Un Franck magistrale ai “Vespri d’organo”

La chiesa dell’Immacolata al Vomero ha ospitato il recente appuntamento dei “Vespri d’organo”, rassegna organizzata dall’Associazione Trabaci, il cui direttore artistico è il maestro Mauro Castaldo.
Grande protagonista della serata è stato monsignor Vincenzo De Gregorio, Abate Prelato della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro e organista titolare del Duomo di Napoli.
Il maestro ha proposto un programma interamente rivolto a César Franck (1822-1890), autore nato in Belgio e trapiantato in Francia dove, oltre a svolgere la sua attività di compositore, fu organista e docente molto apprezzato, pur raggiungendo la fama solo in tarda età.
Il suo apporto ai vari generi musicali, compresa la produzione organistica, si caratterizzò sempre per una qualità elevatissima.
Lo si è potuto ben apprezzare durante il concerto di De Gregorio, che ha eseguito il Corale n.1 in mi maggiore ed il Corale n. 3 in la minore, tratti entrambi dai Trois chorals pour grand orgue, che Franck completò nel 1890, poco prima della morte, sopraggiunta a causa dei postumi di un incidente stradale, per cui vanno considerati alla stregua di un testamento artistico.
Fra i due corali abbiamo ascoltato Preludio, fuga e variazione in si minore, op. 18, e l’Andantino in sol minore.
Il primo, risalente al 1862, apparteneva ai Six Pièces pour grande orgue, raccolta composta quando il musicista ricopriva l’incarico di organista titolare della chiesa parigina di Santa Clotilde, dove nel 1859 era stato collocato uno splendido Cavaillé-Coll.
Il secondo, datato 1858, contiene numerosi elementi sviluppati in seguito nei pezzi per pianoforte.
Per quanto riguarda Vincenzo De Gregorio, è stato artefice di un recital di elevatissimo livello, durante il quale è riuscito a sfruttare al meglio le potenzialità dell’organo Mascioni.
Difficile assegnare un ordine di preferenza, ma forse le interpretazioni del Corale n. 1, per la sua sorprendente luminosità e del Preludio, fuga e variazione in si minore, op. 18, caratterizzato da una intensità emotiva ed una estrema raffinatezza, sono quelle che ci hanno maggiormente colpito.
In conclusione un concerto magnifico, al quale ha assistito un pubblico piuttosto numeroso e partecipe, che alla fine ha tributato un lungo e meritato applauso al maestro De Gregorio.

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