Il concerto inaugurale della seconda edizione dei “Concerti in Villa Floridiana”, organizzati dall’Associazione Musicale “Golfo Mistico”, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il Polo Museale della città di Napoli, e con la direzione del Museo duca di Martina, ha ospitato il duo costituito dal pianista Primo Oliva e dal flautista Paolo Zampini.
In programma una serie di brani legati alle colonne sonore dei film di Ennio Morricone, del figlio Andrea e di Henry Mancini, con una chiusura rivolta al Classico jazz di Claude Bolling.
Dalla sterminata produzione di Morricone, che supera le 400 colonne sonore, i due artisti hanno scelto alcune pagine da “C’era una volta il West”, film di Sergio Leone del 1968 che segnò una svolta nella carriera del compositore romano, fino a quel momento abbastanza scettico nei confronti della musica da film.
Non molti sanno che uno dei quattro figli di Morricone, Andrea, ha seguito le orme del padre, e a lui erano dedicati i successivi due brani, “Nuovo Cinema Paradiso”, scritto insieme al padre per l’omonima pellicola di Giuseppe Tornatore, e una Romanza per flauto e pianoforte, ricca di atmosfere cinematografiche, composta appositamente per il duo.
Riguardo a Henry Mancini (1924-1994), nato a Cleveland da genitori abruzzesi, la sua fama iniziò negli anni ‘50, quando entrò in contatto con l’ambiente del cinema, lavorando prima alla Universal Picture e poi come indipendente.
L’incontro con il regista e produttore Blake Edwards fu fondamentale in quanto la loro collaborazione è durata quasi 35 anni, durante i quali Mancini ha ottenuto 18 nominations e 4 Oscar e, soprattutto, una notorietà mondiale, grazie al tema della “Pantera Rosa”.
Di Mancini il duo ha eseguito un Medley, dove si potevano apprezzare alcuni celebri motivi, fra i quali “Moon River” (da “Colazione da Tiffany”, 1961), che gli fruttò ben due Oscar e “Speedy Gonzales”, brano dedicato all’omonimo personaggio dei cartoni animati, contenuto in un album del 1961 intitolato “Mr. Lucky goes Latin”.
Dopo un breve intervallo, la seconda parte è stata incentrata completamente sulla Suite n. 1 per flauto e jazz piano (1973), del francese Claude Bolling, nato a Cannes nel 1930, brano dove i ritmi jazz si abbinano e si alternano alle forme più note della musica classica.
Scritta per il connazionale Jean-Pierre Rampal, venne registrata nel 1975, con una formazione che, oltre al flautista e a Bolling al pianoforte, comprendeva Max Hédiguer al basso e Marcel Sabiani alla batteria, conoscendo un successo straordinario negli USA, al punto che rimase in testa alla hit parade per ben due anni.
In complesso un repertorio di facile ascolto, che ha catturato l’attenzione del numeroso pubblico convenuto, attirato sicuramente dal nome di Morricone, che ha gradito moltissimo il concerto, anche grazie alla bravura ed all’affiatamento evidenziato da Primo Oliva e Paolo Zampini, risultato di una lunghissima collaborazione.
D’obbligo, quindi, il bis, costituito da una fantasia ottocentesca sui temi della Traviata di Verdi, che ha mandato in visibilio gli spettatori, soprattutto quelli di una certa età, chiudendo in grande stile la piacevole mattinata.
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