Il recente appuntamento della stagione dell’Associazione Musica Libera, la cui direzione artistica è affidata al maestro Lucio De Feo, ha ospitato il Trio Pragma, costituito da Federica Severini (violino), Giovanni Sanarico (violoncello) e Gennaro Musella (pianoforte).
L’ensemble ha aperto il concerto con il Trio op. 70 n. 1 in re maggiore di Ludwig van Beethoven (1770-1827), completato nel 1808, che esordì l’anno dopo nel salotto della contessa Maria Erdödy, dedicataria dell’intera op. 70, che si completa con il Trio n. 2 in mi bemolle maggiore.
Il lavoro è passato alla storia anche come “Trio degli spettri”, in quanto il compositore tedesco utilizzò nel brano parte del materiale inizialmente concepito per un’opera, rimasta allo stato embrionale, ispirata al Macbeth di Shakespeare.
Il successivo Trio élégiaque n. 1 in sol minore venne scritto nel 1892 da Sergej Rachmaninov (1873-1943), alle soglie del conseguimento del diploma di composizione, ma pubblicato postumo nel 1947.
Pagina in un unico movimento, presenta come fonte di ispirazione la tradizione russa e, in particolare, il movimento iniziale dell’unico trio di Ciaikovskij, a sua volta dedicato alla memoria del pianista, direttore e compositore Nikolai Rubinstein.
Terzo ed ultimo brano proposto, il Trio n.1 op. 8 in do minore di Dmitrij Shostakovich (1906-1975).
Si tratta anche in questo caso di un lavoro giovanile, in quanto risale al 1923, quando il musicista studiava a San Pietroburgo.
In effetti fu composto in un sanatorio della Crimea, dove Shostakovich si era recato, su suggerimento della direzione del conservatorio, per curare la tubercolosi.
Lì si innamorò di una degente sua coetanea, Tatyana Glivenko, proveniente da Mosca, alla quale volle dedicare questo brano, inizialmente intitolato Poème, e i due rimasero in contatto, soprattutto epistolare, per quasi dieci anni, ovvero fino a quando Tatyana, che nel frattempo si era sposata, ebbe il primo figlio.
Essendo intriso di romanticismo, il pezzo è ancora piuttosto lontano dallo stile sviluppato poi dal musicista, anche se emergono, di tanto in tanto, numerosi frammenti precursori.
Uno sguardo, ora, sul Trio Pragma che, nonostante sia nato nel 2013, ha già ottenuto numerosi e, a nostro avviso, meritati riconoscimenti.
L’ensemble, oltre a caratterizzarsi per l’elevatissimo talento e la bravura dei singoli componenti, perfettamente affiatati fra loro, ha come ulteriori punti di forza una ferrea disciplina, una assiduità nello studio, cementata dall’amicizia, ed un continuo ampliamento del repertorio da proporre, abbinato alla costante ricerca del perfezionamento, peculiarità tutte indispensabili per ben figurare e non cullarsi mai sugli allori.
Per questo riteniamo che, proseguendo sulla strada intrapresa, il Trio Pragma sia destinato ad una lunga e prestigiosissima carriera, tale da rinverdire i fasti della cameristica italiana.
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