Il pianista Nicola Ormando interpreta Bach, Clementi, Liszt e Prokofiev

Copertina cd Nicola OrmandoNativo di Montesano sulla Marcellana (SA), Nicola Ormando rappresenta una figura molto particolare del panorama musicale italiano, in quanto abbina la sua attività di apprezzato ingegnere elettronico a quella di pianista di ottimo livello.
Vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali, l’artista fa ora il suo esordio in ambito discografico con un cd autoprodotto dove propone, in ordine cronologico, i brani di quattro autori (Bach, Clementi, Liszt e Prokofiev), che hanno fornito il loro notevole apporto alla musica per tastiera.
Il cd si apre con la Fantasia cromatica e Fuga in re minore BWV 903, scritta nel 1720 da Johann Sebastian Bach (1685-1750), durante la sua permanenza a Köthen, alla corte del principe Leopoldo, e poi ampliata circa dieci anni dopo, quando il compositore si era stabilito già da tempo a Lipsia.
La natura fortemente virtuosistica del brano indica che fu sicuramente pensato per essere eseguito davanti ad un vasto pubblico, allo scopo di indurre meraviglia nell’ascoltatore ed evidenziare nel contempo l’abilità del solista.
Con la successiva Sonata in si minore, op. 40 n. 2, entriamo nel mondo di Muzio Clementi (1752-1832), personalità unica nella storia della musica, considerando che riassunse, sotto un unico profilo, il solista, il compositore, il direttore d’orchestra, il docente, l’editore ed anche il costruttore e venditore di strumenti a tastiera contribuendo, in tale veste, alla definitiva diffusione del pianoforte in tutta Europa.
L’attività imprenditoriale prese il sopravvento sulle altre, finendo per offuscare anche quella di autore, per cui buona parte della musica di Clementi, spesso caratterizzata da brani di notevole pregio, risulta poco nota e scarsamente eseguita.
In particolare la Sonata in si minore faceva parte di un trittico, pubblicato a Londra nel 1802, dove aveva sede la casa editrice di Clementi in quanto l’autore, benché nato a Roma, visse prevalentemente in Gran Bretagna.
Terzo brano in programma, il Mephisto-valzer n. 1 S 514, tratto dalla produzione di Franz Liszt (1811-1886), che attinse dal “Faust” del connazionale Nikolaus Lenau e non da quello più noto scritto da Goethe.
La versione pianistica, dedicata al suo giovane alunno Tausig, venne preceduta da quella orchestrale, ed entrambe si componevano originariamente di due episodi, “Processione notturna” e “Danza nella locanda del villaggio”, tratti da altrettanti capitoli del poema di Lenau.
Per ragioni editoriali, furono però stampati separatamente e conobbero una sorte diametralmente opposta poiché il primo cadde nell’oblio più totale, mentre al secondo arrise una notorietà che dura tuttora.
Il cd si chiude con la Sonata n.7 in si bemolle maggiore, op. 83 “Stalingrado” di Sergej Prokofiev (1891-1953) che, insieme alla n. 6 in la maggiore op. 82 e alla n. 8 in si bemolle maggiore op. 84, è compresa nelle cosiddette “Sonate di guerra”, appellativo legato al fatto che furono iniziate tutte nel 1939, in coincidenza con lo scoppio della seconda guerra mondiale.
All’epoca, il regime sovietico pensò di allontanare da Mosca molti intellettuali e artisti russi, tra cui Prokofiev, e trasferirli nel Caucaso.
La lunga peregrinazione del compositore toccò poi Tbilisi, Alma-Ata, Molotov, concludendosi solo nell’ottobre del 1943, con il definitivo ritorno a Mosca.
La Sonata n. 7 fu completata nel 1942 e l’anno dopo esordì a Mosca, interpretata da Sviatoslav Richter, aggiudicandosi anche il Premio Stalin e accrescendo così la fama di un brano che riassume lo stile dell’autore russo, da una parte tendente alla modernità (l’ultimo movimento, terribile banco di prova per qualsiasi pianista, è chiaramente ispirato ai ritmi jazz) e dall’altra ancora strettamente legato a temi post-romantici.
Venendo all’interpretazione di Nicola Ormando, le quattro composizioni eseguite risultano rappresentative del suo pensiero artistico (e non solo), in quanto affrontano una visione simmetrica della musica, grazie a Bach, la ricerca di strade nuove e poco battute con Clementi, ed il virtuosismo mai fine a sé stesso, insito nei due pezzi di Liszt e Prokofiev, il tutto abbinato ad una elevata tecnica e ad un suono nitido, preciso e raffinato.
Il cd si completa con un ottimo libretto di accompagnamento ricco di immagini ed esaustivo dal punto di vista musicologico nonché contraddistinto da caratteri ben leggibili (il che non guasta).
In conclusione un ottimo disco d’esordio, sicuramente fonte di grande soddisfazione per il maestro Ormando, che ci auguriamo abbia la diffusione che merita.

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