Venerdì 6 giugno gli ottoni e i flauti protagonisti della quinta serata del Festival di musica da Camera Sant’ Apollonia

Manuel Ferrigno, Michele Settembre e Angelo Landi

Manuel Ferrigno, Michele Settembre e Angelo Landi

Venerdì 6 giugno, alle ore 20, quinto appuntamento per la I edizione del Festival di Musica da Camera Sant’Apollonia.
Un evento, questo, nato dalla sinergia del conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno, con un progetto del Dipartimento di Musica d’Insieme, presieduto da Francesca Taviani, da un’idea di Anna Bellagamba e la Bottega San Lazzaro del professore Giuseppe Natella che ospita la rassegna nella cornice della Chiesa di Sant’Apollonia.
Apertura dedicata alla Salon Musik ottocentesca, d’ispirazione operistica, che richiede ai suoi cultori una robusta preparazione tecnica, fantasia pronta e versatilità, doti non solo esecutive ma anche d’invenzione e soprattutto di solido mestiere e gusto sicuro.
Pagine queste composte da Franz e Karl Doppler, su temi del Rigoletto di Giuseppe Verdi che vedrà assoluto protagonista i flauti di Leda Di Piro e Bonaventura Oliviero, accompagnati da Enrico Vigorito al pianoforte, segnati da una forte carica di sentimentalismo, unito a uno spirito brillante che spesso trova espressione in forme di levigata eleganza, forse, in qualche momento, un po’ troppo alla ricerca dell’effetto esteriore, ma ricche di invenzioni sonore, ad eterno ricordo di quella nascita di un teatro, di un fatto scenico e visivo, raro nella sua evidenza perché composto soltanto di suoni, che è l’opera verdiana.
Sarà di scena, poi l’ensemble di ottoni composto da Manuel Ferrigno, Angelo Landi e Michele Settembre alla tromba, Vincenzo Di Lieto al corno e Antonio Vece al trombone.
La loro performance verrà inaugurata da tre pezzi per tre trombe di Albert Manouvrier, compositore francese d’ispirazione impressionista.
A seguire un capriccio di Modest Musorgskij per due trombe, corno e trombone, trascrizione di due pezzi nati per pianoforte dal titolo In Crimea:Hursuff. Note di viaggio e Capriccio, datato 1880.
Una danza orientaleggiante, non pittoresca ma surreale, prima di passare ad una pagina contemporanea, di fresca e spontanea invenzione firmata da Edgar F Girtain IV dal titolo Images of Chaiten, composta nel 2012.
Finale con una tra le più amate marce di John Philip Sousa la “Washington Post March” commissionata nel 1889 per una premiazione del celebre quotidiano statunitense.
Grazie alle note di questa macia e in particolare del suo trio, Sousa, già band leader della marina americana, fu incoronato re delle marce.

Info
Conservatorio Martucci
089/237713
peppenatella@libero.it
089/231330


L’ufficio stampa
Olga Chieffi
Cell.: 347/8814172
Resp.le musicale Studio Apollonia

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