Il duo formato dai musicisti e cantautori Pier Cortese e Roberto Angelini, e lo Gnu Quartet, si sono succeduti sul palcoscenico allestito nel cortile del museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, nell’ambito della sezione musicale di “Un’Estate al Madre”, curata da “Progetto Sonora”.
Per quanto riguarda i primi, da qualche tempo portano avanti un progetto intitolato “Discoverland”, che consiste nel dare nuova forma a brani celeberrimi, appartenenti al repertorio di cantautori italiani e stranieri, miscelando i suoni di strumenti acustici, elettrici ed elettronici.
La loro esibizione ha avuto inizio con la canzone “Via con me” di Paolo Conte, seguita da un trittico composto da “I’m on Fire” di Bruce Springsteen, “Joga” di Björk e “Get Up Stand Up” di Bob Marley, chiudendosi con “Sfiorivano le viole” e “Monna Lisa”, rispettivamente di Rino Gaetano e Ivan Graziani.
Partendo dai motivi di queste canzoni, il duo ha tratto atmosfere di fortissima suggestione, fornendo delle versioni talora molto diverse dall’originale, come nel caso di “Via con me”, trasformata in una ballad.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’esecuzione del bis, “Music” di Madonna, suonato, in una sorta di passaggio di testimone, insieme allo Gnu Quartet, costituito da Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino), Raffaele Rebaudengo (viola) e Stefano Cabrera (violoncello).
Il gruppo, formatosi a Genova nel 2006, ha incentrato la sua serata su alcuni pezzi tratti dal recentissimo cd “Something Gnu”.
Così abbiamo potuto ascoltare arrangiamenti, pensati per questo insolito organico, di brani quali “Undisclosed Desire” dei Muse, “Una giornata uggiosa” di Battisti e “Mègu Megùn” di Fossati/Pagani/De André, oppure inediti quali “Cinéma”.
Il tutto caratterizzato da un ritmo sostenuto, abbinato a sonorità particolari e ad un perfetto affiatamento dei componenti del quartetto, con Raffaele Rebaudengo al quale spettava il compito aggiuntivo di presentare in modo scanzonato i brani proposti.
Bis finale con una nuova versione di “Music”, alla quale hanno partecipato tutti e sei gli artisti, chiudendo un concerto dove due splendide realtà italiane, una con l’ausilio di strumenti elettrici ed elettronici, l’altra mediante strumenti legati tradizionalmente al genere classico, hanno dimostrato che è possibile ottenere dell’ottima musica dalla ri-creazione di motivi talora semplici o disimpegnati.
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