Giovedì 7 marzo l’Associazione Alessandro Scarlatti propone una serata rivolta all’opera buffa del Settecento napoletano nell’ambito dello Scarlatti/Lab barocco

Logo Stagione Associazione Scarlatti 2012-13Giovedì 7 marzo, alle ore 21, un “Concerto ppèmmuseca” dedicato dell’opera buffa del ‘700 napoletano per il debutto sul palcoscenico di Castel Sant’Elmo del laboratorio Scarlattilab/Barocco della Associazione Alessandro Scarlatti.
Una serata che vedrà accanto ai giovani allievi dei Conservatori del Sud artisti del calibro di Peppe Barra, Pino De Vittorio e Giuseppe Naviglio.
Scarlattilab/Barocco è un laboratorio innovativo e unico in Italia nato due anni fa dalla collaborazione tra la Associazione Alessandro Scarlatti, Antonio Florio e Dinko Fabris con lo scopo di creare un necessario punto di incontro e di stimolo tra la sperimentazione didattica e l’attività concertistica, in cui giovani studenti dei Conservatori del Sud sono impegnati accanto ai loro maestri e a musicisti professionisti nella realizzazione di raffinati programmi di musica barocca, spesso inedita.
Nel corso dei due anni trascorsi i laboratori sono stati dedicati alla ricostruzione di una festa da ballo del 1620, a Alessandro e Domenico Scarlatti, a Gesualdo da Venosa,al salotto letterario di Aurora Sanseverino; ognuno dei laboratori ha poi portato ad un concerto riscuotendo crescente successo di pubblico e critica.
In collaborazione con il Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza e il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, il progetto ha vinto nel 2011 il Premio delle Arti del Ministero per l’Istruzione e la Ricerca per la sezione Musica antica.

Lo spettacolo è in prima esecuzione moderna, e in coproduzione con il festival Opera Barga e il Festival Bresice di Lubiana.

Prezzo del biglietto

I settore: 25 Euro
II settore: 20 Euro
III settore
Intero: 15 Euro
Ridotto giovani: 8 Euro
Last minute (giovani al di sotto dei 31 anni): 3 Euro, in vendita un’ora prima del concerto
.

Per informazioni:
www.associazionescarlatti.it;
info@associazionescarlatti.it
Infoline: 081 406011

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Programma

Giovedì 7 marzo, ore 21.00 – Auditorium di Castel Sant’Elmo
SCARLATTILAB\BAROCCO -3
‘Ppemmuseca – la grande stagione dell’opera buffa
direzione artistica: Antonio Florio e Dinko Fabris

I nani
Cristofaro Caresana (1640 – 1709): Moschino e Moschetta nani da “Le avventure di una fede”
Silvia Tarantino, Maddalena Pappalardo, soprani

I personaggi della Cantata dei Pastori
Andrea Perrucci (1651 – 1704): da La Cantata dei Pastori
Peppe Barra, voce narrante

Francesco Provenzale (1624 – 1704): Angelo e Demonio da “La colomba ferita”
Fabio Anti, tenore; Minni Diodati, soprano

L’intermezzo buffo-la vecchia e il furbacchione
Giambattista Basile (1575 – 1632): La vecchia scortecata, rielaborazione da Lo cunto de li cunti
Peppe Barra, voce narrante

Francesco Mancini (1672 – 17373): recitativo e duetto “La partita del mio core” da “Colombina e Pernicone”
Enrico Vicinanza, contralto; Giuseppe Naviglio, baritono

Alessandro Ciccolini su libretto originale
recitativo e duetto di Belisa e Dorillo dagli intermezzi per “Ottavia restituita al trono” di Domenico Scarlatti (1685 – 1757)
Leslie Visco, soprano; Giuseppe De Vittorio, tenore

Anonimo (Giuseppe Petrini ? Napoli 1730 ca.): “Graziello e Nella” intermezzo
Cristina Grifone, soprano; Giuseppe De Vittorio, tenore

L’intermezzo buffo-la magia
Francesco Bartolomeo Conti (1682 – 1732): recitativo aria e duetto finale da “Dorimena e Tuberone”
Candida Guida, contralto; Giuseppe Naviglio, baritono

La malinconia
Domenico Cimarosa (1749 – 1801): Serenata di Pulcinella
Peppe Barra, voce cantante

L’orologio
Leonardo Leo (1694 – 1744): “Fa l’alluorgio cammmenare”
tutti

Conservatorio di Musica San Pietro a Majella

soprani: Minni Diodati, Cristina Grifone, Maddalena Pappalardo, Silvia Tarantino, Leslie Visco
contralti: Candida Guida, Enrico Vicinanza
tenore: Fabio Anti
violoncello: Vincenzo Caterino
cembalo: Francesco Aliberti

“I Turchini” di Antonio Florio
violini: Alessandro Ciccolini, Marco Piantoni
viola: Rosario Di Meglio

Peppe Barra, voce narrante e cantante
Pino De Vittorio, tenore
Giuseppe Naviglio, basso
Ivan Lacagnina, percussioni

Peppe Barra
Peppe BarraFiglio d’arte, nasce a Roma nel 1944 da una famiglia di artisti napoletani, da bambino frequenta la scuola di teatro e dizione di Zietta Liù e comincia così la sua carriera di attore.
Sin dall’inizio nei suoi spettacoli teatrali predilige la musica ed il canto, due componenti irrinunciabili che con il passar del tempo determinano l’incontro con Roberto De Simone e la Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Nella seconda metà degli anni ’70 è stato uno dei protagonisti indiscussi della Gatta Cenerentola di Roberto De Simone.
Nel 1980 vince il premio IDI Saint Vincent come attore e l’anno successivo La maschera d’oro. Nello stesso anno partecipa al film La pelle di Liliana Cavani con Marcello Mastroianni.
Nel 1983 interpreta a teatro Sancho Panza nel Don Chischiotte di Maurizio Scaparro che poi diventerà uno sceneggiato televisivo.
Ed è proprio in questi anni che fonda la Compagnia “Peppe & Barra” insieme alla mamma Concetta con la quale girerà il mondo riscuotendo grandi successi.
Conoscitore e attento ricercatore della tradizione popolare, Peppe Barra si dimostra particolarmente felice nel “contaminare” i generi.
Agli inizi degli anni ’90 pubblica il suo primo disco da solista Mo vene (a cui partecipano Billy Cobham, Famodou Don Moye dell’Art Ensemble of Chicago e la mamma Concetta) e con il quale vince la Targa Tenco quale migliore interprete.
Dopo aver registrato per la Rai venti tra le più belle favole tratte da Lo cunto de li cunti, ovvero il Pentamerone di Giambattista Basile, Barra traduce questa esperienza in uno spettacolo teatrale: Lengua Serpentina con arrangiamenti di Savio Riccardi e musiche di Lino Cannavacciuolo.
Fabrizio De Andrè gli chiede l’adattamento e l’interpretazione in napoletano del suo brano Bocca di Rosa e lo inserisce nell’album “Canti Randagi”.
Allestisce lo spettacolo Napoli: dal ‘600 ai giorni nostri in cui spazia da Paisiello a Mozart, da Cimarosa a Peter Gabriel.
Nel dicembre del 2000 interpreta il ruolo di Mister Peachum ne L’Opera da tre soldi di Bertold Brecht e Kurt Weill diretta dal maestro Heinz Carl Gruber.
Nel 2001 inizia a pubblicare con l’etichetta Marocco Music ed esce il suo secondo disco, Guerra.
E’ il Grillo parlante del Pinocchio cinematografico di Roberto Benigni.
Gira i teatri italiani ed europei con il Don Giovanni di Molière diretto da Maurizio Scaparro e musiche di Nicola Piovani.
Nel 2003 esce il primo disco live Peppe Barra in concerto, con il quale festeggia i suoi primi quarant’anni di intensa carriera.
Mette in scena la sua versione de La Cantata dei Pastori, riscritta con Paolo Memoli, di cui firma anche la regia, che ottiene il premio ETI “Olimpici del teatro 2004” come migliore commedia musicale dell’anno.
Da allora ogni anno Barra instancabilmente mette in scena La Cantata, ultimo esempio di teatro rituale presente in Europa, riscuotendo sempre un grande successo di pubblico.
Nel 2006 pubblica Matina coprodotto da Raitrade-Marocco Music, un disco dedicato a sua madre, Concetta Barra.
Nel 2007, designato dal Ministero degli Affari Esteri, è l’ambasciatore della cultura italiana all’estero.
Nel giugno 2009 pubblica N’attimo (prodotto e pubblicato dalla Marocco Music).
Nel 2010 va in scena con La musica dei ciechi di Viviani ed è uno dei protagonisti del film Passione di John Turturro.
Attualmente prosegue la sua attività teatrale e concertistica ed è membro del comitato scientifico del master in Letteratura, scrittura e critica teatrale dell’Università Federico II di Napoli.

Pino De Vittorio
Pino De VittorioAttore e cantante, nato a Leporano (Taranto).
Dopo un avvio artistico dedicato al recupero della tradizione pugliese, fonda con Angelo Savelli la compagnia teatrale-musicale “Pupi e Fresedde”.
Dopo alcuni anni entra nella compagnia teatrale di Roberto De Simone prendendo parte, spesso fra i ruoli principali, ad alcuni tra i suoi più importanti lavori: Mistero Napolitano, Li Zite ‘Ngalera, Opera Buffa del Giovedì Santo, la Gatta Cenerentola, Stabat Mater con Irene Papas, Requiem in memoria di Pasolini, 99 disgrazie di Pulcinella, il Drago.
Spettacoli questi che girano il mondo. New York, Edimburgo, Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paulo, Francoforte, Berlino, ecc.
Debutta al San Carlo con il Crispino e la Comare dei f.lli Ricci che si replica alla Fenice di Venezia e agli Champs Elyseés di Parigi.
Ha partecipato più volte al Maggio Musicale Fiorentino e fra le opere una versione moderna dell’Orfeo di Monteverdi rivista da Luciano Berio.
Ha tenuto concerti per l’Accademia Chigiana di Siena e Settembre Musuca di Torino e San Maurizio di Milano.
Si è esibito a Londra per i Reali d’Inghilterra nella Dafne di Marco da Gagliano.
Con Rinaldo Alessandrini ha cantato il ruolo della nutrice nell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi (Salamanca).
Ha fondato poi con Antonio Florio l’ensemble barocco della Cappella della Pieta’ dei Turchini con il quale ha preso parte a numerosi concerti in Festival Internazionali in Francia, Giappone, Cina, Colombia, Messico, Argentina,Brasile,Israele,Spagna,ecc. Inoltre numerose opere barocche sempre con Florio: la Colomba Ferita di F. Provenzale (San Carlo, Teatro Massimo di Palermo), La Finta Cameriera di G. Latilla, è protagonista nel Pulcinella Vendicato di Paisiello (Teatro Bellini di Napoli e Città del Messico), Li Zite ‘Ngalera (al teatro Piccinni di Bari), La Festa Napoletana,il Disperato Innocente di Boerio (Clermont Ferrand), la Partenope di L. Vinci (Siviglia, San Carlo di Napoli, Leon, Santander, Coruna), l’Ottavia di D. Scarlatti (S. Sebastian).
Ha inciso con la Cappella dei Turchini numerosi dischi di musica sacra e profana per Synphonia,Opus111, Naive, Eloquentia, Glossa.
Gli ultimi lavori discografici: Le Tarantelle del Rimorso (Eloquentia), Canto de la Vida (Deutsche Grammophon), Fra’ Diavolo con Accordone diretto da Guido Morini e Marco Beasley (Arcana) e L’Adorazione dei Maggi di C. Caresana con i Turchini di Florio (Glossa).

Giuseppe Naviglio
Giuseppe NaviglioNato a Bari, laureato in lettere è scritturato dal 1992 al 1996 dal Teatro dell’Opera di Bonn come solista.
Dal 1996 collabora con l’Ensemble di musica barocca I Turchini di Antonio Florio di Napoli, con cui si esibisce nei più prestigiosi teatri e festival di tutto il mondo (“Konzerthaus” di Vienna, “Teatro Colon” di Buenos Aires, “Zarzuela “ di Madrid, “Palau de la Musica” di Barcellona, “Théâtre des Champs Elyséès” di Parigi, “Teatro Olimpico” e ”Accademia Filarmonica” di Roma, “Teatro di San Carlo” di Napoli, ecc.).
La sua attività spazia dal repertorio antico alla produzione musicale contemporanea sinfonica operistica e cameristica.
Ha effettuato 18 incisioni alcune delle quali premiate con prestigiosi riconoscimenti della critica discografica internazionale, (Timbre de Platine, Diapason d’Or, Choc de la Musique, ecc.).
Ha tenuto corsi di tecnica e interpretazione vocale presso prestigiose istituzioni (Centro di Musica Antica di Napoli, Fondazione Musicale Royaumont di Parigi).
Ha effettuato registrazioni per le radio olandese, spagnola, israeliana, austriaca, francese, norvegese, ecc., e per le reti televisive franco-tedesca “Arte”, belga , BBC e RAI.
E’ stato docente di Canto Barocco presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari.

Antonio Florio
Nato a Bari, riceve una formazione classica, diplomandosi in Violoncello, Pianoforte e Composizione al Conservatorio di Bari, sotto la guida di Nino Rota.
Approfondisce, in seguito, lo studio degli strumenti antichi e della prassi esecutiva barocca.
Dopo aver dato vita, nel 1987, all’ensemble i Turchini, si dedica con pari impegno all’attività concertistica e ad un’intensa ricerca musicologica, esplorando soprattutto il repertorio della musica napoletana dei secoli XVII e XVIII, recuperando in quest’ambito capolavori dell’opera assolutamente inediti, infine curandone la proposta per i più prestigiosi teatri europei e italiani.
Tra i molti titoli riscoperti da Florio citiamo La colomba ferita (1670), Il schiavo di sua moglie (1671) e la Stellidaura vendicante (1674) di Francesco Provenzale; Il disperato innocente di Francesco, Boerio(1673); La finta cameriera di Gaetano Latilla (1673); Li Zite’n galera di Leonardo Vinci (1722); il Pulcinella vendicato di Giovanni Paisiello (1767); La Statira di Francesco Cavalli (nell’edizione per Napoli del 1666); Motezuma di Francesco De Majo(1765).
Nel 1999 e nel 2000 ha diretto l’Orchestra sinfonica di Santiago de Compostela, presentando La serva padrona e lo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi.
Non meno impegnativa è la sua attività didattica: ha tenuto seminari e masterclass sulla vocalità barocca e sulla musica da camera per il Centre de Musique Baroque di Versailles, per la Fondation Royaumont e per il Conservatorio di Toulouse.
E’, inoltre, titolare della cattedra di Musica da camera del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli dove svolge un corso universitario sullo stile e il repertorio barocco.
Tra i suoi impegni più recenti citiamo l’opera di recupero e di revisione dell’opera seria di Leonardo Vinci “La Partenope”, la cui edizione è stata realizzata nel 2004 e sarà proposta in forma scenica quest’anno nel Teatro di Ponferrada e nell’Auditorio di León, in Spagna.
Il 2005 ha visto Antonio Florio dedicarsi alla riscoperta e revisione dell’opera “La finta giardiniera” di Pasquale Anfossi, già proposta insieme all’omonimo titolo mozartiano presso la Fondation Royaumont, in forma di concerto e successivamente in forma teatrale, costituendo anche argomento di uno stage internazionale.
Quindi nel 2006, ha diretto i Turchini nell’ambito del prestigioso festival “Anima Mundi” di Pisa, prima di portare in Cina, attraverso quattro tappe, lo spettacolo “Festa Napoletana”.
Nello stesso anno, nell’ambito del Festival di musica antica del Mediterraneo Mousiké di Bari, Antonio Florio ha ricevuto il primo Premio per la diffusione della Musica Mediterranea.
Nel corso della stagione concertistica del 2007 è stato ospite dell’Accademia Chigiana di Siena e del Ravenna Festival, Associazione Scarlatti di Napoli, del Centre Lyrique D’Auvergne di Clermont Ferrand in Francia e del Ravello Festival.
Nel 2008 ha diretto al Teatro Valli di Reggio Emilia e al Mercadante di Napoli l’opera “Alidoro” di Leo, il cui allestimento, racchiuso in un dvd, si è recentemente aggiudicato il prestigioso riconoscimento del “Diapason d’Or”e “Orphèe d’or-Paris-accademie du disque lyrique”.
Insieme a quest’ultimo, ad Oviedo in Spagna, gli è stato attribuito il premio “Luis Gracia Iberni”, corrispondente al nostro premio Abbiati, per la Miglior Direzione Musicale in occasione della prima esecuzione in tempi moderni dell’opera “Ottavia restituita al trono” di Domenico Scarlatti, presentata a San Sebastian nell’agosto del 2007.
Nell’ottobre 2008, insieme con i Turchini, si è aggiudicato inoltre il “Premio Napoli”, nella sezione “eccellenze nascoste” della città.
Ha partecipato al Festival “MITO” presentando in versione concertistica l’opera “Aci, Galatea e Polifemo” di Haendel nel Teatro dell’Arte di Milano, poi nel giugno 2009 in versione scenica, con la regia di Davide Livermore, al Teatro Regio di Torino.
Sempre nel 2009 “Partenope” di Vinci in coproduzione con il teatro di Leon in Spagna(teatro S.Carlo-Napoli, La Maestranza, Sevilla-La Coruna e Santander, Murcia- miglior produzione teatrale –premio Oviedo-) e una lunga tournée in Italia con lo “Stabat Mater“ di Pergolesi
nel 2010.
Ha diretto “Orfeo e Euridice” di Fux alla Konzerthaus di Vienna, e in più occasioni, l’orchestra barocca “Casa da Musica” di Oporto e l’orchestra di Galicia-La Coruna.

Dinko Fabris
Musicologo, ha studiato liuto (Conservatorio di Verona), letteratura italiana (laurea Università di Bari) e musicologia (diploma di Perfezionamento in Musicologia, Università di Bologna e Dottorato, Royal Holloway University of London). Visiting Professor nelle università di Parigi (Ecole Normale Superieure e EPHE Sorbonne-Paris IV), Melbourne e nel 2011 al Centre Etudes Superieures de la Renaissance di Tours e all’Università di Toulouse è tutor esterno dell’Università di Lubiana in Slovenia e del corso dottorale Docartes del Conservatorio di Den Haag e Università di Leiden in Olanda.
E’ consulente musicologico dei Turchini di Antonio Florio con il quale codirige ScarlattiLab della Associazione Scarlatti di Napoli, oltre a dirigere dalla fondazione (1995) il Festival di musica antica del Mediterraneo Mousiké.
Dal 1982 è docente in ruolo di Storia della musica al Conservatorio di Bari e dal 2001 insegna musicologia anche alla Università della Basilicata, Potenza oltre ad essere Honorary Associated Professor alla Melbourne University, membro del Comitato scientifico della Fondation Royaumont e della Commission Mixte del RILM (New York).
Dal 2010 partecipa come consigliere nazionale e responsabile per Puglia e Basilicata alla creazione del Sistema delle Orchestre Giovanili in Italia voluto da Claudio Abbado sul modello venezuelano. Collabora per la critica musicale con Repubblica Bari e sul Giornale della Musica e con Radiotre Rai.
Le sue ricerche spaziano dalla musica per antichi strumenti alla storia musicale di Napoli, all’opera del Seicento e a Nino Rota, producendo circa 110 saggi, edizioni critiche e diversi volumi monografici tra cui Music in seventeenth-century Naples (Ashgate 2007).
Come co-direttore dello Study Group dell’IMS “Cavalli and Venetian Opera” sta preparando per il 2012 l’edizione critica della Didone di Cavalli (Bärenreiter Verlag) e la prima monografia scientifica su Nino Rota.
Dal 2012 sarà per cinque anni il primo italiano Presidente della Società Internazionale di Musicologia.

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