Nella chiesa dei Santi Marcellino e Festo la “Nachtmusik” ricca di sorprese dell’Autunno Musicale della Nuova Orchestra Scarlatti

Solisti Nuova Orchestra Scarlatti - Foto Max Cerrito

Solisti Nuova Orchestra Scarlatti – Foto Max Cerrito

Prosegue l’Autunno Musicale della Nuova Orchestra Scarlatti, rassegna distribuita fra il Museo Diocesano, la Sala Sisto V del Complesso Monumentale di San Lorenzo e la chiesa dei Santi Marcellino e Festo.
In quest’ultima sede si è recentemente svolto un concerto dal titolo “Nachtmusik” rivolto principalmente alla produzione mozartiana.
Apertura con il Divertimento per archi in fa maggiore K 138, scritto da Mozart nel 1772 a Salisburgo, che risente sicuramente dei viaggi intrapresi nel nostro paese.
Soprattutto per quanto riguarda la successione dei movimenti, si discosta dal canonico divertimento (più affine alla suite, per la presenza di tempi in forma di danza quali il minuetto), per avvicinarsi maggiormente alla cosiddetta Sinfonia “avanti l’opera” tipicamente italiana.
Con il successivo Quintetto per corno e archi in mi bemolle maggiore K 407 siamo passati al 1782, quando l’autore aveva da poco iniziato la sua avventura viennese.
Costituito da un organico particolare, in quanto il quartetto d’archi è concepito per due viole, venne dedicato, così come le altre composizioni nelle quali è presente il corno, all’amico salisburghese Joseph Leitgeb, grande virtuoso dello strumento.
E’ stata poi la volta della sorpresa più interessante della serata, Georg Abraham Schneider (1770-1839), compositore che studiò a Darmstadt, ma portò avanti la sua carriera a Berlino, come cornista ed oboista e in qualità di direttore d’orchestra e maestro di cappella al Teatro dell’Opera.
La sua produzione, caratterizzata da brani di grande piacevolezza, fu tesa ad esaltare le potenzialità degli strumenti a fiato, seguendo le innovazioni del settore (fu forse il primo a scrivere pezzi per il corno a pistoni), come abbiamo potuto apprezzare anche nel Quartetto per flauto e archi in sol minore op. 69 n. 3.
La serata si è chiusa con il Divertimento per archi e due corni in fa maggiore K 522, più noto come Ein musikalischer Spass, risalente al 1787, dove Mozart prendeva in giro sia le orchestre formate da dilettanti girovaghi, con le loro continue stonature, sia i compositori scalcinati che alimentavano il loro repertorio, il tutto tramite dissonanze molto ardite per l’epoca.
Veniamo ora agli interpreti, partendo da Marilù Grieco, ottima interprete del quartetto di Schneider, che rappresenta una sua “scoperta”.
Molto bravi anche i cornisti Luca Martingano e Luca Iacuzzo, quest’ultimo impegnato nel Divertimento K 522, così come il quartetto d’archi, costituito da Francesco Solombrino (violino e viola), Alina Taslavan (violino), Francesco Venga (viola) e Matteo Parisi (violoncello).
In conclusione un concerto di elevato spessore che, oltre a proporre piacevoli pagine di Mozart, ha avuto il pregio di far emergere Georg Abraham Schneider, autore meritevole di ulteriori approfondimenti.

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