Con Raiz e i Radicanto la musica mediterranea irrompe a “Un’Estate al Madre”

Dopo la musica caraibica e quella classica, la sezione musicale della rassegna napoletana “Un’Estate al Madre”, curata da “Progetto Sonora”, ha aperto una finestra sulle tradizioni dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, affidandola a Raiz ed al gruppo barese dei Radicanto.
La serata si è aperta con l’anteprima della videoinstallazione “The secret of Love” di Roxy in the box (nome d’arte di Rosaria Bosso), salita sul palcoscenico insieme a Raiz, che nel filmato indossa i panni di un commissario che ha appena arrestato una misteriosa “rossa” (impersonata dalla stessa Roxy), ed interpreta una canzone d’amore in napoletano.
Il concerto vero e proprio ha avuto inizio con tre brani eseguiti dai Radicanto, Tempo d’amore, Non scappare, T’adore e te rengrazie, quest’ultimo, già di per sé ricco di suggestioni, presentava un particolare significato in quanto è stato dedicato ad Enzo Del Re, figura unica nel panorama musicale italiano (cantautore, cantastorie e anche suonatore di sedie), nativo di Mola di Bari, scomparso lo scorso giugno a 67 anni.
E’ quindi rientrato in scena Raiz, che ha proposto, insieme ai Radicanto, brani tratti dal suo nuovissimo album “YA!”, pezzi appartenenti a “Uno”, precedente raccolta del 2007, ed altri legati alle esperienze portate avanti con gli Almamegretta, nel passato, e con i Radicanto in tempi più recenti.
Il tutto era supportato da ritmi e lingue che giustificavano pienamente il titolo dato allo spettacolo “Musica Immaginaria Mediterranea”, dall’omonimo progetto intrapreso dal cantante insieme al gruppo pugliese.
Fra gli esempi significativi al proposito, possiamo ricordare una particolare versione di Mia Yrmana fremosa, una cosiddetta cantica de amigo, il cui motivo affonda le proprie origini nella tradizione galiziano-portoghese del XII secolo e Jerusalem, una sorta di inno, caratterizzato da un testo a più lingue, rivolto alla città dove convivono, fra mille difficoltà, ebrei, arabi e cristiani, con il quale si è chiuso l’intenso concerto.
Un breve sguardo agli interpreti per sottolineare innanzitutto come Raiz sia da considerare un artista maturo, che abbina un cammino in continua evoluzione ad una indubbia presenza scenica e, attualmente, appare quasi più credibile quando si confronta con lingue diverse da quella napoletana.
Per quanto riguarda il gruppo dei Radicanto, costituito da Fabrizio Piepoli (voce e basso elettrico), Giuseppe De Trizio (chitarra classica), Adolfo La Volpe (chitarra elettrica) e Francesco de Palma (batteria), colpiscono sia la bravura dei singoli, sia l’affiatamento raggiunto dall’insieme, per cui si può affermare che l’incontro con Raiz ha avuto il pregio di apportare ulteriori sinergie positive.
In complesso un concerto di elevato livello, che ha fatto registrare il pienone, indice della meritata attenzione con la quale Raiz e i Radicanto sono costantemente seguiti in ogni loro esibizione.

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