Nell’ambito della rassegna Convivio Armonico di Area Arte – sezione “Suoni nei luoghi sacri”, l’Ensemble “Le Musiche da Camera”, diretto da Egidio Mastrominico, ha proposto un concerto intitolato “Salve Regina, musiche mariane nel Settecento napoletano” con la partecipazione del soprano Francesco Divito, del mezzosoprano Rosa Montano e della flautista Renata Cataldi.
In apertura abbiamo ascoltato la Sonata V in sol maggiore di Pietro Marchitelli (1643-1729), nato a Villa Santa Maria in provincia di Chieti, allievo del Conservatorio di S. Maria di Loreto.
Violinista virtuoso, portò avanti una carriera nelle orchestre più prestigiose di Napoli, spesso sotto la direzione di Alessandro Scarlatti, con il quale strinse una duratura amicizia, ed è passato alla storia come zio nonché primo docente di Michele Mascitti.
Era poi la volta di due Salve Regina, in la minore a voce sola con violini, di Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), che conteneva una drammaticità più stemperata ma comunque affine al suo celeberrimo Stabat Mater, e in re maggiore ad alto solo con strumenti, di Niccolò Porpora (1686-1768), orientato verso lo stile operistico.
Una nuova incursione nella musica strumentale poneva in evidenza Francesco Papa, oggi illustre sconosciuto, del quale non si sa praticamente nulla, autore di un Concerto per flauto con violini che impone al solista grosse difficoltà.
Ultimo brano in programma, una Salve Regina a due canti con strumenti, di splendida fattura, tratta dalla produzione del poco noto Gaetano Latilla (1711 – 1788), nativo di Bari, che studiò al Conservatorio di Sant’Onofrio a Porta Capuana, e fu attivo soprattutto a Roma e Venezia, pur iniziando e chiudendo la sua carriera a Napoli.
E veniamo ai protagonisti, partendo da Francesco Divito, dotato di una vocalità molto particolare, dovuta alla mancata “muta”, che si è ottimamente confrontato con il brano pergolesiano e con quello di Latilla, in quest’ultimo caso insieme al mezzosoprano Rosa Montano, con la quale ha dato vita ad un duo affiatatissimo.
Molto brava anche Rosa Montano nell’interpretare la Salve Regina di Porpora e, completando la panoramica relativa ai solisti, va ricordata la prova di notevole spessore fornita al traversiere da Renata Cataldi, costretta spesso dalla partitura a suoni gravi, semplici da raggiungere con i flauti moderni, ma difficilissimi da emettere se si suona un flauto barocco.
Riguardo all’Ensemble “Le Musiche da Camera”, costituito per l’occasione da Egidio Mastrominico (violinista, direttore e fondatore della compagine), Federico Valerio (violino II), Giorgio Bottiglioni (viola), Leonardo Massa (violoncello), Giuseppe Petrella (tiorba), e Debora Capitanio (clavicembalo) ha evidenziato la consueta compattezza, frutto di una esperienza quasi venticinquennale, un’intesa perfetta con tutti e tre i solisti, e sonorità nitide e di grande suggestione, esaltate dall’acustica della chiesa di S. Angelo a Nilo, sede del concerto.
In conclusione una serata di musica splendida e ben eseguita, che ancora una volta testimonia la vastità ed il valore del repertorio settecentesco napoletano, sia in ambito sacro che profano.
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