Lyapunov: Concerto per violino e orchestra; Sinfonia n. 1

A partire dai primi decenni dell’Ottocento, un movimento indipendentista percorse tutta l’Europa, portando anche ad un rinnovato interesse verso la musica popolare e favorendo la nascita delle cosiddette “Scuole nazionali”.
Il fenomeno ebbe uno sviluppo diverso da nazione a nazione, ma il periodo di maggiore fulgore va identificato negli anni che seguirono i moti del 1848.
In Russia, ad esempio, Balakirev fu il promotore della formazione del cosiddetto “Gruppo dei Cinque” (chiamato anche ironicamente “Gruppetto Possente” dai suoi detrattori), al quale aderirono Cui, Borodin, Musorgskij e Rimskij-Korsakov.
Il sodalizio, sviluppatosi a San Pietroburgo intorno al 1860, avendo come sostenitore il critico musicale Vladimir Stasov, non fu ben visto dalla maggior parte delle istituzioni ufficiali.
Il principale motivo di tale avversione va ricercato nel sospetto che, l’insistente ricorso al popolare, fosse solo un pretesto per proporre strutture fortemente innovative per l’epoca.
A ciò va aggiunto che i costituenti del gruppo erano tutti compositori autodidatti.
Ma, nonostante gli ostacoli frapposti dalla cultura imperante, i cinque finirono per influenzare la generazione successiva, avendo fra i propri allievi sia musicisti di grande caratura quali Prokofiev e Stravinskij, sia una serie di autori discreti dalle alterne fortune.
A questa seconda categoria appartiene senza dubbio Sergei Lyapunov nato nel 1859 a Yaroslavl, che a diciannove anni, grazie all’interessamento di Nikolaj Rubinstein, entrò nel Conservatorio di Mosca.
Lì studiò pianoforte con Karl Klindworth, allievo di Liszt, e composizione con Taneyev, allievo e poi amico di Ciaikovskij.
Diplomatosi nel 1883, volle lasciare l’ambiente accademico della capitale, che gli andava ormai stretto, e si recò a San Pietroburgo, dove risiedeva Balakirev, all’epoca considerato fra i principali rappresentanti dell’avanguardia di quel periodo.
L’incontro sarebbe stato fondamentale per il prosieguo della sua attività artistica e, si può dire che, l’intera produzione di Lyapunov, finì per risentire dell’influenza di Balakirev.
Una caratteristica che emerge anche dal recente cd della Naxos (distribuito in Italia dalla Ducale), rivolto a due composizioni dell’autore russo, la giovanile Sinfonia n. 1 in si minore, op. 12 (1887), ed il Concerto per violino ed orchestra in re minore, op. 61, risalente al 1915, ma modificato nel 1921.
Dal loro confronto appare molto chiara la differenza fra lo stile iniziale, orientato fortemente verso i motivi di origine popolare e quello degli ultimi anni, molto più vicino alle nuove istanze che si facevano strada nell’ambito della musica del Novecento.
Uno sguardo conclusivo sugli interpreti, per rimarcare innanzitutto l’ottima prova dell’Orchestra Filarmonica Russa, ben diretta da Dmitry Yablonsky, caratterizzata da una buona solidità e da una sezione di ottoni priva di sbavature.
Di grande livello, infine, anche l’esecuzione di Maxim Fedotov, splendido solista nel concerto per violino, capace di affrontare in modo straordinario le difficoltà insite nel brano, rilasciando un suono di grande nitidezza.

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