La sala Chopin, situata nei locali della ditta Alberto Napolitano pianoforti, ha recentemente ospitato il concerto di alcuni dei partecipanti alla masterclass, organizzata dall’Associazione Napolinova, del prestigioso pianista Antonio Pompa-Baldi, foggiano trapiantato a Cleveland.
Ad aprire la serata è stato il foggiano Valerio Sannoner, classe 1993, con lo Scherzo n. 4 in mi maggiore op. 54 di Fryderyk Chopin (1810-1849).
Risalente al 1842, venne dedicato sia a Clotilde de Caraman, nell’edizione pubblicata a Parigi da Maurice Schlesinger, sia alla sorella Jeanne de Caraman, in quella tedesca edita da Breitkopf & Härtel.
Il calabrese Matteo Sestito si è invece cimentato con il primo dei due volumi delle Variazioni su un tema di Paganini, op. 35 di Johannes Brahms (1833-1897), raccolta completata nel 1863 e basata sulle note del Capriccio n. 24 in la minore per violino dell’autore genovese, fonte di ispirazione per diversi compositori.
Si passava quindi ad un altro pugliese, Marco Capone, che ha eseguito la Ballata n. 2 in si minore di Franz Liszt (1811-1886), datata 1853, concepita dal musicista ungherese durante il soggiorno a Weimar, e nota anche con l’appellativo di “Ero e Leandro”, in quanto ispirata alla omonima tragica vicenda legata alla mitologia greca.
Dal canto suo Uiin Cheon, sudcoreano che attualmente studia in Germania, ha proposto le Variazioni in si bemolle minore op. 3 del polacco Karol Szymanowski (1882-1937), opera giovanile dedicata al connazionale Arthur Rubinstein (poi divenuto cittadino statunitense), fra i maggiori pianisti del Novecento.
Piuttosto particolare la successiva esibizione di un altro pugliese, Christian De Luca, che ha prima interpretato la Sonata K. 213 in re minore di Domenico Scarlatti (1685- 1757), tratta dalle 555 afferenti all’intero corpus della produzione per strumenti a tastiera del compositore napoletano, per poi fornire un significativo esempio di connubio fra poesia e musica, declamando il Sonetto n. 104 di Petrarca e suonando la versione lisztiana, ad esso riferita, contenuta in “Années de pèlerinage” (Deuxième année: Italie).
Chiusura con il giovanissimo campano Gabriele De Feo, che si è ben confrontato con la Toccata in re minore, op. 11 di Sergej Prokofiev (1891-1953), brano datato 1921, tanto breve quanto enormemente difficile.
Nel complesso la serata ha evidenziato alcuni pianisti molto bravi, che sicuramente si sono avvalsi dei preziosi suggerimenti ricevuti dal maestro Pompa-Baldi, ed hanno offerto al numeroso pubblico un programma quanto mai vario e ben strutturato.
A proposito degli spettatori, come sempre alcuni sono rimasti “vittime” dei loro cellulari e, più di una volta, abbiamo assistito ad un fastidioso andirivieni nella sala (soprattutto da parte di una signora, molto più interessata a parlare al telefono che ad ascoltare musica), e solo l’energico intervento di Alfredo de Pascale, direttore artistico dell’Associazione Napolinova, ha posto fine a tale sconcio.
Si chiude così la stagione 2016-2017 dell’Associazione Napolinova, grazie alla quale, come ogni anno, tanti giovani musicisti hanno avuto la possibilità di farsi conoscere, per cui il nostro augurio finale è che diventino famosi, come molti degli artisti ospitati nelle rassegne precedenti.
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