Domenica 3 aprile, alle ore 11.00, presso il Centro Culturale Domus Ars (via S. Chiara 10c), per la stagione invernale-primaverile dell’Associazione Musica Libera, allestimento dello spettacolo “Varietà Novecento – Viaggio Musicale nel secolo breve” di e con Marco Sgamato, con la partecipazione di Giuseppe Sgamato (pianoforte e chitarra), Francesco Maggio (violino), Vincenzo Grimaldi (fisarmonica), Antonello Buonocore (contrabbasso), Giacinto Maiello (batteria), Liliana Castiello (costumi e serva di scena), Rino Lionetto (grafica).
Costo del biglietto: 10 Euro
Per info: 0813425603
Uno chansonnier en travesti, una valigia di costumi ed un’orchestrina minuta.
Sono questi i pochi elementi messi assieme per decifrare la vastità di un secolo da raccontare attraverso appunti, versi e canzoni radicate nella cultura europea, alla ricerca della varietà di cento anni di magie, isterie e follie, di canzoni di guerra, di liberazioni dai vecchi costumi, di dolori percepiti, di folklore e tradizione, in una sintesi sottile e patinata dei brani più prestigiosi e rari di quello che lo storico britannico Eric Hobsbawn definisce “Il Secolo breve”.
Breve come questo viaggio.
Ricco come nessun’altra epoca al mondo.
Note di regia
Il mare di eventi e vicissitudini che hanno caratterizzato il XX secolo, non lascerebbero spazio alcuno ad un solo ed unico aggettivo per definire quest’epoca veneranda e terribile, crocevia delle avanguardie e di esperienze artistiche e culturali senza precedenti, della nascita e della morte dei regimi totalitari e delle grandi ideologie.
Attraverso il semplice raccordo di più elementi: voce, corpo, suono, immagine e allusione, ho deciso di intraprendere un percorso meramente cronologico attraverso i punti più significativi ed alti della musica europea, sviscerando e chiamando in causa le lingue più disparate: dal napoletano alla lingua yiddish, passando chiaramente per quelle europee, in un compendio che possa sintetizzare in alti momenti di teatralità il turbine inafferrabile del “secolo della destrutturazione”.
Dall’unità di “Boom” cantata da Charles Trenet – profezia della bomba atomica – alla scissione dell’atomo e delle arti attraverso l’esplosione delle avanguardie, si passa per le umilianti realtà della guerra fino ad arrivare al secondo Novecento, nel clima della guerra fredda e del ‘68 per giungere infine alle porte del nuovo millennio, erede sciagurato e nevrotico di cento anni di follie.
Marco Sgamato
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