoluzione al problema fu fornita dal belga Adolphe Sax (1814-1894) che, dopo un’iniziale esperienza in patria come costruttore di strumenti, decise di emigrare a Parigi, all’epoca uno dei principali centri culturali europei ed anche sede di importanti fiere internazionali.
Ad una di queste presentò il prototipo di uno strumento, da lui definito saxophone,
simile ad un clarinetto, ma differente da quest’ultimo in quanto costruito in metallo e non in legno, e con un tubo conico al posto di quello cilindrico, caratterizzato da un suono in grado di dialogare con gli archi senza sovrastarli.
Così, a partire dal 1846, Sax brevettò una famiglia di sette elementi, con dimensioni proporzionalmente crescenti, che abbracciava un range compreso fra il tono acuto del sopranino e quello grave del contrabbasso.
Uno dei più entusiasti sostenitori del sassofono fu Berlioz, che gli dedicò un articolo molto favorevole su Le journal des Débuts, scritto che diede un decisivo contributo alla notorietà di Sax, ma non ebbe grossi riscontri nell’ambiente musicale al punto che la stessa cattedra di sassofono, istituita nel 1858 al Conservatorio di Parigi, già nel 1870 venne soppressa per mancanza di fondi.
Alle soglie del Novecento, lo strumento sembrava destinato ad un declino irreversibile ma, dall’altra parte dell’Oceano, iniziò a diffondersi la musica jazz, che necessitava di sonorità particolari, alle quali il sassofono fornì un contributo sempre più importante, fino a diventare un elemento indispensabile dell’intero contesto.
La fama, ancora oggi praticamente inalterata in tale ambito, ha finito per riportare il sassofono anche nel settore dal quale era partito, cioè quello classico.
Una panoramica della suddetta produzione è stata al centro del settimo appuntamento con i “Concerti di Autunno”, rassegna organizzata dalla chiesa Evangelica Luterana con parte dei proventi dell’8 per mille, affidata alla direzione artistica di Luciana Renzetti
Protagonisti della serata il sassofonista Giovanni De Luca ed il pianista Francesco Silvestri, che formano il duo TWO for NEW, confrontatisi inizialmente con due pezzi per sax baritono e pianoforte, Canto gemello di Vincenzo Palermo (1967) e Improvvisamente di Patrizio Marrone (1961).
Entrambi opera di autori napoletani, il primo risultava legato a sonorità di “atmosfera”, mentre il secondo era caratterizzato da una marcata e ben strutturata vena jazzistica.
Più vicino allo stile country il successivo A night in Nashville per sax alto e pianoforte del torinese Lorenzo Ferrero (1951), dedicato all’omonima capitale del Tennessee, soprannominata “la città della musica” in quanto sede di molte case discografiche e della Gibson, fra le più grandi aziende produttrici di chitarre e bassi elettrici del mondo.
Con la moderata e tradizionale Habanera per sax soprano e pianoforte di Luigi Del Prete (1988) e l’estremamente moderna Eumenidum crines (I capelli delle Eumenidi) per sax soprano e pianoforte di Carlo Galante (1959) si approdava a due composizioni legate ad altrettante facce della musica classica.
Il programma si chiudeva con un trittico formato da Demo per sax soprano e pianoforte di Vincenzo Sorrentino, prematuramente scomparso nel 2013, Changing per sax soprano e pianoforte dell’albanese Lodi Luka (1980), ricco di citazioni balcaniche, e da alcuni frammenti di opere cameristiche di Antonio Braga (1929-2009), trascritte da Vincenzo Palermo per sassofono e pianoforte.
Nel complesso, nonostante le differenze di stile fra i diversi autori, talora anche marcate, il programma risultava piuttosto omogeneo, incanalato dalle sonorità dei tre sassofoni (baritono, alto e soprano) che si sono succeduti.
Riguardo agli interpreti, Giovanni De Luca ha dimostrato una straordinaria bravura, considerando anche la notevole difficoltà di alcuni pezzi, accompagnato ottimamente dal pianista Francesco Silvestri, con il quale l’intesa è stata perfetta.
Pubblico numeroso, attirato dall’insolito duo, che ha ben sostenuto l’impatto con una serie di brani sicuramente diversi dal solito (risalenti a qualche anno fa o, come quello di Galante, datato 2017), per cui non si è assistito ad una emorragia di spettatori, frequentissima in occasioni come queste.
Al proposito il merito va distribuito in parti eguali fra esecutori e compositori, ben tre dei quali presenti al concerto (Marrone, Del Prete e Galante), con un quarto, Palermo, costretto a defezionare all’ultimo momento, a riprova del prestigio raggiunto da una rassegna che, ancora una volta, si è distinta per una proposta di altissimo livello.
-
Articoli recenti
- Sabato 6 novembre Asolo Musica inizia la seconda parte con il concerto del Quartetto di Venezia e del flautista Massimo Mercelli
- Sabato 6 novembre parte a Salerno la XIII edizione del Festival Internazionale PianoSolo nell’ambito di Salerno Classica
- Domenica 7 novembre la XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini si apre con “La Petite Écurie”
- Sabato 6 novembre la rassegna di Dissonanzen “Bagliori” propone il duo Ceccarelli-Trovalusci
- Domenica 7 novembre al Teatro dell’Antoniano di Bologna riprende Baby Bofe’ con “Pierino e il lupo” di Prokofiev
Commenti recenti
Fabrizio De Rossi Re su Venerdì 29 ottobre ad Ascoli P… Fabrizio De Rossi Re su “Vox in Bestia – G… Santuario – Ja… su Sincretico, interessante propo… Fabrizio De Rossi Re su Mercoledì 26 maggio a Radio Va… Fabrizio De Rossi Re su Su RAI Radio 3 Suite dal 10 al… Archivi
- novembre 2021
- ottobre 2021
- settembre 2021
- agosto 2021
- luglio 2021
- giugno 2021
- Maggio 2021
- aprile 2021
- marzo 2021
- febbraio 2021
- gennaio 2021
- dicembre 2020
- novembre 2020
- ottobre 2020
- settembre 2020
- agosto 2020
- luglio 2020
- giugno 2020
- Maggio 2020
- aprile 2020
- marzo 2020
- febbraio 2020
- gennaio 2020
- dicembre 2019
- novembre 2019
- ottobre 2019
- settembre 2019
- agosto 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- Maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- gennaio 2019
- dicembre 2018
- novembre 2018
- ottobre 2018
- settembre 2018
- agosto 2018
- luglio 2018
- giugno 2018
- Maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- settembre 2017
- agosto 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- Maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- Maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- luglio 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- ottobre 2012
- settembre 2012
- agosto 2012
- luglio 2012
- giugno 2012
- Maggio 2012
- aprile 2012
- marzo 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- dicembre 2011
- novembre 2011
- ottobre 2011
- settembre 2011
- agosto 2011
- luglio 2011
- giugno 2011
- Maggio 2011
- aprile 2011
- marzo 2011
- febbraio 2011
Categorie
Meta